Consultando il proprio Cassetto Fiscale è possibile verificare se si è stati vittime di una frode da Superbonus 110% e procedere quindi con la denuncia del reato
Superbonus e cessione del credito: controllare il Cassetto Fiscale
Il Superbonus 110%, dalla sua istituzione ad oggi, ha subito tantissime modifiche. Soprattutto in termini di marginalità circa la sua operatività. Con il passare del tempo, sono stati inseriti infatti vari paletti e varie condizioni per poterne usufruire.
Il motivo dell'introduzione di tali limitazioni, riguarda fondamentalmnte le presunte frodi fiscali legate alla fruizione delle agevolazioni. Nello specifico, relativamente all'opzione della cessione del credito, prevista dal Decreto Rilancio (art. 121).
Il credito fiscale è infatti divenuto una sorta di criptovaluta. Molti si sono infatti arricchiti dichiarando crediti inesistenti e provenienti da fatture false, immediatamente monetizzati grazie alla cessione ad istituti finanziari.
Oggi, per fortuna, la situazione è sotto controllo. Da una parte, il Decreto Antifrode ha introdotto l'obbligo dell'asseverazione delle spese sostenute per interventi edilizi; dall'altra parte, il Decreto Sostegni-Ter limita l'utilizzo della cessione del credito a una sola volta.
Di fatto, ora, molti contribuenti rischiano di non trovare più imprese disponibili ad accollarsi il credito ma soprattutto rischiano di aver avuto a che fare con truffatori che vantano crediti mai esistiti.
Per potersi difendere dal predetto rischio, è necessario fare gli opportuni controlli, andando a consultare il proprio Cassetto Fiscale. Quest'ultimo è una sorta di radiografia dei redditi e delle spese sostenute dai contribuenti anno per anno.
Una volta entrati nel proprio Cassetto Fiscale, bisogna cliccare nella sezione Comunicazione opzioni per interventi edilizi e Superbonus e poi in Esito istanza. In tal modo si potrà verificare se si è stati vittime di una frode da Superbonus 110%.
nella suddetta eventualità sarà quindi possibile procedere denunciando alle autorità situazioni non conformi così da cercare di rimanere indenni da possibili future denunce e/o contestazioni da parte del Fisco per il recupero dei crediti monetizzati.
Il caso più eclatante e diffuso, è quello delle false fatture attestanti uno stato di avanzamento lavori per una percentuale di almeno il 30%, ovvero il minimo necessario per vantare la cessione di un credito d'imposta poi ceduto per ottenerne la monetizzazione.
Tutto ciò premesso, è chiaro che prima di affidare qualunque tipo di lavoro, è fondamentale verificare lo status di imprese e general contractors per essere certi di avere a che fare con professionisti seri, onesti e affidabili.