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L’Italia è uno dei Paesi europei più esposti al rischio sismico.
Basta consultare la mappa della pericolosità sismica elaborata dall’INGV per capire quanto il nostro territorio sia fragile e quanto gran parte del patrimonio edilizio necessiti di interventi di adeguamento.
Il Dipartimento di Protezione Civile classifica i Comuni italiani in quattro zone, sulla base dell’intensità e della frequenza dei terremoti registrati in passato.
Crepe sulla facciata esterna dovute all'attività sismica - foto Getty Images
Le aree in zona 1 e 2 sono quelle a rischio più elevato e comprendono oltre la metà degli edifici costruiti prima del 1970, cioè prima dell’introduzione delle moderne norme antisismiche.
Si tratta soprattutto di edifici in muratura portante, che rappresentano il 55% delle strutture presenti nelle zone sismiche ad alto rischio.
Il restante patrimonio è costituito da costruzioni in calcestruzzo armato, ma anche in questo caso non sempre rispondenti agli standard costruttivi odierni.
Non sorprende, quindi, che gran parte dei danni prodotti dai terremoti riguardi proprio gli immobili in muratura, che pur essendo parte integrante della nostra tradizione edilizia, mostrano debolezze strutturali significative.
Per ridurre la vulnerabilità degli edifici, è indispensabile intervenire con tecniche di consolidamento murario.
Gli interventi variano in base allo stato di conservazione della struttura e hanno lo scopo di ricostituire la compattezza della muratura, eliminare i punti di debolezza e migliorare il comportamento statico dell’edificio.
Tra le operazioni più comuni troviamo le iniezioni di miscele leganti, che servono a riempire i vuoti e a migliorare la resistenza della muratura lesionata.
Un’altra tecnica diffusa è lo scuci e cuci, che consiste nella sostituzione delle porzioni di muratura ammalorata con nuovi elementi, così da ripristinare la continuità della tessitura.
Malta strutturale Webertec BTcalceG - foto Weber Saint-Gobain
La ristilatura profonda dei giunti, eventualmente rinforzata con barre o trefoli metallici, rappresenta un ulteriore strumento per aumentare la stabilità.
A questi sistemi si affianca l’inserimento di diatoni artificiali, utili a collegare i paramenti murari e a garantire un comportamento più monolitico alle pareti.
Per realizzare questi interventi è fondamentale affidarsi a prodotti certificati come le malte strutturali Weber Saint-Gobain, conformi alle normative europee e pensate per garantire resistenza e durabilità nel tempo.
Oltre agli interventi locali, è possibile migliorare il comportamento complessivo della struttura con soluzioni di placcaggio armato, che prevedono l’applicazione di reti in fibra di vetro o nastri in carbonio inglobati in matrici a base di calce idraulica o resine epossidiche.
Questi sistemi di rinforzo sono:
Weber del gruppo Saint-Gobain Italia propone soluzioni certificate con marcatura ETA e conformi alle NTC 2018, ideali per il miglioramento e l’adeguamento sismico di edifici sia in muratura che in calcestruzzo.
Un’altra criticità emersa in occasione dei recenti eventi sismici riguarda il ribaltamento delle tamponature.
Le espulsioni fuori piano delle pareti non portanti possono provocare danni gravi e rappresentano un rischio anche per l’incolumità delle persone.
Caratteristiche delle 4 zone di classificazione livello rischio sismico
Per questo è essenziale mettere in sicurezza queste parti attraverso sistemi di contenimento che ne impediscono il distacco.
Saint-Gobain propone soluzioni testate presso l’Università di Padova, capaci di garantire efficacia e affidabilità.
Accanto agli interventi sulle murature, va considerato anche il fenomeno dello sfondellamento dei solai in laterocemento, che consiste nel distacco del fondello delle pignatte e dell’intonaco inferiore.
È un problema che riguarda soprattutto gli edifici costruiti tra gli anni ’40 e ’70 e che può essere affrontato con sistemi di contenimento certificati, come quelli proposti da Saint-Gobain e testati presso l’Istituto Giordano.
Intervenire con tecniche di consolidamento e rinforzo non significa solo preservare un edificio, ma salvaguardare vite umane.
"Manuale tecnico sulla Sismica" di Saint-Gobain Italia
Saint-Gobain Italia ha recentemente pubblicato il “Manuale tecnico sulla sismica”, un documento che raccoglie le soluzioni più efficaci per il consolidamento e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio nazionale.
Accanto ai sistemi tradizionali, l’azienda propone anche soluzioni a secco con il marchio Gyproc, ideali per le nuove costruzioni e per gli interventi di riqualificazione in ottica antisismica.
Nel mondo dell'edilizia esistono tante tipologie di materiali e soluzioni per consolidare gli edifici a seguito di un evento sismico, scegliere la soluzione giusta non è sempre facile per questo è importante affidarsi a specialisti nel settore come Weber, marchio di Saint-Gobain Italia leader nella produzione di premiscelati per l'edilizia, offre una gamma completa di soluzioni avanzate per l'edilizia professionale che si basano su tecnologie e formulazioni avanzate, per soddisfare le più elevate esigenze tecniche.
Attenzione alle esigenze del mercato e alle tecniche costruttive d'avanguardia, l'azienda è alla continua ricerca di sistemi e prodotti innovativi. Weber è garanzia di affidabilità e sicurezza nei risultati. La politica aziendale è costruita su una salda volontà di offrire soluzioni efficaci, di semplice applicazione, che non rechino danni all'ambiente, alla salute degli operatori e degli utenti finali.
Per ulteriori informazioni visita il sito: www.it.weber
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