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In un momento economico difficile ed ancora non concluso, è un bene che uno dei settori trainanti degli ultimi anni, quello delle energie rinnovabili ed in particolare il fotovoltaico, stia riuscendo a mantenere i livelli produttivi ed occupazionali, anche grazie al rinnovo degli incentivi, il famigerato IV Conto Energia.
In vista di un prossimo ridursi degli importi degli incentivi stessi e di una sempre maggiore selettività per ottenerli, una delle opzioni migliori, per coloro che vogliono abbracciare la scelta di un impianto fotovoltaico, è servirsi delle soluzioni di mercato più aggiornate, in particolare di quelle ad alta o a totale integrazione.
Una di quelle soluzioni che il IV Conto Energia classifica come tecnologia innovativa a totale integrazione, o che gli anglosassoni chiamerebbero BIPV - Building Integrated Photovoltaics, è Derbisolar, prodotto da DERBIGUM il cui pregio, ai fini degli incentivi economici, è di non vederli diminuire progressivamente ma rimanere stabili, cosa che accade, invece, con altre tecnologie ammesse allo stesso sistema incentivante.
Ma in cosa consiste esattamente Derbisolar?
In pratica è una soluzione tecnica che unisce la membrana impermeabile Derbisolar Base ai moduli fotovoltaici di tipo amorfo prodotti da Unisolar, nello specifico i modelli PVL da 68, 136 e 144 Wp, con una soluzione ad hoc per l'alloggiamento dei cavi, posizionati in una apposita canalina esterna, di facile ispezione e manutenzione.
Le caratteristiche meccaniche dei moduli di tipo amorfo li rendono infrangibili, in quanto incapsulati nella plastica piuttosto che nel vetro, e la loro leggerezza evita tecnologie di fissaggio quali le sottostrutture metalliche dei classici moduli FV e preserva i manti di copertura perché non utilizza forature.
Altra caratteristica apprezzabile di questo tipo di impianti è sicuramente la leggerezza, con un peso di circa 3,4 kg al mq., ma, soprattutto, è la sua totale integrazione nel sistema di impermeabilizzazione a farne un prodotto molto valido dal punto di vista della valenza estetica, situazione specificatamente richiesta nei contesti storici e ad alto valore paesaggistico, oltre ad avere ottima resa nel caso di orientamento non ottimale ( grazie alla tripla giunzione ) e ad essere particolarmente versatile per installazioni su tetti irregolari, usualmente poco adatti ai classici impianti FV.
Un'intera gamma di soluzioni integrate è quella che Saint-Gobain ISOVER in collaborazione con Saint-Gobain Solar, ha presentato sotto la denominazione Bituver Positive Roof, mix di sistemi per realizzare tetti fotovoltaici completi e finiti, inclusi l'isolamento e l'impermeabilizzazione, fornendo, di fatto, un involucro edilizio energeticamente performante.
Anche in questo caso l'attento studio di integrazione di più tecnologie permette di avere un prodotto finito che risponde a tutte le principali esigenze dal punto di vista della qualità abitativa, con il grande valore aggiunto della qualità estetica.
La stratificazione del sistema integrato Bituver Positive Roof prevede l'utilizzo di pannelli in isolante minerale G3 di Isover Saint-Gobain, seguiti da membrane impermeabilizzanti al bitume-polimero Bituver, ed infine moduli e tegole fotovoltaiche dal catalogo di Saint-Gobain Solar, disponibili in dodici diversi formati, versatili e duttili al punto da poter essere installate su qualsiasi tipo di copertura con pendenze fino a 14 gradi.
La perfetta integrazione tra i componenti tecnologici e la qualità complessiva delle opere ad installazione completata restituisce un sistema-copertura che garantisce risparmio energetico e, al contempo, produzione di energia elettrica, valori complessivi che piazzano Bituver Positive Roof tra i prodotti che beneficiano delle più importanti maggiorazioni degli incentivi statali previste dal IV Conto Energia, che, notoriamente, premia i sistemi ad alta innovazione tecnologica soprattutto quando sono ad alta integrazione architettonica, qualità determinante in un paese di grandi bellezze naturali ed urbanistiche qual è l'Italia.
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