Una casa ricaricabile

Sempre più attuale è il problema energetico in tutti i paesi del mondo.

Negli ultimi decenni il livello di vita medio dei popoli, soprattutto in occidente, si è modificato al punto che i consumi sono aumentati in maniera esponenziale.
E purtroppo, con essi, i costi.

Bollette sempre più care, difficoltà sempre maggiori per tutte le famiglie che si trovano a pagare molto per i consumi energetici senza però riuscire a modificare le proprie abitudini di vita, ormai estremamente radicate.

Allo studio dei principali Stati varie ipotesi per riuscire a sfruttare le cosiddette Fonti Rinnovabili, ossia quelle fonti che per loro caratteristiche intrinseche non tendono ad estinguersi o a consumarsi, non danneggiano l'ambiente e non pregiudicano la qualità della vita delle generazioni future.

È dalla California che arriva una proposta sensazionale (qualora venisse effettivamente applicata):
a partire da Gennaio 2020 le nuove case del Golden State dovrebbero essere in grado di produrre tanta energia quanta ne consumano.

Si tratta senza dubbio di un obiettivo molto impegnativo, sia per i tempi ristretti, sia per le implicazioni che una legge di questo tipo sottintende.
Mi riferisco in particolare alle tecniche costruttive dei nuovi edifici.

L' auto-efficienza delle abitazioni si potrebbe raggiungere con l'installazione di impianti a fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, mini-eolico, geotermico.

Come noto, un impianto fotovoltaico è costituito da un insieme di apparecchiature (i pannelli solari) che consentono di trasformare direttamente l'energia solare in energia elettrica.

Meno conosciuti, invece, gli impianti eolici (per le abitazioni private si parla di mini-eolico) e geotermici.

Per mini eolico si intendono impianti di potenza inferiore o uguale a 20 kilowatt, in grado di produrre fino a 30-40 MWh di energia l'anno.
Il mini eolico può essere installato dove il vento soffia a una velocità media di poco inferiore ai sei metri al secondo.
Si prestano quindi allo scopo le aree collinari o quelle situate in zone aperte alla circolazione dell'aria.

Gli impianti geotermici, invece, sfruttano l'energia trasmessa dal terreno per soddisfare sia il fabbisogno termico (in riscaldamento) che quello frigorifero (climatizzazione).
Tramite un collettore di superficie, che deve essere interrato in un giardino adiacente l'abitazione ad una profondità di circa 2 metri, viene assorbito il calore del terreno.
Gli impianti geotermici nell'eco-edilizia sono già realtà in molto paesi europei, specialmente nel Nord Europa dove forte è la sensibilità ecologista.

Oltre all'installazione di moderni impianti per la produzione di energie da fonti rinnovabili, i nuovi edifici dovrebbero essere costruiti cercando di migliorare l'isolamento termico per evitarne la dispersione energetica.

Massima cura e attenzione dovrebbe quindi essere posta anche nella progettazione e realizzazione di tetti, porte e serramenti per evitare i cosiddetti ponti termici, ossia quelle parti di un'abitazione attraverso le quali, più facilmente, il calore si può disperdere.

Ad oggi la proposta di legge in California per la Zero Energy House è stata approvata dal Senato e deve passare sotto il vaglio dell'Assemblea dello Stato californiano.
Che sia un primo passo verso un mondo più pulito?