Superfici attrezzate

Elementi di arredo e spazi nascosti ricavati sopra (e attraverso) le superfici di pareti, porte e finestre, per sfruttare al massimo anche il piu' piccolo dei monolocali.
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PreciousmessGiovani progettisti, per giovani consumatori, per giovani abitazioni; queste ultime spesso di carattere temporaneo, in locazione e non di proprietà, e di ridotte metrature, tali da non consentire il posizionamento di arredi tradizionali nelle forme e soprattutto nelle dimensioni.

La soluzione alla mancanza di spazio va dunque ricercata negli elementi imprescindibili che lo caratterizzano: pareti e loro rivestimenti, porte, finestre, opportunamente attrezzati e reinterpretati per ricavare, sulle loro superfici, inaspettate riserve di spazio.

FloatgreensKaren Olze e Gisa Wilkens, classe 1974 e 1970, tedesche, entrambe diplomate in Disegno Industriale, nella loro collezione Attachments, fanno delle superfici verticali il loro terreno di gioco preferenziale; pannelli decorativi utilizzabili come sistemi di appenderie tramite semplici e minute incisioni (Preciousmess), tapparelle in PVC che, srotolate e fissate alla parete in diverse articolazioni, diventano mensole o piccoli contenitori, fodere imbottite da applicare alle porte e da utilizzare all'occorrenza come materassi di emergenza per ospiti inaspettati (Staythenight), incredibili vasi per piante tagliati a metà e muniti di calamita da applicare ai vetri delle finestre (Floatgreens).

Banco da lavoro di Karen Olze e Nicola Moebius per AlnoIn un ambiente così organizzato può poi mancare un calendario?

Detto fatto: un riquadro per le annotazioni per ognuno dei 365 giorni su una striscia di carta da parati 245 x 60 cm.

Se poi anche la cucina è davvero minimal è possibile attrezzarla con un banco da lavoro/ tavolo da pranzo dalla cui superficie magicamente emerge, per poi altrettanto magicamente scomparire, ogni genere di utensile; non per niente quest'ultima trovata, ideata insieme a Nicola Moebius, è la vincitrice del primo premio di un concorso di progettazione indetto qualche anno fa da ALNO.

Tapete aus der BahnIl concetto di tavolo inteso come superficie orizzontale viene invece minimizzato nel progetto Tapete aus der Bahn di Julia Thesenfitz e Christian Wedekind che, letteralmente, estraggono e irrigidiscono con fibra di carbonio una semplice striscia di tappezzeria per farne un piano d'appoggio di spessore praticamente nullo ma con la possibilità di portare ben 10 kg di peso!

L'uso alternativo della parete è ben esplicitato anche nelle creazioni della designer portoricana Maruja Fuentes che con le sue Green Pockets e i suoi Leaning Molds realizza puzzle parietali tridimensionali in elementi di plastica riciclata, utilizzabili come contenitori o come sedute, attraverso un gioco di addizione/ sottrazione; dunque un occhio alla modularità e alla flessibilità tipica di un ambiente urbano e giovane, senza dimenticare la salvaguardia dell'ambiente.

www.karenolze.de

www.designboom.com

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