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Quando un oggetto riesce a vincere l'alternarsi delle mode e resistere nel tempo, vuol dire che è diventato icona; le vasche da bagno retrò da posizionamento libero ne sono un chiaro esempio.
Le vasche da bagno sono sempre meno utilizzate nelle case contemporanee per una concomitanza di fattori, siano questi economici, funzionali o fisici.
Decidendo di installare una doccia al posto della vasca da bagno si risparmia acqua, tempo e soprattutto spazio, per non parlare della difficoltà di accedere alla vasca da parte di persone con una ridotta mobilità motoria.
Eppure, tra chi può permettersi di dotare il proprio bagno di una vasca, la scelta di un oggetto dal sapore retrò è in rapida ascesa.
Curiosamente il bagno è un ambiente della casa relativamente recente; in passato, ci si riferisce dal XIV secolo in avanti, il bagno non era previsto nemmeno nella distribuzione delle residenze più lussuose.
La pratica del bagno, tanto cara agli antichi, come testimoniano le numerose terme giunte fino a noi, appena qualche secolo fa era stata completamente abbandonata, a volte persino demonizzata.
In tempi in cui la peste decimava intere popolazioni, si credeva che lavarsi con acqua, soprattutto se calda, fosse pericoloso perché favoriva la trasmissione di malattie ed epidemie.
Si preferiva quindi passare un panno umido nelle parti più visibili (si dice che persino Luigi XIV si fece solo due bagni in tutta la sua vita); l'igiene personale, se di igiene si può parlare, era affidata più che altro alla biancheria aderente al corpo e alle colonie profumate.
Bisogna aspettare fino alla metà del XVIII secolo perché l'acqua torni a essere utilizzata senza la paura di lavarsi.
In quest'epoca finalmente si cominciarono a inventare i sanitari, rigorosamente portatili perché ancora non esisteva un ambiente della casa a essi dedicato.
Maria Antonietta, che si dice facesse il bagno ogni giorno, nella propria camera da letto aveva ben due vasche da bagno, una per lavarsi e una per sciacquarsi.
La vasca da bagno retrò può essere di più tipi, a seconda dei gusti e dello spazio che si ha a disposizione. Le più diffuse tra gli arredamenti di tipo vittoriano sono sicuramente le vasche a posizionamento libero su piedini.
A seconda del tipo di sostegno è possibile personalizzare la vasca: grazie all'amplia possibilità di scelta ci si può orientare su sostegni cromati in forma di zampe di leone oppure su semplici appoggi dalle linee classiche.
Anche i profili superiori delle vasche sono vari: si va da un profilo asimmetrico rialzato in corrispondenza dell'appoggio della testa, a un profilo piano e regolare.
In alternativa ai piedini, indipendenti dalla struttura della vasca, è possibile installare un basamento continuo, il quale, una volta sigillato a terra con del silicone lungo il perimetro, può rendere agevole le operazione di pulizia attorno al sanitario.
Un altro modello di vasca retrò, adatta però ad ambienti dalle dimensioni non trascurabili, è l'imponente vasca pannellabile in legno, rivestita da pannelli decorati con sottosquadri e modanature.
Per quanto riguarda i materiali utilizzati per questa tipologia di vasche, originariamente veniva adoperata la ghisa in quanto robusta e capace di trattenere il calore una volta raggiunta la temperatura desiderata.
Un inconveniente da tenere in considerazione riguardo a questo tipo di materiale era d'altra parte il peso elevato.
Al peso proprio della vasca bisognava infatti sommare quello dell'acqua e della persona immersa e non tutti i solai erano adatti a sopportare un tale carico puntuale, specie se lontano dalle pareti perimetrali.
Per questa ragione, nelle rivisitazioni moderne delle vasche retrò vengono utilizzati materiali alternativi, come la tradizionale ceramica o innovativi materiali di origine sintetica. I vantaggi di questo cambio di tecnologia sono molti: una vasca freestanding in acrilico, ad esempio, pesa un terzo in meno di una vasca in ghisa e grazie allo spessore elevato delle pareti interne è in grado di mantenere più a lungo il calore dell'acqua senza disperderlo nell'ambiente.
La Victoria+Albert utilizza per le proprie vasche il Quarrycast®, un materiale costituito da roccia calcarea vulcanica finemente tritata e miscelata con resina.
A differenza di altri materiali il Quarrycast® è facilmente perforabile (per aprire lo scarico necessario), verniciabile e leggero. Ad esempio, il modello Drayton ècapace di contenere quasi 200 litri e pesa appena 65 Kg.
Altra azienda, nota per la linea classica delle proprie vasche è la Burlington, la quale si contraddistingue per una vasta gamma di piedini disponibili e per la possibilità di addossare la vasca da bagno retrò anche alla parete o in angolo.
Tra gli accessori sicuramente utili vi sono le lastre in vetro di sicurezza da 8 mm, da installare in alternativa alla classica tenda.
Particolari per le speciali finiture delle superfici sono le vasche prodotte dalla francese Aquamass, come i modelli New Age, Chesterfield e Herit-Age Bubbles.
La possibilità di verniciare la superficie esterna delle vasche incrementa di molto le possibilità di personalizzazione.
Un ultimo appunto la merita l'azienda Herbeau, che oltre alle vasche dispone di una bellissima gamma di soffioni e miscelatori dalle linee classiche e rivisitate, come la linea Pompadour della serie Couture, dalle forme ispirate ai gargoyles della reggia di Versailles.
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