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Negli ultimi tempi, con l'emergenza COVID-19 e il lockdown in agguato abbiamo avuto molto tempo per stare in casa e dedicarci a piccoli lavori di manutenzione.
In genere, però, è con l'arrivo della primavera e poi dell'estate che ci dedichiamo maggiormente a queste attività, soprattutto quelle che riguardano gli esterni, complice il bel tempo che consente di stare all'aperto e facilita anche alcuni lavori.
Tra questi abbiamo la tinteggiatura del ferro, o meglio, il ripristino dello stesso che come vedremo, non è solo una semplice verniciatura, ma richiede una serie di operazioni complementari.
Il ferro è tra i materiali più utilizzati in edilizia, grazie alle sue proprietà di resistenza meccanica e tenacità, ossia la capacità di accumulare energia e deformarsi prima della rottura, che lo rende molto sicuro.
Se però da una parte questo materiale ha dalla sua questi grossi vantaggi, dall'altra è molto sensibile all'attacco degli agenti atmosferici.
L'acqua, infatti, combinata con l'ossigeno dell'aria, crea quel fenomeno che è noto come corrosione, a sua volta causa della ruggine. Come conseguenza di ciò, il ferro si assottiglia, peggiorando gradualmente anche le sue caratteristiche meccaniche.
Questo è il motivo per cui si rende necessaria la tinteggiatura del ferro, in quanto la vernice protegge il ferro dagli agenti atmosferici e chimici, aumentandone di fatto la durata.
Prima di procedere con l'applicazione della vernice è necessario preparare il supporto opportunamente. Nel caso in cui si debba verniciare ferro nuovo, bisognerà prima sgrassare il supporto con del detergente idoneo, come la trielina o l'acquaragia, con l'ausilio di un panno che verrà imbevuto con questi solventi.
Quando si interviene, invece, su ferro già verniciato in precedenza, esso andrà innanzitutto sverniciato.
La sverniciatura può avvenire in diversi modi.
Si può applicare uno sverniciatore chimico, di solito in gel, per evitare che coli via.
Un prodotto che funziona per questo scopo è il Supersverniciatore V33, con formulazione in gel, che lo rende adatto anche per superfici verticali.
Un'altra modalità per la sverniciatura può essere l'utilizzo di un raschietto, che serve a rimuovere tutte le parti di vernici sollevate, per poi levigare la superficie con l'impiego di una spazzola di ferro e carta vetrata.
Un'ultima tecnica per la sverniciatura consiste nell'impiegare un trapano cui è stata applicata una spazzola di ferro circolare o una levigatrice.
La seconda operazione da compiere è la stuccatura con stucco per ferro, che serve a riempire eventuali vuoti o a correggere imperfezioni presenti sulle superfici da trattare.
Saratoga produce lo stucco per metallo Metal Bond, facile da spatolare, a ottima carteggiabilità e rapido indurimento.
Una volta applicato questo stucco con una spatola, si elimina la parte in eccesso e si passa di nuovo a carteggiare.
Dopo le operazioni preliminari e un'attenta pulizia con una spazzola metallica e l'acquaragia, si passa a effettuare un trattamento con vernice antiruggine.
Si tratta di particolari tipi di vernici, che inibiscono il fenomeno della corrosione, rendendo impermeabile la vernice sovrapplicata, una volta asciutta.
Ci sono, in particolare, i primer antiruggine che fungono da aggrappanti per le vernici applicate successivamente. Tra questi c'è il PrimerLuxens antiruggine, in vendita da Leroy Merlin con le proprietà annoverate poc'anzi.
Un altro prodotto interessante è rappresentato dai convertitori di ruggine, come Ferox, il convertiruggine di Arexons
Prodotto a base di resine sintetiche disperse in acqua, senza solventi, Ferox reagisce chimicamente con la ruggine, trasformandola in un complesso stabile, nero, che resiste agli agenti atmosferici e all'umidità, una volta sopraverniciato.
Per l'applicazione dello smalto antiruggine è consigliabile effettuare due mani di vernice, intervallate secondo la tempistica indicata dal produttore.
Per entrambe le mani è bene fare attenzione che le superfici siano completamente ricoperte, per evitare buchi esposti poi alle intemperie, che vanificherebbero gli sforzi fatti.
Esistono, infine, alcuni smalti che hanno già di per sé delle proprietà antiruggine.
Tra questi, ad esempio, c'è Redox AK Ferrotop di Sikkens uno smalto sintetico lucido con proprietà antiruggine, grazie a pigmenti inibitori della corrosione in esso contenuti.
In questo caso ci troviamo di fronte a un prodotto definito One pot system, ossia un unico prodotto per fondo, strato intermedio e finitura. Ha inoltre un ottimo potere coprente ed una eccellente ritenzione della brillantezza.
L'ultima operazione da svolgere per la tinteggiatura del ferro è la verniciatura con vernice per metallo.Per questo momento esistono varie tipologie di prodotti.
Tra queste abbiamo:
Un esempio di vernice acril-uretanica all'acqua per interni ed esterni è Dursilac Satin di Mapei vernice con ottima lavorabilità ed alta durezza superficiale. I colori che si possono ottenere sono il bianco o, grazie al sistema ColorMap, tutti i colori che ci occorrono.
Saratoga, invece, produce Fernovus, una vernice gel con una formulazione innovativa che si può applicare direttamente sulla ruggine, con alto potere riempitivo, ottima pennellabilità, dilatazione e scorrimento.
Per quanto riguarda invece le tecniche per l'applicazione delle vernici, questa può essere:
Il tipo di vernice e la tecnica più adatta verranno scelte in base alle proprie preferenze, al budget e anche alla specificità del supporto da trattare, dove si trova e com'è fatto.
Tra gli elementi in ferro da riverniciare periodicamente ci sono i termosifoni, per i quali importantissima è la scelta del tipo di vernice per due motivi.
Innanzitutto, occorre scegliere una vernice che abbia un'ottima resistenza agli sbalzi di temperatura a cui verrà sottoposta e, in secondo luogo, trovandoci all'interno, bisogna fare attenzione alla tossicità dei prodotti e, in particolare, all'emissione di VOC.
Un'ottima vernice che risponde a questi requisiti è quella proposta da Iris Color con la linea Zero per cento, smalto all'acqua che non contiene formaldeide e VOC, con ottima copertura, adatta ai termosifoni sia in ferro che in ghisa e, per i più attenti all'ambiente, prodotto con energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
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