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I vasi autoirriganti, noti anche come self-watering pots, sono contenitori dotati di un sistema integrato di riserva d’acqua che consente di mantenere l’umidità del terriccio costante nel tempo, riducendo la necessità di annaffiature frequenti.
Questo sistema si basa su un serbatoio inferiore collegato al substrato da uno o più stoppini capillari o da una base traforata che permette l'assorbimento per risalita.
Alcuni modelli presentano anche un indicatore di livello visivo per tenere sotto controllo la quantità d’acqua residua.
Vaso con funzione autoirrigante - iStock
Ideali per chi ha poca esperienza con le piante o non riesce a gestire irrigazioni regolari, questi vasi offrono una soluzione pratica ed efficace per mantenere il verde rigoglioso senza stress.
Rispetto ai vasi comuni, i vasi autoirriganti offrono numerosi benefici sia in termini pratici che funzionali.
In primo luogo, riducono sensibilmente il rischio di marciume radicale causato da irrigazioni eccessive, poiché l’assorbimento avviene solo quando necessario.
Inoltre, consentono una maggiore autonomia: a seconda della capienza del serbatoio e del tipo di pianta, l’intervallo tra due ricariche può variare da 3 a 15 giorni.
Questo li rende perfetti per chi viaggia spesso o desidera una routine più semplice nella cura del verde.
Vaso di fiori tradizionale - Getty Images
Il terriccio resta costantemente idratato, con un’umidità uniforme che stimola la crescita sana delle radici.
Non tutte le specie vegetali reagiscono allo stesso modo all’irrigazione per capillarità. I vasi autoirriganti sono particolarmente indicati per piante d’appartamento che richiedono umidità costante e tollerano bene un substrato leggermente umido.
Tra queste troviamo le felci, le calatee, le spatifilli, i pothos e le piante aromatiche come basilico e prezzemolo.
Meno adatte invece sono le succulente e i cactus, che preferiscono un’asciugatura completa tra un’irrigazione e l’altra.
Vaso con irrigazione automatica - iStock
In ogni caso, è sempre utile scegliere un substrato adatto alla tipologia di pianta e verificare che il vaso preveda un buon sistema di drenaggio.
Oltre ai vantaggi pratici derivanti dall'utilizzo dei vasi autoirriganti, un altro aspetto positivo riguarda la varietà di scelta a disposizione del consumatore.
Si possono infatti consultare numerosi modelli, in base alle proprie esigenze.
Costi e fasce di prezzo dei vasi autoirriganti - Getty Images
Nel 2025, il mercato dei vasi autoirriganti offre una vasta gamma di soluzioni per tutte le esigenze e budget.
Tra i marchi più apprezzati si segnalano:
Oltre ai vasi singoli, molti produttori offrono kit completi con sottovasi, griglie interne, serbatoi integrati e finiture moderne per adattarsi anche a contesti eleganti e minimalisti.
Un confronto La scelta tra vaso autoirrigante e vaso tradizionale dipende soprattutto dallo stile di vita e dal tipo di piante coltivate.
I vasi classici richiedono attenzione quotidiana, ma garantiscono maggiore controllo manuale.
I modelli autoirriganti, invece, assicurano continuità di irrigazione, riducono gli errori e prevengono l’eccesso d’acqua.
Dal punto di vista economico, un vaso autorrigante costa in media il doppio rispetto a uno standard di pari dimensioni, ma consente di risparmiare su acqua, fertilizzanti e rinvasi frequenti.
Vaso moderno con funzione autoirrigante - iStock
Per chi desidera un angolo verde bello e facile da gestire, rappresentano oggi una delle soluzioni più intelligenti.
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