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Tra i combustibili, il metano è quello più diffuso dalle reti di distribuzione cittadine per alimentare le caldaie degli impianti di riscaldamento a termosifoni e di produzione di acqua calda.
In molte famiglie accade, però, di trascorrere fuori di casa la maggior parte della giornata e, anche alla sera quando si rientra, si concentra la propria presenza solo in alcune stanze.
Per questo motivo, accendere l'impianto di riscaldamento, soprattutto se si ha una casa grande, può rappresentare uno spreco energetico e quindi una scelta antieconomica, perché i termosifoni finiranno per riscaldare anche gli ambienti non vissuti.
Molte volte si preferisce quindi acquistare delle stufe in modo da utilizzarle unicamente negli ambienti della casa frequentati.
Ci sono molti modelli di stufe in commercio, da quelle a gas a quelle alimentate a pellet, ma la tipologia di cui vi parleremo in questo articolo è quella delle stufe a metano.
Più precisamente si parla di stufe a metano catalizzate, cioè apparecchi basati sulla tecnologia catalitica e caratterizzati dal fatto di non avere la necessità di uno sfiato esterno e, quindi, non avendo bisogno di canna fumaria, possono essere collocate in qualunque ambiente della casa.
Inoltre possono essere installate facilmente, senza che ci sia bisogno di rivolgersi ad un tecnico, e non sono soggette a particolari riferimenti normativi per cui rappresentano un'ottima soluzione per il riscaldamento di ambienti di medie dimensioni, con una buona resa calorica.
Ci sono anche modelli di stufe a metano che possono essere collocati in esterno, e che infatti vengono utilizzati per luoghi pubblici come chiese, dehor e aree fumatori.
Una stufa a metano è molto simile, nell'aspetto, ad una stufa a gas.
Infatti, anche in questo caso il riscaldamento avviene attraverso tre mattoncini ad infrarossi, che possono essere accesi singolarmente o tutti insieme, a seconda dell'intensità del calore che si vuole ottenere.
Dopo pochi secondi dall'accensione i pannelli sono in grado di riscaldarsi al massimo, diventando completamente rossi. Si ottiene un rendimento termico del 100%, grazie al fatto che non c'è dispersione di calore.
Di solito ogni mattoncino ha una potenza di 1400 watt, per cui si possono raggiungere al massimo 4200 watt.
La differenza principale rispetto a una stufa a gas, invece, è che per la stufa a metano non occorre utilizzare una bombola del gas.
Essa infatti può essere appoggiata a pavimento o fissata al muro mediante apposite staffe e deve poi essere collegata al tubo che proviene dalla rete di distribuzione del gas.
Deve essere usato un apposito tubo in metallo (e non in gomma), che va avvitato da un lato all'innesto della stufa e dall'altro al tubo di uscita dal muro.
La stufa può essere collocata in ambienti non troppo piccoli e dotati di un adeguato ricambio d'aria, la dimensione minima deve essere infatti di 40 metri cubi e deve esserci la presenza di una presa d'aria.
Molti modelli di stufa a metano si accendono con il piezoelettrico, quindi possono funzionare anche in assenza di corrente elettrica. Ogni apparecchio deve essere dotato di una valvola di sicurezza che assicuri lo spegnimento automatico in caso di assenza della fiamma pilota.
Come in tutto le stufe, anche in questo caso la combustione produce monossido di carbonio, ma non c'è bisogno di canna fumaria per smaltirlo perché esso viene fatto passare attraverso un catalizzatore posto nella parte alta della stufa che lo trasforma in anidride carbonica e vapore acqueo in quantità talmente bassa da poter essere paragonata a quella normalmente presente nell'aria.
C'è bisogno, però, che l'ambiente sia sufficientemente grande e ventilato, in modo da assicurare periodicamente un adeguato ricambio d'aria, eliminando l'anidride carbonica.
La conversone catalitica rappresenta anche una scelta ecologica perché contribuisce alla pulizia dell'aria neutralizzando le particelle presenti ed eliminando gli odori.
Il fatto di contribuire all'eliminazione di particelle, poi, ne fa una scelta ottima per chi soffre di allergie.
Tra i principali produttori di stufe a metano, possiamo annoverare Bartolini, che realizza una stufa con tre piastre ceramiche, che permettono un uso a 3 potenze e riscaldano superfici fino a 40 metri quadri.
È dotata di analizzatore che controlla ed analizza l'aria, bloccando il flusso del gas in caso di aumento dell'anidride carbonica.
Il modello illustrato, di colore grigio, misura 62x23x43 cm e pesa 9 kg.
La stufa Blue-Flame di Sicar ha bruciatore interno, accensione piezoelettrica e tre regolazioni di potenza.
Dispone di rilevamento dell'anidrite carbonica dell'ambiente, con spegnimento automatico che avviene se la percentuale di anidride carbonica raggiunge l'1,5% o in caso di spegnimento accidentale della fiamma.
Verniciata a polvere epossidica antigraffio, ha vetro esterno per alta temperatura che permette di vedere la fiamma come se fosse un camino e piedi per poterla usare senza appenderla alla parete.
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