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Tra pochi giorni, è inevitabile, saremo sommersi da una gran quantità di uova di ogni tipo e dimensione.
Il rischio di abbandonare ogni buon proposito legato alla dieta pre – costume è tanto maggiore quanto più la nostra casa è popolata di bambini, voraci divoratori di cioccolata (a pena di indigestione).
Accanirsi con metodi più o meno ortodossi contro il dilagare del fenomeno è, francamente, inutile.
Così come è una battaglia persa fare un discorsetto a nonni e zii sull'inopportunità di un'alimentazione infantile così ricca di grassi e zuccheri.
Lasciate perdere e bypassate il problema, lasciando tutti di stucco con l'introduzione, tra le mura domestiche, di un altro tipo, più durevole, di uova.
La loro forma archetipica, infatti, si presta molto bene a ricoprire compiti insoliti, anche molto lontani dall'ambito culinario.
Prima di tutto quelli associati all'illuminazione, nei quali non manca il legame con firme e produzioni celebri.
Tra queste spicca quella del tedesco Ingo Maurer che già nel 2009 rompeva delicatamente l'involucro perfetto e compatto di un uovo per farne fuoriuscire brandelli di luce intensa e affascinante.
Questa meraviglia nasceva nell'allestimento dello Spazio Krizia in Via Manin nel contesto del Salone del Mobile di Milano.
Il senso di attesa e scoperta di un dentro, racchiuso in una pelle sottile e fragile, è un tema ricorrente e molte sono le interpretazioni convincenti.
Una delle mie preferite è Uovo di OTTAVIANI lampada da tavolo dall'allure anni '60, che trae innegabile ispirazione dall'Eclisse di Vico Magistretti per Artemide (1967).
Parliamo sempre di una calotta, sebbene questa volta sia in vetro e non in metallo, e di un contenuto, la luce, svelato solo in modo discreto e indiretto, protetto entro i confini geometrici perfetti di una sfera.
La contemporaneità dell'oggetto sta tutta nella sua essenzialità e nella brillantezza della superficie colorata.
La lampada è disponibile in due dimensioni, 43 o 29 cm di altezza, e in tre varianti cromatiche: rossa, nera e bianca.
Tre sono invece le misure dell'Uovo di Fontana Arte che, disegnato nel 1972, non solo appartiene all'Archivio Storico della casa produttrice, ma si presenta come un modello per tutte le altre lampade a venire, molto apprezzato anche nel mercato statunitense.
Qui la purezza della forma non è intaccata da alcuna frattura, scavo o discontinuità.
L'unico elemento a contrasto è la sottilissima e discreta base d'appoggio in metallo verniciato bianco, che sembra scomparire al di sotto della massa evanescente in vetro satinato.
Ma nel design l'uovo non funziona solo in binomio con la luce. Funziona anche con il ruolo da contenitore che molti hanno pensato di attribuirgli, soprattutto associato al concetto di culla, rifugio.
Esempi perfetti di questo sono le vasche dell'azienda trevigiana Mastella Srl veri e propri strumenti del crogiolarsi nel dolce far niente.
La più famosa, in attinenza al tema dell'articolo, è sicuramente Vov, semi – guscio ricavato in un unico blocco di K – plan bianco. Il materiale, derivato dalla formulazione originaria del Cristalplant, si presenta particolarmente liscio, piacevole al tatto e con una leggera e impalpabile morbidezza visiva data dall'alta percentuale di carica minerale di idrato di alluminio e da una bassa percentuale di resina poliestere acrilica.
Per la sua conformazione geometrica è, ovviamente, un arredo free – standing e si presta a diventare protagonista di bagni ampi e luminosi, definiti da finiture semplici ma di natura calda e solida come il legno.
Per locali di piccole dimensioni è disponibile anche una Vov in versione da parete, un po' meno efficace ma sempre avvolgente: Vanity. Le sue dimensioni, un metro scarso di profondità e soli 196,5 cm di lunghezza, la rendono però particolarmente appetibile in contesti giovani e informali, nei quali comunque non si vuole rinunciare ad un comfort essenziale e disinvolto.
Entrambe le vasche sono disponibili anche in una versione antracite che snatura un po' la candida purezza dell'archetipo progettuale.
È eterea ma avvolgente, solida e fragile allo stesso tempo, la doccia Cocoon disegnata da Arina Komarova per Roca, multinazionale con numerose sedi e stabilimenti dislocati a livello mondiale.
La scocca si presenta come un viluppo ovoidale di superfici opache e trasparenti che possono essere fatte scorrere una sull'altra determinando diverse possibilità di accesso al vano interno.
A livello di prestazioni questo sanitario super tecnologico da centro stanza offre una completa gamma di trattamenti, degni del più prestigioso e lussuoso centro benessere: idromassaggio con sistema JACUZZI sistema di illuminazione con cromoterapia e diffusione dell'acqua con getto a pioggia.
Operano invece un capovolgimento concettuale alla piccola scala le Egg Bird Feeders del designer americano Jim Schatz, coloratissimi rifugi in lucida ceramica per gli uccellini che, primavera alle porte, tornano a popolare i nostri giardini.
Accessoriati ai minimi termini, lasciano pressoché intatta la forma dell'uovo e possono essere appesi alle fronde del nostro albero preferito tramite un esile e resistentissimo cavetto d'acciaio dotato di un apposito occhiello.
Ecco, quando si accenna a qualcosa di delizioso, è a un genere di oggetti così che mi viene da pensare!
È garantito che i vostri bambini ne andranno pazzi, soprattutto se avrete l'occasione di coinvolgerli nell'individuazione dei diversi tipi di piccoli inquilini.
Purtroppo per l'acquisto online sul sito del designer non è prevista la spedizione in Europa, sebbene in Austria, Belgio e Svizzera esistano dei punti vendita di queste meravigliose uova / nido. Se ve ne innamorate, non vi resta che contattarli e verificare che possano spedire in Italia.
Viene infine in aiuto alle giovani mamme di bimbi fino a 6 mesi (o 9 chili di peso) la sedia a ovetto Baby sitter di byBO Design, famosa azienda svedese specializzata nella produzione di arredi belli ed ecologici per bambini.
È realizzata in faggio curvato e laccato in colore noce, bianco o naturale.
Analogamente ad altri prodotti della categoria la sdraietta può essere più o meno reclinata per assecondare i momenti di sonno o gioco del piccolo che vi si trova comodamente accoccolato.
La differenza sta invece nella snellezza del raccordo tra il guscio e la base, costituito da una semplice e snello supporto lievemente oscillante, in grado di accompagnare dolcemente i movimenti.
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