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La scelta tra serramenti in PVC e in alluminio nel 2025 è determinata da diversi fattori, tra cui isolamento termico, durata, estetica e impatto ambientale.
I primi offrono un eccellente rapporto qualità-prezzo e buone prestazioni energetiche, ideali per case standard in zone fredde o temperate.
Installazione di una finestra - Foto Getty Images
I secondi si distinguono per eleganza, resistenza e versatilità, risultando perfetti in contesti architettonici moderni e ambienti esposti.
Anche la sostenibilità entra in gioco: entrambi i materiali possono essere riciclati, ma l’alluminio richiede più energia per essere prodotto.
Il prezzo rimane un elemento chiave: il PVC è più accessibile, mentre l’alluminio offre maggiore longevità.
I serramenti in PVC offrono prestazioni eccellenti in termini di isolamento termico, grazie alla bassa conducibilità del materiale e alla presenza di strutture interne a più camere.
Sezione finestra in PVC - Foto Getty Images
Questa configurazione limita efficacemente la dispersione del calore, rendendo il PVC particolarmente adatto alle zone fredde o agli edifici progettati con criteri di alta efficienza energetica.
L’alluminio, per sua natura, è un materiale più conduttivo, ma grazie al perfezionamento delle tecnologie di taglio termico è oggi in grado di offrire prestazioni migliorate rispetto al passato.
Quest'ultimo però, a parità di spessore, resta generalmente meno performante del PVC.
Per quanto riguarda l’isolamento acustico, entrambi i materiali possono garantire un buon comfort abitativo se abbinati a vetri fonoassorbenti di qualità, in grado di attenuare efficacemente i rumori esterni.
Dal punto di vista della durata, l’alluminio è un materiale estremamente resistente, capace di mantenere intatte le sue caratteristiche anche dopo decenni di esposizione a sole, pioggia e urti.
Questa resistenza lo rende ideale per climi marini e per architetture moderne esposte alle intemperie.
Sezione di una finestra - Foto Getty Images
L’alluminio anodizzato, in particolare, non scolorisce e può raggiungere una longevità superiore ai 40 anni.
Il PVC, invece, richiede meno manutenzione ordinaria, ma può andare incontro a un progressivo ingiallimento o scolorimento se installato in ambienti molto soleggiati e non trattato con stabilizzanti UV.
Nonostante ciò, le moderne tecnologie di produzione hanno migliorato notevolmente la resistenza del PVC, portandolo a garantire una durata media di 20–30 anni con una manutenzione minima.
L’aspetto estetico rappresenta un altro fattore determinante nella scelta tra PVC e alluminio.
Il PVC moderno è disponibile in numerose finiture, inclusi effetti legno molto realistici, che ne permettono l’uso anche in contesti rustici o tradizionali.
Va pur detto che presenta alcune limitazioni nei colori scuri, a causa della maggiore sensibilità del materiale alle alte temperature.
L’alluminio, al contrario, è vincente sotto il profilo estetico per eleganza, varietà cromatica e possibilità di personalizzazione.
Può essere verniciato o anodizzato in centinaia di tonalità RAL, comprese finiture metallizzate, e consente la realizzazione di profili più sottili, ideali per finestre di grandi dimensioni e per soluzioni architettoniche dal design contemporaneo.
Anche la sostenibilità è diventata una componente essenziale nella valutazione dei materiali da costruzione.
L’alluminio è completamente riciclabile e dispone di una filiera di recupero ben consolidata, che ne permette il riutilizzo senza perdita di qualità.
Sia PVC che alluminio sono sostenibili - Foto Getty Images
Però, il processo di produzione iniziale dell’alluminio è ad alta intensità energetica. Il PVC, dal canto suo, presenta oggi caratteristiche di sostenibilità più avanzate rispetto al passato: molti produttori impiegano una percentuale crescente di materiale riciclato, come nel caso dei profili REHAU EcoPuls.
Entrambi i materiali possono essere considerati sostenibili se impiegati all’interno di edifici ad alta efficienza energetica e se provenienti da aziende certificate che rispettano criteri ambientali stringenti.
Sul piano economico, il PVC risulta generalmente più vantaggioso rispetto all’alluminio, con una differenza media di costo che può variare tra il 20% e il 30%.
Un infisso in PVC di base ha un prezzo indicativo compreso tra i 250 e i 300 euro al metro quadrato, mentre un serramento in alluminio con taglio termico si colloca tra i 350 e i 450 euro al metro quadrato.
Le finestre in PVC sono leggermente più economiche - Foto Getty Images
Il prezzo però non è l’unico fattore da considerare.
Per ambienti molto esposti o per edifici dal design moderno, l’alluminio può rappresentare un investimento più duraturo e coerente con lo stile architettonico.
Il PVC, invece, offre ottime performance a costi contenuti, risultando ideale per ristrutturazioni residenziali e nuove costruzioni standard.
Scegliere tra PVC e alluminio nel 2025 non significa soltanto confrontare prezzi o caratteristiche tecniche, ma implica valutare l’interazione tra stile, prestazioni energetiche, durabilità e contesto ambientale.
Il PVC si conferma come una soluzione ottimale per chi cerca alte prestazioni termiche a un costo contenuto, specialmente in zone fredde o temperate.La miglior scelta dipende dal contesto - Foto Daniele F. Toscana
L’alluminio, invece, è ideale per progetti architettonici di pregio, grandi superfici vetrate e ambienti esposti a condizioni climatiche difficili.
In ogni caso, per garantire un investimento efficace e duraturo, è essenziale affidarsi a produttori certificati, richiedere schede tecniche dettagliate e verificare la presenza di marcature CE e valori Uw conformi.
Solo così si potrenno ottenere comfort, risparmio e valorizzazione dell’immobile nel lungo periodo.
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