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In tema di Superbonus 110, nei giorni scorsi c'è stato un gran vociare e soprattutto una grande preoccupazione.
Si è tanto parlatodel fatto che i costi indicati nelle tabelle sarebbero dovuti diventare onnicomprensivi di qualunque ulteriore elemento, andando così a rappresentare il costo chiavi in mano per il cittadino.
Un cambiamento che avrebbe avuto conseguenze devastanti per il mercato. Tale impostazione è stata non a caso fin da subito molto criticata da imprese, professionisti e committenti, tutti altamente preoccupati che il Superbonus venisse ulteriormente decimato da questi nuovi limiti. L'onnicomprensività dei massimali avrebbe infatti depotenziato il Superbonus 110.
L'allarme è rientrato nella serata di ieri quando, Roberto Cingolani, Ministro della Transizione ecologica, ha firmato il decreto che fissa i nuovi massimali unitari per le asseverazioni di congruità dei prezzi per i lavori di efficientamento energetico degli edifici.
Nello specifico, si tratta di 40 voci (in cui rientrano anche il cappotto termico, gli infissi, le caldaie, gli impianti fotovoltaici, le colonnine di ricarica) che saranno applicabili sia al Superbonus 110% che ai bonus c.d. minori, come l'Ecobonus e il Bonus ristrutturazioni al 50%.
Di fatto, si torna quindi allo stesso schema già previsto dall'allegato I al decreto Mise del 6 agosto 2020. I nuovi massimali vanno quindi ad aggiornare quelli già vigenti per l'ecobonus (contenuti nel decreto del Mise del 2020), aumentandoli almeno del 20%, tenendo conto di fattori quali l'inflazione e il maggior costo delle materie prime.
I nuovi tetti inseriti nelle tabelle sono il risultato di un'analisi che considera i costi forniti dall'Enea, circa l'utilizzo dell'Ecobonus e del Superbonus nel corso dell'anno 2021.
In pratica, dalle nuove tabelle, sono stati esclusi:
I suddetti elementi non rientrano infatti nei tetti. Il Ministro stesso ha affermato che, con questo decreto, si vuole porre un freno alla lievitazione esagerata dei costi, riportando così il Superbonus a un esercizio ragionevole, che rispondendo alle esigenze del settore e dell'efficientamento energetico, tuteli al tempo stesso Stato e cittadini.
Il vicepresidente di Confindustria, Emanuele Orsini, si è detto molto soddisfatto. A suo avviso, ora serve solo contrastare con rigore le frodi e avere imprese qualificate che detengono le SOA. Il nuovo provvedimento è stato di gran lunga apprezzato anche da parte del Presidente dell'Ance, Gabriele Buia, il quale ritiene che il Ministro abbia ben compreso le necessità e le problematiche delle imprese.
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