L'impiego di termocamere a raggi infrarossi permette di avere immagini che identificano i punti di maggiore dispersione termica di un involucro edilizio
La termografia è una tecnica attraverso la quale si effettua l'acquisizione di immagini nel campo dell'infrarosso ed il termine nasce dall'unione di due parole con il rispettivo significato di temperatura ed immagine.
Gli strumenti fondamentali per effettuare una termografia sono le termocamere, strumenti essenziali ed in continua diffusione per la diagnosi e la ricerca di guasti da parte di termotecnici ed elettricisti, nelle più svariate applicazioni.
Le termocamere hanno ben presto conquistato anche il settore delle verifiche energetiche degli edifici, sopratutto per confermare la validità o meno dei certificati energetici che, come è noto, possono avere un notevole peso sulla stima commerciale degli stessi edifici, anche se in prima istanza, e con un personale non tecnicamente esperto, si possono fare solo delle analisi di massima, che comunque possono evidenziare la presenza di un problema che può essere successivamente approfondito.
Ciò è valido sia per le caratteristiche degli edifici, sia per gli impianti tecnologici, evidenziando per questi ultimi delle parti che possono riscaldarsi eccessivamente, rispetto alle condizioni di normale funzionamento.
Termografia e termocamere
La termografia si basa sull'utilizzo di dispositivi ottici elettronici in grado di rilevare e misurare la radiazione termica, funzione, a sua volta, della temperatura superficiale degli oggetti osservati, a mezzo delle radiazioni elettromagnetiche nell'infrarosso. Per radiazione si intende lo spostamento del calore prodotto quando l'energia radiante (a mezzo di onde elettromagnetiche) si sposta senza un mezzo di trasferimento.
Il corpo umano è un naturale strumento per la rilevazione delle radiazioni infrarosse, infatti le terminazioni nervose del nostro corpo sono in grado di reagire a differenze di temperatura minime dell'ordine di 5 millesimi di gradi centigradi. Lo stesso meccanismo, più sensibile, permette in natura ad alcuni predatori di cacciare con estrema precisione e efficacia le prede durante le ore notturne.
Le prime termo camere risalgono al 1916 e l'impulso al loro sviluppo ha subito una forte accelerazione negli anni '50 per le applicazioni militari, mentre oggi chiunque può acquistare con poche centinaia di euro una termocamera per verificare il riscaldamento delle varie parti di circuiti di diversa natura tecnologica presenti in casa; le termocamere possono essere, inoltre, un valido strumento di ricerca dei ponti termici, questi ultimi spesso responsabili di disagevoli condizioni di comfort e dispersioni energetiche.
Attualmente le termocamere sono in grado di produrre la mappatura delle temperature di una superficie diagnosticata a mezzo di schermi il cui elemento discriminante è il pixel, l'elemento cioè che riesce a rilevare la più piccola variazione nell'infrarosso correlata ad una temperatura,: generalmente le moderne termocamere hanno schermi con pixel che vanno da 16x16 pixel fino a 640x640.
Un altro parametro di classificazione delle termocamere è la lunghezza d'onda con la quale lavorano: una termocamera che lavora ad onda lunga è una termocamera in grado di rilevare energia infrarossa in una banda di lunghezza d'onda dell'ordine di 15 micrometri, dove un micrometro è una lunghezza corrispondente ad un milionesimo di metro.
Invece, una termocamera ad onda media è una termocamera in grado di rilevare energia infrarossa in una banda di lunghezza d'onda dell'ordine di 5 micrometri. Gli elementi fondamentali di una termocamera sono un obbiettivo, un display ed un sensore, e naturalmente dei software dedicati, che sono in grado di realizzare dei report classificando per caratteristiche i dati raccolti con le diagnosi, oltre alla produzione del termogramma, ossia l'immagine in infrarossi dell'oggetto rilevato.
L'obiettivo, generalmente con caratteristiche antiriflesso, serve ad inquadrare le superfici che emettono le radiazioni infrarosse proiettandole su un rilevatore, dopo di che a mezzo di un sensore viene creato il suddetto termogramma. I display (generalmente a LCD) consentono di visualizzare il termogramma e le altre informazioni raccolte dalla elaborazione delle immagini, oltre a quelle necessarie per il funzionamento della termocamera, come livelli di batteria, regolazione di contrasto, comandi per il miglioramento delle immagini, per la loro memorizzazione (anche su supporti removibili o con tecnologie wireless) etc.