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La casa, si sa, è luogo di incidenti domestici, derivanti da disattenzioni, negligenze o insidie delle apparecchiature e degli elettrodomestici di cui ci circondiamo.
I luoghi maggiormente interessati da tali eventi sono cucina e bagno, non a caso locali nei quali sussiste il connubio elettricità-acqua.
In quest'articolo, però, mi occuperò di descrivere come evitare l'accadimento di avvenimenti pericolosi nel locale bagno a monte, ovvero tramite una corretta progettazione delle apparecchiature elettriche, dei rivestimenti e dei sanitari.
Prima di analizzare l'argomento una distinzione necessaria tra locale bagno e wc: non tutti sanno che il primo indica l'unità ambientale nel quale sono allocati servizi igienici e box doccia o vasca da bagno; nel secondo, invece, di dimensioni più contenute, circa 3-4 mq, troviamo solo i servizi igienici.
Partiamo con la progettazione del sistema elettrico: in bagno vanno pensate prese di corrente per phon, rasoi, eventuali lavatrici e scaldabagno, nonché punti di accensione della luce.
Tali sistemi non possono essere allocati a piacimento, ma secondo severe norme progettuali.
Installare apparecchi elettrici in bagno non è cosa semplice: distanze, gradi di protezione, volumi, regolano l'allocazione dei suddetti.
È facile capire il perché: il locale bagno, come detto prima, è interessato dalla presenza di acqua o comunque di un alto tasso di umidità.
L'uomo, per sua natura, può essere attraversato dalla corrente elettrica, che però può essere scaricata a terra in normali condizioni.
In caso di presenza di acqua questo fenomeno può essere amplificato a causa della riduzione della resistenza a corrente elettrica del corpo umano.
Per tale motivo, occorre seguire le indicazioni riportate nella norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua, che regola l'installazione delle apparecchiature elettriche sia in ambito industriale che residenziale, preservando la sicurezza e il corretto funzionamento dell'impianto.
Per quanto riguarda il locale bagno, il pericolo principale è rappresentato dal box doccia o vasca da bagno che rappresentano la fonte di erogazione maggiore d'acqua; man mano che ci avvicina ad essi le condizioni di pericolo aumentano.
La norma suddivide il locale in diverse zone a seconda del grado di pericolosità che le caratterizza, da zona 0 a zona 3.
La zona 0 è la più pericolosa ed è individuata attorno al perimetro della vasca o del box doccia; in essa è vietato allocare impianti o apparecchi a meno che non siano protetti da circuiti a bassissima tensione.
La zona 1 è circoscritta sempre al perimetro del box doccia o della vasca da bagno ma per un'altezza che sale fino a 2,25 m.
La zona 2 è rappresentata dal volume intorno alla vasca da bagno o al box doccia fino ad una distanza di 60 cm ed un'altezza di 2,25m, mentre la zona 3 indica il volume restante del locale bagno fino a 3 m di altezza.
Chiaramente allontanandosi dalla zona 0 minori sono le prescrizioni da adottare nel rispetto della sicurezza, ed è per questo motivo che spesso gli interruttori sono posti al di fuori del locale.
Sempre a causa della presenza di acqua il secondo pericolo che si potrebbe presentare è derivante dallo scivolamento: anziani e bambini sono i soggetti più a rischio, e per limitare questo tipo di insidia è possibile prevedere, durante la progettazione delle finiture, la posa in opera di rivestimenti in materiali antiscivolo o comunque con una porosità maggiore, come ad esempio il legno o alcuni tipi di ceramiche.
Chiaramente è opportuno dotare la vasca da bagno o il box doccia di tappetini antiscivolo, prevedere all'interno di essi campanelli di sicurezza per le emergenze, e prediligere la presenza di materiali plastici piuttosto che il vetro.
Qualora gli utenti siano anziani, se non si dispone di una vasca da bagno nella quale alloggiare seggiolini che facilitano i movimenti, l'ingresso e l'uscita dalla stessa, è opportuno prevedere nel box doccia una porzione di seduta della quale può usufruire in caso di necessità.
Infine, le misure di protezione per i più piccoli: oggetti contundenti, sostanze tossiche, come medicinali, detersivi e altri prodotti chimici, vanno riposti come da sempre si raccomanda, in zone alte, non raggiungibili, o in armadietti chiusi.
Per evitare ustioni, infine, si dovrebbe monitorare la temperatura dell'acqua ad un livello tale da non essere pericolosa per le pelli più sensibili, come quelle dei bambini.
In definitiva, per rendere un ambiente sicuro è necessario un connubio di fattori, che vanno dalla corretta progettazione, con la responsabilità dei progettisti, senza trascurare però, l'attenzione che l'utente deve porre sempre durante la fruizione di questi spazi.
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