La verifica delle caratteristiche dei prodotti industriali, alle normative nazionali e comunitarie, oltre la difesa del consumatore, copre altri aspetti.
La necessità di garantire la qualità del prodotto, in linea con gli standard di sicurezza e normativi, è uno degli obiettivi principali che si pongono le grandi Aziende e Gruppi Industriali di ogni settore.
Questa strategia commerciale, individuabile non solo in campo nazionale ma anche estero, si pone anche come elemento concorrenziale, con lo scopo di collocare un determinato prodotto in una fascia merceologica contraddistinta da specifici parametri e standard qualitativi.
Il riscontro di questa politica aziendale, tradotta sul campo, si evidenzia con l'effettiva certezza della qualità del bene e nella difesa degli interessi e salute del consumatore.
Per la verifica di queste condizioni, vengono interpellati gli Istituti di Certificazione, che, adottando dei criteri mirati, permettono di valutare la conformità dei prodotti alle varie normative e disposizioni di legge nazionali, alle direttive Comunitarie della CEE, ecc.
L'attività non è svolta solo nel mercato interno, ma anche con i prodotti d'importazione che, nel nostro paese, rappresentano una parte consistente della bilancia commerciale e di consumo nelle famiglie.
In quest'ambito è stata condotta, anche nel 2011, un'azione congiunta tra l'Istituto del Marchio di Qualità IMQ, gruppo Italiano, con l'Agenzia delle Dogane.
Motivo di questo evento sono stati ben centosettanta ispezioni e prove di verifica su migliaia di prodotti elettrici provenienti dall'estero.
Il controllo è stato chiaramente eseguito prima che questa merce fosse distribuita nel territorio nazionale tramite i canali commerciali.
Le analisi condotte presso i laboratori IMQ, su circa 190.000 prodotti elettrici (in numero maggiore rispetto all'anno scorso), provenienti da diverse dogane italiane, hanno evidenziato un esito preoccupante.
Infatti, dai test si è scoperto che, ben 158.000 elementi erano stati costruiti in difformità alle normative di sicurezza vigenti.
Di questa vasta varietà di prodotti, gli oggetti che hanno presentato maggiori irregolarità sono stati: i piccoli elettrodomestici (piastre per capelli, fornetti elettrici, asciugacapelli, ecc.), gli ornamenti natalizi (luminarie), le lampade fluorescenti e gli apparecchi d'illuminazione (settore civile e terziario).
La duplice collaborazione tra l'Agenzia delle Dogane e l'Istituto Italiano del Marchio di Qualità (IMQ), rappresenta sempre un ottimo contributo nella tutela, sicurezza e qualità dei prodotti nel mercato Italiano.
Rimane tuttavia da considerare che, oltre a momenti distinti, l'attenzione verso la qualità e caratteristica dei prodotti, deve essere inclusa in dibattito ben più ampio.
Un esempio ne è il Workshop, organizzato da IMQ il 25 gennaio a Milano, e avente come argomento: Le prestazioni degli elettrodomestici, che rappresentano nei fatti, un tratto distintivo di questo mercato.
Questa discussione nasce a seguito di un'evoluzione tecnologica in questo settore che ha posto nuove condizioni in termini di efficienza energetica e che quindi evidenzia la necessità di un aggiornamento del sistema di etichettatura dei prodotti.
In linea con quest'aspetto si rileva inoltre l'entrata in vigore nel 2013 della nuova Energy Label per il settore del condizionamento, che, oltre all'efficienza energetica, si occuperà anche delle prestazioni in termini di emissioni rumorose e di riduzione dell'impatto sull'ambiente.
La conseguenza di questa condizione deriva anche dalla necessità che, l'attuale produzione tradizionale, è già garantita e disciplinata dalle Direttive Europee in materia, ma tale normativa non è applicabile per quei prodotti che si presentano con proprietà prestazionali superiori rispetto alle caratteristiche standard.
Da questo presupposto nasce quindi l'esigenza di coprire questo vuoto, introducendo delle norme, a livello comunitario, tese a differenziare i livelli di performance (tradizionali e alte) tra i rispettivi prodotti.
Queste attività di controllo, sia che siano eseguite in maniera diretta sui prodotti (prove di laboratorio, verifiche su campioni, ecc.) o divulgate tramite sistemi d'informazione, rientrano in una logica commerciale di corretta gestione del settore merceologico diffusa in ambito Europeo.
Rimane tuttavia da individuare anche un altro aspetto, che va oltre l'accertamento della qualità del prodotto e la tutela del consumatore.
Infatti, l'attenzione riservata alle caratteristiche dei beni, pone anche il dibattito sulla salvaguardia della produzione nazionale rispetto alla merce contraffatta ed imitata (proveniente anche dall'estero), priva di ogni requisito di sicurezza e dello standard qualitativo del prodotto originale.
Tale effetto, che impropriamente pone delle condizioni sfavorevoli alle Aziende, si riflette sia sotto l'aspetto concorrenziale, ma anche per l'immagine e qualità del prodotto.
Di contro, l'assicurazione della qualità del bene, si traduce in vantaggi in termini di esportazione con stati esteri.
Per eventuali informazioni su tutto ciò che caratterizza le certificazioni dei prodotti, consultare il sito: www.imq.it