Se il boiler, all'improvviso, smette di fornire acqua calda, oppure se i tempi necessari al riscaldamento si dilatano, il problema dipende dalla resistenza.
Sostituire la resistenza del boiler
La resistenza del boiler si ricopre facilmente di spesse incrostazioni di calcare, oppure può bruciarsi. In entrambi questi casi va smontata dalla sua sede e sostituita con una nuova. Per effettuare questa operazione occorre un'attrezzatura estremamente limitata. Ma bisogna operare con cautela e rispettando le norme di sicurezza.
1) Chiudete il rubinetto di intercettazione dell'acqua fredda per togliere pressione all'impianto.
2) Scollegate il tubo di alimentazione che porta l'acqua fredda allo scaldabagno svitando la ghiera posta sopra la valvola di sicurezza con una chiave a pappagallo. Aprite i rubinetti dell'acqua calda e prelevate l'acqua che defluirà.
3) Asportate dalla sua sede il coperchio posto nella parte inferiore dello scaldabagno.
4) Dopo aver disinserito la corrente e scollegato i cavi elettrici dai morsetti, svitate la piastra che è collegata alla resistenza. Togliete quindi la resistenza estraendola dal basso.
5) Se la resistenza non è troppo incrostata potete tentare di ripristinarne l'efficienza. Bagnatela con una soluzione al 50% di acido cloridrico. Riparatevi le mani con guanti di gomma e gli occhi con occhiali.
6) Spazzolate la resistenza per asportare le incrostazioni che la ricoprono. Se l'operazione non porta a risultati soddisfacenti rinunciate: acquistate una nuova resistenza.
7) Inserite la resistenza efficiente nella sua piastra.
8) Inserite la resistenza nella cavità inferiore dello scaldabagno e ricostituite i collegamenti elettrici. Quindi bloccate la piastra inferiore nella sua posizione.
9) Regolate il termostato del boiler. Se lo regolate troppo alto le incrostazioni si formano rapidamente.
10) Ripristinate infine i collegamenti con l'impianto idrico.
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Precauzioni per il buon uso dello scaldabagno
In presenza di uno scaldabagno in casa, è importante non dimenticare di svolgere regolarmente controlli e operazioni di manutenzione che ne permettano il corretto funzionamento. I controlli saranno ancora più importanti se l'acqua che caratterizza la zona e che scorre nell'impianto è molto dura, dunque ricca di calcare.
Il calcare, depositandosi sulla resistenza, ne inibisce gradualmente il corretto funzionamento, rendendo così sempre più difficoltosa l'operazione di riscaldamento dell'acqua. Una delle prime spie che segnalano la presenza di eccessivo calcare depositato sulla resistenza, o comunque il suo errato funzionamento, è l'aumento del tempo richiesto dallo scaldabagno per riuscire a scaldare correttamente l'acqua.
Un mancato intervento, in caso di resistenza difettosa, può comportare danni non indifferenti: il tempo sempre maggiore necessario per scaldare l'acqua farà lievitare le bollette, mentre continuare ad ignorare il problema potrebbe portare alla completa bruciatura della resistenza, lasciando la casa senz'acqua calda.
Un'altra importante attenzione da mettere in atto è quella di evitare di iniziare gli interventi subito dopo aver staccato l'alimentazione elettrica dello scaldabagno. In questo modo, infatti, si correrebbe il rischio di entrare a contatto con l'acqua ancora calda contenuta all'interno della cisterna, rischiando pericolose ustioni.
La cosa migliore da fare, per intervenire sulla resistenza dello scaldabagno, è quella di attendere qualche ora dal distaccamento elettrico, in modo tale da avere la certezza che l'acqua abbia avuto tempo di raffreddarsi a dovere. A questo punto, si potrà chiudere il rubinetto dell'acqua dello scaldabagno o, se non lo si trova, quello generale dell'acqua, per bloccare il flusso e poter lavorare in tutta tranquillità.
Una volta rimossa la resistenza, sarà possibile anche valutarne l'effettiva usura. La sostituzione, infatti, potrebbe non essere un'operazione necessaria: talvolta è sufficiente eliminare il calcare che si è depositato sulla resistenza per poterla poi riposizionare nella sua sede e garantire allo scaldabagno il corretto funzionamento, senza più intoppi.
La resistenza può venire pulita immergendola per qualche ora nell'aceto e spazzolandola poi delicatamente per rimuovere ogni residuo. In caso di incrostazioni più ostinate, invece, è possibile optare per una soluzione composta da acido cloridrico e acqua al 50%.. Questa operazione, però, deve essere effettuata con grande attenzione, indossando mascherina e guanti: spesso, a fronte dei rischi nel maneggiare questa sostanza e del suo costo, si preferisce optare per l'acquisto di una nuova resistenza anche se esso non è ancora strettamente indispensabile.
A questo punto delle operazioni, per evitare ulteriori sedimentazioni sulla resistenza e favorire il corretto funzionamento dello scaldabagno, si consiglia di approfittarne per effettuare anche una pulizia della parte interna dello scaldabagno, dove probabilmente si sarà depositato altro calcare nel corso del tempo.
Fate attenzione a non utilizzare materiali metallici che possano graffiare le superfici interne o prodotti aggressivi che possano ugualmente causare dei danni: meglio intervenire delicatamente passando uno straccio su tutta la superficie.