Superbonus: più di 5 miliardi il valore dei crediti bloccati
Ancora una volta si torna a parlare di Superbonus e delle opzioni cessione del credito e sconto in fattura. Da gennaio 2022, l'articolo 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), è stato modificato ben 5 volte.
La principale conseguenza di tutte queste modifiche è stato il blocco dell'acquisto dei crediti da parte dei principali player nonchè la progressiva riduzione da parte di altri. Molti istituti di credito hanno infatti smesso di acquistare crediti indiretti frutto di sconto in fattura.
La situazione che si è così venuta a generare è estremamente grave. Le continue modifiche alla normativa sulla cessione dei crediti, tra l'altro con effetto retroattivo, hanno generato un circolo vizioso che sta portando tecnici e imprese edili sull'orlo di un precipizio. Sono infatti molte le imprese con somme bloccate nei loro cassetti fiscali, mentre le banche stanno chiudendo le varie piattaforme di cessione.
Cos'è successo, lo ha spiegato nel dettaglio il Ministero dell'Economia in risposta all'interrogazione presentata al Senato da Emiliano Fenu (M5S). Nello specifico, è stato chiesto di sapere quale sia l'ammontare esatto dei crediti di imposta derivanti da bonus edilizi ceduti dai contribuenti e non ancora accettati dai cessionari dopo il termine di giorni 30.
Il Sottosegretario all'Economia e delle Finanze, Maria Cecilia Guerra, ha illustrato dati allarmanti per il comparto delle costruzioni. Il totale complessivo dei crediti presenti in piattaforma e non ancora accettati da oltre 30 giorni corrisponde a 5.396 miliardi di euro.
Di questi:
- 3.684 miliardi fanno capo agli interventi che accedono al Superbonus 110%
- circa 1.491 miliardi rigurdano agli altri bonus edilizi
Cifre spaventose che fanno ben capire il vortice in cui sta affogando il mondo dell'edilizia, vittima di un incentivo che ha generato ricchezza teorica ma che, in pratica, sta mettendo in seria crisi imprese, fornitori e professionisti, alla disperata ricerca di soggetti che possano acquistare tali crediti.
La situazione potrebbe sbloccarsi dopo l'ultima modifica arrivata dal D.L. n. 50/2022 e che ha già prodotto le prime offerte da parte di alcune banche che proporrebbero l'acquisto di crediti indiretti sul cassetto fiscale delle imprese, a un valore di 96 euro per ogni 110 euro di credito maturato.
Nel frattempo, le proteste non si placano. Lo scorso 18 maggio, in Piazza della Repubblica a Roma, si è tenuta una manifestazione a cui hanno preso parte migliaia di operatori del settore provenienti da ogni parte d'Italia. Il prossimo 1° giugno, la protesta continuerà a Napoli. A partire da Piazza Borsa, l'ATC - Associazione Tecnici e Costruttori della Campania, insieme con ANACI, ha infatti organizzato un corteo di protesta per far sentire la propria voce.