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All’aumentare dei costi di energia e gas, la richiesta di tecnologie innovative per il riscaldamento domestico che consentano un risparmio in bolletta senza perdere l’efficienza sta trovando largo spazio.
Per questo motivo entrano in gioco le stufe pirolitiche da interno che aiutano a produrre calore a basso costo.
Grazie al processo di pirolisi, una reazione termochimica, è possibile creare calore in assenza di ossigeno.
Essa avviene riscaldando delle biomasse a circa 400°C da cui si produce calore, gas e una quantità molto bassa di sostanza di scarto, il carbone vegetale.
Utilizzata in particolare nelle zone dell’Est Europa, la stufa a pirolisi rilascia il calore molto lentamente grazie al volume di pietra con cui viene costruita.
La stufa pirolitica per interni ha una struttura molto semplice formata da:
Le stufe a pirolisi producono gas dalla combustione della biomassa con cui vengono alimentate. Grazie alla pirolisi si bruciano sia la biomassa che i gas di combustione utilizzati per produrre calore.
In genere le stufe a pellet o a legna non riutilizzano il gas prodotto durante la combustione, perché esso sottoforma di fumo viene rilasciato all’esterno tramite la canna fumaria.
Come tutte le stufe da interni, anche nella stufa pirolitica viene acceso un fuoco.
Dopo un’ora, la massa della stufa è in grado di accumulare energia per poi diffondere il calore nell’ambiente interno.
Anche allo spegnimento, il calore continua a rilasciarsi in maniera lenta, infatti l’effetto dura fino a 10 ore. La biomassa viene inserita all’interno di un cilindro, caricato dal lato opposto rispetto alle classiche stufe a legna.
La combustione a fiamma inversa della stufa pirolitica a gassificazione totale consta di due stadi:
Vediamo ora nello specifico come funziona il processo di gassificazione.
Al centro della camera di combustione c’è un cilindro che contiene il combustibile.
Lo strato in superficie viene imbibito di alcool a stufa spenta, per poi utilizzare uno strumento di accensione della fiamma.
Questa arriva a circa 900-1000 °C ed è in grado di riscaldare il combustibile che si trova nello strato inferiore. Il primo livello di biomassa brucia e inizia a produrre gas.
Data la crosta che si è generata sulla superficie, in assenza di ossigeno i materiali sottostanti si riscaldano senza infiammarsi.
Si innesca così il processo di gassificazione senza fiamma, secondo cui il materiale rilascia gas che salendo, incontra l’ossigeno che, tramite fori appositi, entra alimentando la fiamma.
Quando la stufa si spegne, continua a diffondere calore per circa 10 ore dallo spegnimento della fiamma.
È consigliabile che la stufa a pirolisi rimanga sempre calda.
La stufa pirolitica è molto versatile, si può infatti alimentare tramite vari tipi di combustibile.
In generale viene adoperata la biomassa, ma è possibile usare la legna, il pellet o diversi scarti che derivano dalla potatura. Anche il cippato, un tipo di legno tritato, è tra i più usati.
In generale la stufa a pirolisi può essere alimentata da tutto ciò che è organico, tra cui:
Lo scarto della pirolisi è il carbone vegetale, ideale per fertilizzare il terreno.
Esso ha svariate proprietà. Consente al suolo di conservare al meglio le sostanze nutritive e l’acqua di pioggia ed elimina l’uso di fertilizzanti chimici.
È inoltre capace di trattenere la CO2, abbassando in maniera considerevole la sua emissione in ambiente.
La stufa pirolitica ha diversi vantaggi:
Nonostante tutti i vantaggi sopra citati, la stufa a pirolisi non è molto in voga sul mercato. Il perché è dovuto al fatto che i modelli da interno sono ancora pochi e molto costosi.
Il costo di una stufa pirolitica varia in base a diversi parametri.
Se si tratta di una stufa su misura, il costo va dai 4000 ai 6000 euro.
Nel caso di una stufa modello standard, la cui elaborazione è più semplice, il costo si aggira intorno ai 3000 euro. Se invece la stufa è auto costruita, l’unico costo da pagare è quello del materiale utilizzato.
Una tipologia di stufa pirolitica a legna è proposta da LS Kamna.
La tecnologia della stufa pirolitica Pyro Nemo è a doppio focolare con inversione di fiamma, considerata tra le più ecologiche al mondo.
Essa viene realizzata mediante due stadi di combustione:
L’andatura della combustione primaria può essere variata a seconda delle esigenze mediante un comando che aumenta o riduce la gassificazione facendo variare la potenza.
Cambiando l’andatura, varia anche la durata della combustione.
Una manopola consente di posizionare il bypass fumi o in posizione aperta per accendere la stufa o in posizione chiusa per attivare l’inversione di fiamma.
In questo tipo di tecnologia la combustione è completamente ecologica con una minima produzione di cenere.
La stufa pirolitica ad accumulo ECO-DESIGN di Keramik Loesche è moderna ed ecologica, a cui resa è di 7,8 kW di potenza con una carica di 5 kg di pellets.
La stufa pirolitica a pellet assicura un processo stabile di pirolisi, in assenza di fumi.
Questa divide la combustione in due stadi:
L’unico scarto che resta è il biochar minore dell’1% che si genera a partire da sottoprodotti agricoli come foglie o scarti di potatura. Nel caso della stufa ECO-DESIGN il combustibile utilizzato è il pellet.
Il processo di pirolisi consente l’ottenimento del cosiddetto syngas che ha un potere calorifico pari al GPL.
La fiamma sviluppata dalla stufa è pulita e non produce fumi dannosi.
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