Il settore residenziale, destinato ad uso abitativo, e' identificabile in varie categorie edilizie.
Spesso ci si chiede quale sia la differenza sostanziale tra i vari tipi di edilizia residenziale.
Per una delucidazione sull'argomento si danno delle indicazioni di massima lasciando all'interessato la possibilita' di approfondire il tema consultando le fonti opportune.
Il settore Edilizio ad uso Residenziale si suddivide sostanzialmente in tre distinte categorie.
Con la prima, Edilizia Residenziale Pubblica, si definisce una attività� avviata con la totale partecipazione dello Stato o di Enti Pubblici, e riservata alla costruzione di alloggi di target economico e per famiglie meno abbienti.�� �
La realizzazione di questi fabbricati avviene su aree predisposte dagli strumenti urbanistici dei vari comuni e gestita, nella fase di assegnazione alle imprese esecutrici e per gli interventi manutentivi, agli Iacp (Istituto Autonomo Case popolari). �
Trattandosi di strutture edilizie comparabili ad opere pubbliche, le norme per l'amministrazione di questa attività� sono regolate da leggi dello Stato. �
La seconda categoria, riservata all'Edilizia Agevolata Convenzionata, comprende quel patrimonio immobiliare realizzato in compartecipazione tra privato e pubblico in ordine al contributo di riduzione dei tassi di interesse dei mutui.
Questi alloggi sono in genere realizzati, oltre che da altri soggetti riconosciuti per legge, dalle Cooperative Edilizie formatesi in forma di associazione no-profit da pià� persone, in numero superiore a nove, ed avente lo scopo di soddisfare l'esigenza abitativa di ognuno dei propri iscritti.
Anche in questo caso l'insediamento di questi edifici avviene in aree residenziali preventivamente definite nei Piani di Zona o in lembi territoriali individuate nei Programmi Costruttivi avviati dai singoli Comuni.
Gli alloggi devono essere di tipo standard non di lusso, soddisfare i parametri urbanistici e sanitari locali e avere una superficie utile stabilita per legge.
L'ultima categoria, che racchiude una vasta classificazione di alloggi (economica o di lusso), à� realizzata interamente con contributi privati, ad opera di imprese di costruzioni ed in aree libere da vincoli, classificate come residenziali ed incluse nei Piani Urbanistici.
Oltre all'aspetto commerciale, che riguarda il rapporto tra Costruttore e Acquirente, all'interno di questo raggruppamento, si include anche il patrimonio costituito da unità� immobiliari di proprietà� familiare, acquisite per compravendita tra privati, per successione o realizzati con propri fondi per interventi di nuova edificazione, ristrutturazione o restauro.� �
Pur nella libera interpretazione di consistenza e tipologia, a livello normativo questi alloggi sono classificati secondo una categoria costituita nel 1939 dal Nuovo Catasto Edilizio Urbano, che comprende, tra l'altro, anche le unità� residenziali inizialmente menzionate, e che, in modo sintetico, à� distinta nei seguenti gruppi: �
A/1 Abitazioni di tipo signorile;
A/2 Abitazioni di tipo civile;
A/3 Abitazioni di tipo economico;
A/4 Abitazioni di tipo popolare:
A/5 Abitazioni di tipo ultrapopolare;
A/6 Abitazioni di tipo rurale;
A/7 Abitazioni in villini;
A/8 Abitazioni in ville;
A/9 Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici e storici;
A/10 Uffici e studi privati;
A/11 Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi.
Oltre alla categoria catastale, agli alloggi viene data una rendita, in funzione dei numeri dei vani, che viene utilizzata per determinare il prezzo minimo che viene dichiarato sul rogito oltre all'inclusione delle tasse comunali.
�