Un coraggioso concorso internazionale di Architettura suggerisce una delle possibili strade per fronteggiare il problema dell'emergenza abitativa nelle aree economicamente più depresse del Mondo.
L'emergenza abitativa è un fenomeno sempre piu' evidente ed in crescita esponenziale e sara', quasi certamente, una delle emergenze sociali dei prossimi anni, in tutto il globo ed abbracciando enormi porzioni della popolazione mondiale a tutti i livelli ed in quasi tutti gli strati sociali, con la sola eccezione di coloro le cui possibilita' economiche garantiscono ampie possibilita' di scelta e di risoluzione di un'esigenza di questo tipo.
Il problema è già drammatico e tenderà al peggioramento in diverse zone del mondo nelle quali a difficili condizioni di vita ed economie fragili ed in via di sviluppo si assommano stati di estrema pressione demografica dovuta a forti spinte migratorie e di inurbamento; da anni questo genere di dinamiche demografiche si osservano e si studiano, con preoccupata attenzione da parte della comunità internazionale, in diversi stati dell'Africa sub-sahariana, dove povertà ed instabilità politica si sovrappongono ciclicamente.
Un interessante modo di confrontarsi, recentemente, con la problematica dell'emergenza abitativa nei paesi in via di sviluppo è stato quello di lanciare un concorso di architettura internazionale per l'ideazione di un modello di casa unifamiliare molto economica da costruire a Luanda, capitale dello stato dell'Angola, concorso ideato e lanciato nell'ambito della Triennale dell'Architettura di Lisbona.
Le caratteristiche di base del modello di abitazione da progettare dovevano includere la possibilità di adattamenti ed ampliamenti futuri, a basso costo e realizzabili in auto-costruzione, per far fronte ai rapidi sviluppi di trasformazione sociale e familiare tipici delle dinamiche urbane di quest'area geografica. Il modello tipologico suggerito ai concorrenti dal bando di concorso prevedeva e suggeriva un tipologia di casa a patio da dimensionare per nuclei familiari mediamente di 7-9 individui (due genitori, 3 figli e due nonni oppure due genitori, 5 figli e due nonni), che dovrebbero essere localizzate in un'area pianeggiante localizzata nel perimetro cittadino di Luanda.
Le procedure concorsuali, dopo mesi di valutazione da parte di una giuria di 5 architetti, guidata dal noto progettista portoghese Alvaro Siza, che ha valutato ben 588 progetti provenienti da tutto il Mondo, hanno fin qui generato una short-list di 30 progetti, ai cui autori è stato richiesto di produrre un plastico della casa che aiuterà la giuria ad effettuare la selezione finale di 5 progetti, che avverrà nel periodo compreso tra il 28 ottobre 2010 ed il 16 Gennaio 2011, dopo che gli stessi saranno messi in mostra presso il Museu de Electricidade.
A seguito della proclamazione dei vincitori del concorso, gli organizzatori valuteranno, con le autorità dell'Angola e con soggetti imprenditoriali locali interessati, la possibilità di realizzare una o più unità abitative sulla base del progetto vincitore, da “testare” come primo nucleo costruito. In un'ottica di costante confronto con le esigenze sociali di ampi strati della popolazione mondiale, possiamo solo augurarci che questa esperienza abbia un esito positivo e si ponga come modello per affrontare il problema dell'emergenza abitativa, con soluzioni che coniughino economicità, adattamento dei sistemi di costruzione e senso del contesto sociale e culturale in cui si va a realizzare le abitazioni.
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