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È operativo dallo scorso 7 dicembre, un utile servizio messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate denominato Consultazione valori immobiliari dichiarati, finalizzato a continuare il processo di digitalizzazione e trasparenza del mercato immobiliare.
Si tratta di una piattaforma a cui è possibile accedere, gratuitamente e nel pieno rispetto della tutela dei dati personali, per conoscere e controllare i valori dichiarati in atti di compravendita di immobili, stipulati, per il momento, a partire dal 1 gennaio 2019.
La consultazione avviene in forma anonima e può essere effettuata solo nel caso in cui nell'area e nel periodo di interesse selezionati, siano avvenute almeno cinque compravendite.
Non sono visualizzabili dati sensibili sui soggetti coinvolti nella compravendita, garantendo così il pieno rispetto dell'anonimato.
È possibile consultare le schede con le principali informazioni contenute negli atti di compravendita, ma senza il diretto collegamento al punto di interesse al quale appartengono i dati e le informazioni fornite.
Il servizio fornisce una sorta di mappa nazionale dei valori dichiarati delle singole unità immobiliari situate in un determinato territorio.
È possibile consultare esclusivamente i valori relativi a compravendite di immobili urbani situati in quasi tutto lo Stivale, a eccezione di quei territori ove vige il sistema dei libri fondiari (o sistema tavolare) per la pubblicità immobiliare.
Si tratta specificamente e rispettivamente di 176 e 116 Comuni delle Province autonome di Trento e Bolzano, 4 Comuni del Veneto, 2 Comuni della Lombardia e Comuni del Friuli Venezia Giulia.
Il nuovo servizio, ancora in fase di rodaggio e aggiornamento mensile, fornisce dati e informazioni, incrociando gli archivi che riguardano, in generale, le compravendite immobiliari.
Nello specifico, attraverso l'inserimento del numero identificativo catastale dell'unità immobiliare urbana è possibile risalire e ottenere una serie di informazioni specifiche, incrociando, a esempio, le note di trascrizione e di registrazione degli atti di compravendita immobiliare, gli archivi censurari del Catasto e l'archivio delle zone dell'Osservatorio del Mercato immobiliare.
Il servizio è accessibile, previa autenticazione nell'area riservata del sito dell'Agenzia delle entrate (Entratel/Fisconline), tramite le credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), o le credenziali rilasciate dall'Agenzia o, ancora, attraverso una Carta nazionale dei servizi (CNS).
All'interno del servizio, la ricerca dei dati può essere effettuata tramite l'inserimento di dati identificativi (località, indirizzo) oppure attraverso un'area territoriale (Provincia, Comune, zona Omi).
È possibile, inoltre, applicare ulteriori filtri di ricerca, come un intervallo minimo/massimo per il valore di riferimento dei corrispettivi dichiarati negli atti di compravendita e un raggio di ricerca che circoscrive una delimitata area selezionata.
Maggiori informazioni per le modalità di accesso al servizio sono disponibili presso sito dell'Agenzia delle Entrate, dove è possibile consultare una guida al servizio e ulteriori informazioni sull'utilizzo dei dati.
In primis, occorre precisare che all'interno di questa banca dati immobiliare è possibile consultare informazioni inerenti immobili oggetto di contratti di compravendita con i quali è stata trasferita la proprietà a titolo oneroso al 100%.
Sono escluse, dunque, cessioni di immobili parziali o riguardanti altri diritti reali come nuda proprietà, usufrutto ecc.
Il servizio consente di prendere visione dei principali point of interest inerenti i nostri immobili e a esempio:
Il nuovo servizio messo a disposizione dell'Amministrazione finanziaria, che dovrà essere certamente implementato, dovrebbe essere utile a tutti i cittadini/contribuenti non solo che vogliono acquistare o vendere casa, ma anche per difendersi avverso possibili contestazioni mosse dall'Agenzia delle Entrate, relative, nello specifico, al valore degli immobili dichiarati.
Sovente, infatti, i (controversi) valori degli immobili possono essere causa del sorgere di contenziosi in ambito tributario.
L'Agenzia delle Entrate, al fine di recuperare presunti maggiori imposte non versate con riferimento a transazioni immobiliari, spesso rettifica il valore degli immobili, utilizzando parametri di riferimento (con conseguenti maggiori importi richiesti a titolo di imposte non versate) contestati da parte dei contribuenti in sede di contenziosa.
In molti casi, risulta complesso riuscire a individuare un immobile che abbia caratteristiche similari a alla nostra unità immobiliare oggetto di contestazione da parte dell'Erario, perlatro, compravenduto nello stesso territorio di riferimento e nel medesimo momento storico.
Tale difficoltà si manifesta tanto per l'Amministrazione finanziaria, tanto per il contribuente destinatario di un atto impositivo.
Con tale innovativo servizio potrebbe essere possibile (il condizionale è d'obbligo) riuscire ad avere parametri di valutazione e comparazione con il nostro immobile più oggettivi ed evitare (o difendersi) annose questioni.
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