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Nel caso in cui il committente che esegue lavori ammessi al Superbonus 110% non opti per lo sconto in fattura o per la cessione del credito potrà portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi le spese da lui sostenute.
Ricordiamo che l'utilizzo diretto sotto forma di detrazione d'imposta sarà una valida alternativa anche per coloro che non siano riusciti a ottenere la cessione del credito a seguito della chiusura dei canali da parte degli istituti di credito.
Il termine ultimo per inviare la comunicazione dell'opzione di cessione del credito è stato, per i privati, il 29 aprile scorso, in riferimento alle spese sostenute nel 2021.
Vediamo quali sono i documenti che dovranno essere conservati per eventuali controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate qualora si intenda detrarre le spese rientranti nel Superbonus 110%.
A prescindere dalle difficoltà incontrate da molti contribuenti per accedere alla cessione del credito, ai sensi dell'articolo 119 del DL n. 34/2020 (Decreto Rilancio), per beneficiare della maxi agevolazione, sarà possibile portare in detrazione nel modello 730 o Redditi le spese sostenute a far data dal 1° luglio 2020.
L'importo spettante dovrà essere ripartito in 5 quote annuali di pari importo, 4 per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022.
Questa modalità di fruizione del Superbonus 110% certamente mette in difficoltà i contribuenti incapienti che corrono il rischio, in assenza di cessione del credito, di dover rinunciare al rimborso fiscale.
Quest'ultimo infatti non può essere richiesto se l'imposta lorda del contribuente è minore rispetto alla quota del Superbonus annuale.
I contribuenti incapienti sono coloro che non hanno un IRPEF tale da consentire lo sconto dell'importo spettante sotto forma di detrazione.
Purtroppo le detrazioni non fruite nell'anno di riferimento non possono essere utilizzate nella dichiarazione dei redditi presentata nell'anno seguente.
La presentazione del modello 730 deve essere effettuata entro il 30 settembre del 2022 per i redditi relativi all'anno di imposta 2021.
Vediamo quali sono i documenti che il contribuente deve conservare in caso di controllo da parte del Fisco.
Si tratta di:
Per far fronte a eventuali controlli da parte del Fisco è necessario disporre dei documenti relativi al titolo di possesso dell'immobile (o detenzione).
Si tratta, più in generale, dei documenti che attestano l'effettiva spettanza della detrazione. Ricordiamo che l'Agenzia delle Entrate potrà emettere avvisi di accertamento fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Occorre pertanto munirsi di:
Per ciò che concerne i documenti redatti da un tecnico è necessario disporre di:
Si ricorda che tra le spese che il contribuente potrà portare in detrazione rientrano anche quelle sostenute per ottenere il visto di conformità del commercialista e per il rilascio dell'asseverazione tecnica.
Vale la pena ancora spendere due parole per chiarire il concetto di visto di conformità e asseverazione tecnica.
Qualora si fruisca del Superbonus 110 sotto forma di detrazione di imposta sono necessari sia il visto di conformità che l'asseverazione tecnica.
Il visto di conformità, ovvero la certificazione della sussistenza del diritto alla detrazione fiscale, è sempre necessario, a meno che la dichiarazione dei redditi sia presentata direttamente dal contribuente (730 precompilato) o attraverso il sostituto d'imposta.
A differenza del visto di conformità che viene rilasciato da un commercialista o da un consulente del lavoro, l'asseverazione deve essere rilasciata da un professionista tecnico abilitato, il quale dovrà certificare la presenza dei requisiti tecnici in riferimento agli interventi eseguiti.
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