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La rosa è il fiore per eccellenza. Pianta ornamentale la cui origine si perde nelle pieghe del tempo, il suo nome pare abbia origine celtica, rhood o rhuud, il cui significato dovrebbe essere rosso, fino ad arrivare sui nostri banchi di scuola: come dimenticare Rosa pulchra est (la rosa è bella), una delle prime frasi latine imparate.
Esistono tantissimi tipi di rosa e loro significato nel linguaggio dei fiori è estremamente flessibile, variabile sia in base al colore, sia in base al tipo di rosa.
La classica rosa rossa significa amore eterno, ad esempio, ma esistono tantissime sfumature differenti. Una rosa color pesca sarà un invito a mettersi insieme, arancione simboleggia il fascino e una gialla rivela gelosia.
Occhio quindi al tipo di fiore che si donerà, se non si vogliono far figuracce!
La rosa è una pianta molto resistente coltivabile in svariati tipi di clima.
Adatta sia alla coltivazione in vaso che in terrà avrà comunque bisogno di cure particolari in modo che cresca rigogliosa e sana.
È una pianta che ama la luce quindi può essere sistemata sia in pieno sole che in mezz'ombra: in un giardino meglio metterla in una zona a sud est o sud ovest; sul balcone è bene posizionarla in un punto in cui prenda luce per almeno mezza giornata.
La rosa ama un pH tendenzialmente neutro a 7, ma anche leggermente basico fino a 7,5, con terreni leggermente calcarei. Non ama affatto il ristagno idrico.
Si andrà più avanti a vedere come affrontare questo problema, ma soprattutto, come non esagerare con le innaffiature.
Descrivere tutti i tipi di rose che esistono in un solo articolo non è possibile per motivi di spazio. Al giorno d'oggi di fatto si contano più di 3000 specie di differenti.
Le rose più belle quali sono?
Su questo non ci si può esprimere. Tutte le rose sono come opere d'arte e la percezione della loro bellezza varierà da persona a persona.
Le rose più comuni che tutti quanti ormai conosciamo hanno un'origine abbastanza recente in Francia. La Rosa Ibrido di Tea comparve nella seconda metà dell'800 e ha ben presto preso piede in tutti il mondo.
Attualmente, esistono tante sotto varietà di questo tipo di pianta.
Tra le più importanti troviamo:
Spostandoci più a est troviamo la Rosa di Damasco, il cui nome porta evidentemente a origini siriane. Questa qualità è apprezzata sia per la sua bellezza che in ambito della profumeria, visto che da lei si ricava un'ottima essenza.
E ancora, nella lontana Cina la Rosa Banksiae viene coltivata da centinaia di anni. Una particolare qualità che non presenta spine e ha bisogno di moltissimo spazio per crescere. Detiene, infatti, il particolare record di pianta di rose più grande del mondo.
Tra le rose spontanee che crescono in Italia troviamo anche la Rosa Canina, molto adatta per latitudini fredde perché cresce spontaneamente fino a quasi 2000 metri. Questa qualità è particolarmente indicata per i giardini nelle seconde case perché ha bisogno di attenzioni minime. A fioritura finita presenterà delle bellissime bacche rosso acceso.
Se i suoi fiori, decisamente piccoli non soddisfano, si potrebbe invece virare sulla Rosa Alba, che è un incrocio tra la Rosa Canina e la Rosa di Damasco.
Questa, chiamata anche la rosa bianca degli York (vedi la guerra delle due rose) ha fiori di grandi dimensioni e richiedono cure veramente esigue, adattandosi ai più disparati terreni ed è inoltre estremamente resistente alle malattie.
Come visto i tipi di rose sono veramente tantissimi. Ma come scegliere quindi il più adatto al giardino?
Essenzialmente andrà tenuto in considerazione, al di la del gusto personale, lo spazio disponibile, visto che alcune qualità tenderanno a crescere veramente moltissimo.
Le tipologie più adatte sono le Andromeda, le Rush, Sally Holmes, le rose Westerland e per giardini molto grandi le sopra citate Rose Banksiae.
Queste tipologie sono anche chiamate rose da parco e tenderanno a formare cespugli che occuperanno 2 metri quadrati o più, come minimo.
Come detto, le rose sono piante decisamente resistenti ma hanno comunque bisogno di alcune cure specifiche.
le rose tendono a soffrire molto il ristagno idrico, quindi, nel momento in cui vengono messe a dimora, è bene che il terreno intorno alle radici sia sistemato formando un piccolo cono verso l'alto in modo che, sia durante le innaffiature sia durante le piogge, non si formino pozze alla base.
Il terreno ideale oscilla da un pH 7 a un pH 7.5.
Come tutte le piante anche le rose, nonostante siano piante molto coriacee, hanno bisogno di sostanze nutritive per crescere al meglio.
Questo è utile soprattutto se il terreno in cui sono state messa a dimora non è perfetto.
Per capire come concimare le rose al meglio è bene fare una distinzione tra rose giovani e adulte. Quelle giovani, infatti, nel loro primo anno di vita, non hanno assolutamente bisogno di essere concimate, ammesso però che il terreno sia già stato trattato con lo stallatico.
Per le concimazioni negli anni successivi, invece, l'operazione andrà effettuata due volte l'anno.
Per la concimazione primaverile (febbraio/marzo) bisognerà usare un concime liquido chimico mentre per quella autunnale (ottobre/novembre), un concime organo minerale.
È importante innaffiare la pianta prima di concimare per evitare sovradosaggi.
La dose ideale normalmente è di circa 50 grammi di concime a metro quadro.
Non tutti i tipi di rosa sono adatti alla coltivazione in vaso, soprattutto per le dimensioni che queste piante andranno a raggiungere.
Per le varietà consigliate se si preferiscono fiori vistosi, le Christophe Colomb o le Elle rappresentano il non plus ultra.
Per avere fioriture raggruppate, molto vistose, la qualità Botticelli o Marie Curie sarebbero perfette. Infine per gli amanti del colore viola non c'è nulla di meglio che le Claude Brasseur.
Per delle rampicanti invece sono bellissime le varietà Negrasco o le Palais Royal. C'è solamente in pratica, l'imbarazzo della scelta.
Il primo punto da prendere in considerazione sarà la disposizione del terrazzo.
Una premessa doverosa, dunque, è questa.
Se il terrazzo non avrà una buona esposizione ai raggi solari, ottenere delle rose rigogliose sarà veramente molto difficile.
Fissato questo primo paletto la seconda domanda a cui dar risposta è: come e quando piantare le rose in vaso?
Il periodo migliore è sicuramente settembre in modo da dare alla pianta di rose il tempo per acclimatarsi nella sua nuova casa.
Il vaso da utilizzare dipende dal tipo di pianta. Largo e mediamente profondo, fino a 50 cm per le rose a cespuglio, oppure profonde 80/100 cm circa per le rose ad albero oppure rampicanti.
In questo secondo caso è bene considerare anche un supporto per farle crescere al meglio. Per qualunque tipo di rosa è sempre meglio optare per un vaso in coccio con fori sul fondo.
Assicurarsi, quindi, di formare un substrato estremamente drenate, con argilla espansa sul fondo, prima di mettere il terriccio ideale che come si è visto sopra, dovrà avere un pH tra il 7 e il 7.5.
Qualche differenza per la concimazione delle rose coltivate nei vasi.
Il concime da utilizzare è essenzialmente quello chimico da somministrare alle piante da primavera fino al mese di luglio, ogni 25 giorni circa.
Se ci si vuole togliere il pensiero tutto insieme, invece, sarà meglio acquistare un concime a rilascio graduale che fornirà le giuste sostanze nutritive nell'arco di circa 4 mesi.
Quest'ultima soluzione è ideale per tutti i tipi di rosa che vengono coltivate nelle seconde case, dove gioco forza non sarà possibile concimarle passo dopo passo.
La prima regola importantissima per la potatura delle rose è di procurarsi cesoie estremamente affilate che andranno sterilizzate con dell'alcool prima di effettuare qualsiasi taglio.
Solitamente si effettuano due potature, la prima a fine inverno verso febbraio e la seconda in estate.
La potatura della rosa in febbraio ha l'obiettivo di levare i rami vecchi, secchi o sofferenti con tagli netti appena sopra la gemma. Per questo è importante avere cesoie ben affilate e sterilizzate.
In estate, invece, l'obbiettivo sarà semplicemente quello di levare le rose ormai appassite, per aiutare la pianta di rose ad avere una nuova fioritura.
Molto importante è che il taglio venga effettuato in direzione opposta e obliqua rispetto alla gemma.
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