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Spesso ci chiediamo e chiediamo anche consigli ad esperti su come sia meglio illuminare la nostra abitazione, dove fissare i punti luce, quali lampadine scegliere e montare.
Dobbiamo riflettere sul fatto che la selezione della fonte luminosa in casa e in esterno non è semplicemente una questione di resa o estetica, ma anche una decisione che ha a che fare con i costi, la durata delle lampadine, la frequenza della loro sostituzione e la manutenzione.
Il discorso non si esaurisce quindi all'interno delle quattro mura di casa, ma diventa anche economico ed ecologico, soprattutto legato all'ambiente e al risparmio energetico.
L'importanza della questione è stata anche inserita all'interno della Direttiva Ecodesign o Direttiva 2009/125/UE o ancora Direttiva ErP (Energy related Products Directive) per la progettazione eco-compatibile di prodotti che consumano energia.
Questa direttiva dell'Unione Europea è stata redatta successivamente all'importante adesione al protocollo di Kyoto che, lo ricordiamo, impegna gli stati dell'Unione europea ad arrivare alla riduzione delle emissioni di CO2 almeno del 20% entro una data prestabilita: il 2020.
Entrato in vigore nel 2005 e recepito dall'Italia nel 2007, il testo della Direttiva Ecodesign affronta diversi aspetti tutti legati al consumo energetico quotidiano e mira ad arrivare a un graduale cambiamento per step delle abitudini di produttori e consumatori degli stessi elettrodomestici, con la finalità di rendere l'utilizzo di questi indispensabili alleati meno impattante sull'ambiente.
Al suo interno è contenuta, per esempio, l'obbligatorietà da parte dei produttori di elettrodomestici di dotare tutti gli apparecchi di un'etichetta che collochi il prodotto in una classe di efficienza energetica. Altri aspetti contenuti nella Direttiva Ecodesign riguardano specifici apparecchi, dallo scaldabagno ai sistemi di riscaldamento e condizionamento, passando per singoli elettrodomestici e sistemi di illuminazione. Proprio questo punto ci interessa in questa sede.
La direttiva prevede anche che gli stati dell'Unione Europea si impegnino alla sostituzione delle lampadine alogene con lampade di nuova generazione e a basso consumo, come quelle led.
Proprio l'inizio del mese di settembre 2016 doveva rappresentare lo stop alla produzione di lampade alogene, in tutti i Paesi europei, Italia compresa. Ma spieghiamo meglio la questione, facendo definitivamente chiarezza su quali siano i prodotti interessati e sulle date precise di stop all'immissione dei prodotti sul mercato.
Come piegato dall'Associazione Nazionale Produttori Illuminazione (Assil), la direttiva Ecodesign è applicabile a prodotti ricadenti in regolamenti specifici emessi ai fini dell'applicazione dei requisiti.
Le lampade a incandescenza ad alogeninon direzionali rientrano nel campo di applicazione del regolamento (EC) 244/2009 che inizialmente prevedeva la messa al bando di queste lampade il 1 settembre 2016.
Questo regolamento è stato successivamente modificato col regolamento (EU) 1428/2015 che ha spostato la data di phase-out al 1 settembre 2018.
Lo slittamento riguarda solo le lampade ad alogeni non direzionali, in quanto, per quelle direzionali è applicabile il regolamento (EU) 1194/2012. Per quest'ultimo le date non sono state modificate e pertanto non possono essere immesse sul mercato già a partire dal 1 settembre 2016.
La questione è stata molto dibattuta e diversi Paesi membri hanno spinto affinché questo passaggio potesse essere posticipato. Il fine nobile al quale è giusto adeguarsi, ancora una volta, è l'attenzione all'efficienza energetica di prodotti presenti in tutte le case e di uso quotidiano.
Per lampade alogene intendiamo una tipologia di lampadine a incandescenza.
Queste sono sempre state apprezzate per la luce potente che sanno regalare all'ambiente subito all'accensione dell'interruttore, senza bisogno di scaldarsi e raggiungere la luce completa in qualche minuto.
Offrono infatti una luce bianca potente, spesso venivano e ancora vengono preferite perché ben si adattano a chi ha un varialuce che serve a modulare l'intensità del fascio luminoso.
Le lampadine hanno però anche dei contro: necessitano di uno smaltimento specifico, raggiungono temperature molto elevate di circa 3000 gradi che surriscaldano così l'ambiente che le ospita ed emettono raggi UV dannosi per la pelle e l'occhio umano.
Per ridurre questi raggi sono state introdotte nel tempo le lampade dicroiche.
Rispetto alla tradizionale lampadina, quella alogena ha al suo interno un gas alogeno, che può essere bromo o molto più frequentemente iodio. Proprio questo gas è il responsabile di una luce bella, chiara, potente e intensa. La sua introduzione sul mercato, ormai molti anni fa, aveva rappresentato un ottimo passo avanti anche dal punto di vista del consumo energetico: la durata è infatti di gran lunga superiore alla lampadina tradizionale, del doppio o ancora oltre.
Oggi però esistono le lampade a LED, il prodotto che già da tempo abbiamo fatto entrare nelle nostre case a sostituzione delle lampadine che avevamo.
Con il divieto di continuare a produrre lampade alogene, ai consumatori, quando saranno finiti i prodotti ancora in commercio, non resterà che dirottarsi sull'acquisto di lampade a LED. Scopriamone caratteristiche e vantaggi, per l'ambiente come anche per il portafogli.
Le lampade led non si surriscaldano, raramente superano i 50 gradi, hanno una durata davvero eccezionale di circa 50000 ore al massimo della loro intensità (ma possono funzionare ancora almeno altrettante ore con potenza ridotta), rispetto alle alogene che nella migliore delle ipotesi potevano arrivare fino a circa 6000 ore di utilizzo prima di bruciarsi.
Certamente il costo quando si acquista una lampadina led rispetto ad una alogena cambia di molto, è più caro, ma come avremo modo di spiegare a breve la spesa verrà ammortizzata completamente in cambio di performance davvero a lungo termine.
Basterà cambiare le lampade led in casa solo una o due volte nell'arco di una vita.
Anche le luci led hanno un'accensioneimmediata, aspetto pratico importante, non provocano danni all'ambiente perché vengono smaltite comodamente nel vetro insieme ad altri oggetti realizzati nello stesso materiale perché non contengono né gas né sostanze nocive e poi permettono un taglio della bolletta della luce dall'80 al 90%. Cerchiamo di rendere l'idea: se una lampadina led illumina una stanza, in casa come in ufficio, per otto ore giornaliere, in base alla durata straordinaria che offre nel tempo, funzionerà per poco meno di vent'anni.
Infine, è utile ricordare che sostituire le lampadine di casa con quelle a led è molto facile e non richiede l'intervento di un tecnico che apporti variazioni all'impianto di casa.
Basta semplicemente scegliere il modello uguale a quella utilizzata e quindi compatibile con il lampadario, la lampada da tavolo, le luci dello specchio del bagno, e avvitarla all'attacco.
Il passaggio alle lampade a led, che già in molti hanno adottato nella propria abitazione man mano che serve cambiare una lampadina, non può che portare vantaggi per il nostro benessere ecologico, economico e qualitativo, con un risparmio di energia davvero considerevole che viaggia in direzione della sostenibilità.
Minori emissioni, riduzione degli sprechi energetici ed efficienza sono gli obiettivi da perseguire.
La sostituzione di una lampada a led avverrà ogni 16/20 anni: stop al calore e spazio alla luce pura e durevole. I rivenditori potranno esaurire le scorte di lampade alogena ancora fino al 2018, anno del passaggio definitivo all'illuminazione led.
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