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Prima di poter procedere con un intervento edilizio per nuove costruzioni, o nell'ambito della ristrutturazione leggera o pesante del proprio immobile, è necessario presentare i documenti atti ad attestare la realizzazione di lavori in conformità con le leggi vigenti in materia.
Tali documenti vanno presentati, e le valutazioni richieste, presso lo Sportello Unico per l'Edilizia.
Si tratta di uno sportello istituito nel 2001 con il Testo Unico per l'edilizia, ossia con il D.P.R. 380/2001.
Tutti i comuni devono esserne dotati.
All'art. 5 comma 1 si afferma: Le amministrazioni comunali, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, provvedono a costituire un ufficio denominato sportello unico per l'edilizia, che cura tutti i rapporti fra il privato, l'amministrazione e, ove occorra, le altre amministrazioni tenute a pronunciarsi in ordine all'intervento edilizio oggetto della richiesta di permesso o di denuncia di inizio attività.
Si tratta di un vero e proprio intermediario tra la pubblica amministrazione comunale e il privato.
L'ufficio provvede a fornire informazioni in materia edilizia e a ricevere le denunce di inizio attività e le domande per il rilascio di permessi di costruire o di ogni altro atto amministrativo volto a disciplinare gli interventi edilizi.
A seconda della quantità e delle tipologie di lavori da effettuare, infatti, è possibile richiedere diversi permessi o rilasciare dichiarazioni di inizio lavori.
Una volta ricevute le domande, l'ufficio è tenuto al rilascio dei permessi di costruire, dei certificati di agibilità, delle certificazioni attestanti il rispetto delle norme edilizie e dei piani paesaggistici, ambientali e urbanistici vigenti.
Esistono diversi atti amministrativi che disciplinano gli interventi edilizi, diversificati a seconda della tipologia di lavoro da eseguire: si parte dai lavori effettuabili senza il rilascio di titoli abilitativi, tra questi le opere di manutenzione ordinaria, passando per la denuncia di inizio attività, meglio conosciuta come D.I.A con le varie tipologie di comunicazioni ad essa correlate, C.I.A., S.C.I.A., etc., per opere di manutenzione straordinaria, fino ad arrivare al più oneroso permesso di costruire volto a disciplinare gli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione urbanistica ed edilizia con cambiamenti delle volumetrie.
Uno dei problemi che attanaglia da sempre la nostra pubblica amministrazione è la frammentazione delle competenze tra gli enti.
Spesso il privato cittadino si ritrova spaesato tra la miriade di provvedimenti normativi con il passaggio di competenze tra comuni, province e regioni.
Capita infatti che, l'opera da realizzare sia sita in un luogo di interesse storico-naturalistico, per cui non è semplice districarsi tra le varie competenze, alla ricerca di pareri e nulla-osta.
Per questo motivo e per semplificare le procedure e ridurre le tempistiche, le proposte per il nuovo Decreto Sviluppo prevedono un ampliamento delle competenze dello Sportello Unico.
Oltre a permessi di costruire, denunce di inizio attività, autorizzazioni ambientali, certificati di conformità edilizia, certificati di agibilità e di prevenzione incendi, autorizzazioni sanitarie, l'ufficio provvederà al rilascio di altri atti, tra cui voci di corridoio indicano anche una Valutazione di impatto ambientale standard senza più distinzioni a livello nazionale o regionale.
Il permesso di costruire, uno dei titoli abilitativi dall'iter piuttosto lungo, sarà svecchiato delle sue procedure: l'amministrazione ha 60 giorni di tempo per esprimersi, e una volta decorso il termine, qualora non siano state rilasciate tutte le autorizzazioni, viene indetta una conferenza dei servizi; gli enti che hanno già espresso parere positivo, possono, inoltre, non presentarsi inviando i documenti richiesti per il titolo da rilasciare.
Infine, per effetto dell'acquisizione d'ufficio dei documenti già in possesso dalla pubblica amministrazione, non sarà più necessario produrre atti già disponibili dall'ente.
L'adozione di queste misure è finalizzata alla sburocratizzazione che caratterizza i nostri enti e a rendere più agevoli, per cittadini, professionisti ed imprese, la richiesta di autorizzazioni.
Il tutto, si spera, a vantaggio di una maggiore richiesta di opere edilizie.
Non resta che aspettare la conversione del decreto legge in legge e vederne le ricadute positive sull'economia e sulla gestione del territorio.
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