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Il sistema ibrido caldaia a condensazione con pompa di calore ad aria è l'applicazione di una tecnologia relativamente recente, la pompa di calore, fino a poco tempo fa utilizzata prevalentemente in abbinamento a impianti fotovoltaici o geotermici, ossia interventi a scala maggiore e sicuramente più invasivi rispetto alla normale ristrutturazione di un appartamento.
L'installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto o la trivellazione del terreno per posare delle sonde in profondità sono infatti possibili solo in presenza di case indipendenti o in caso di sostituzione dell'impianto centralizzato di un intero condominio, cioè quando si dispone della superficie del tetto o di una porzione di terreno più o meno consistente, a seconda che si tratti di sonde superficiali o di sonde in profondità.
Con il sistema ibrido caldaia a condensazione con pompa di calore ad aria invece è possibile sostituire una normale caldaia murale con una nuova, aggiungendo solamente una piccola unità esterna, la pompa di calore appunto, paragonabile come aspetto e dimensioni alla macchina di un condizionatore Monosplit.
Prima di spiegare il funzionamento della caldaia, la sua convenienza e i procedimenti di montaggio, occorre spiegare cosa si intende per funzionamento ibrido caldaia a condensazione con pompa di calore.
Il termine ibrido applicato alla meccanica si riferisce all'abbinamento di due tecnologie differenti in grado di lavorare contemporaneamente o in alternanza, in maniera tale da compiere uno stesso obiettivo e raggiungere così il medesimo risultato, in questo caso duplice, ossia riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria (ACS).
In pratica con temperature esterne comprese indicativamente tra i -4 e i +3 gradi, la ventola della pompa di calore si aziona e aiuta la caldaia che vede così ridotti i propri consumi.
Se la temperatura esterna aumenta la caldaia si spegne ed è la pompa di calore a coprire l'intero fabbisogno termico.
In caso contrario, ossia in presenza di temperature molto rigide, è la caldaia a condensazione l'unica a funzionare e a generare il calore necessario.
Una caldaia a condensazione utilizza come combustibile il gas metano prelevato dalla rete o il GPL; la pompa di calore necessita invece di energia elettrica per funzionare, che a sua volta può essere prelevata o generata autonomamente grazie a un impianto fotovoltaico abbinato.
Il vantaggio nell'uso di una pompa di calore consiste nel suo alto rendimento, comunemente chiamato COP (Coefficiente di Prestazione), ossia il rapporto tra l'energia resa e l'energia consumata.
In genere, le pompe di calore presentano valori di COP che variano dai 3 ai 5; prelevando una parte di energia dall'ambiente esterno, in questo caso dall'aria, e assorbendo 1 Kwh di energia dalla rete elettrica riescono a produrre dai 3 ai 5 Kwh necessari per il riscaldamento e produzione di ACS.
È chiaro quindi perché conviene utilizzare una pompa di calore e applicarla a una caldaia a condensazione nei sistemi ibridi.
L'installazione del sistema caldaia a condensazione con pompa di calore è molto meno invasiva di quello che si pensa.
La nuova caldaia HPU Hybrid System della Daikin-Rotex presenta un corpo interno veramente compatto. Come la CSI – i IN della BAXI che associa al sistema anche il solare termico o la Vitocaldens 222-F della Viessmann, gli ingombri sono di poco maggiori rispetto alle caldaie murali convenzionali, riducendo così al minimo l'assistenza muraria in fase di posa.
Il vantaggio principale della HPU è la possibilità di funzionare anche con alte temperature di mandata (fino a 80° C) e dunque, non si è più costretti a sostituire i termosifoni esistenti con un nuovo impianto di distribuzione a pannelli radianti.
Il limite principale del sistema ibrido è infatti l'applicabilità in contesti di ristrutturazione leggera, quando non si ha la volontà di realizzare un impianto radiante nuovo a bassa temperatura ma ci si limita a interventi meno invasivi.
Altro freno alla sostituzione della caldaia può essere la mancanza nel fabbricato di una canna fumaria a norma di legge.
Nei casi previsti dalla DPR 551/99, ossia in assenza di canna fumaria o comunque in presenza di canna non adeguabile alla applicazione di apparecchi con combustione asservita da ventilatore, le nuove caldaie ibride a condensazione sono autorizzate per lo scarico a parete in quanto appartengono alla classe di NOx 5, secondo la UNI EN 285 valutata la meno inquinante.
In sintesi, i nuovi sistemi ibridi caldaia a condensazione con pompa di calore sono affidabili, in quanto, in caso di avaria o malfunzionamento di una tecnologia può intervenire l'altra a dare continuità al servizio, più efficienti rispetto alle caldaie a condensazione standard (35% in più per il riscaldamento e 20% per produzione di acqua sanitaria secondo la scheda tecnica della HPU) e facili da installare.
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