Arredi essenziali e dalle linee geometriche pure, nati dalla trasposizione nel mondo del design della magica arte di creare con la carta.
Il Giappone, con la sua tradizione e sapienza millenaria profondamente legata alla religione scintoista, ha sempre molto da insegnarci.
Il valore del tempo e dell'avvicendamento delle stagioni della vita, la bellezza della natura e di ogni sua manifestazione, la consapevolezza della caducità delle cose, permeano ogni espressione dell'arte e della tecnica e le donano un fascino inconfondibile e autentico, perfetta combinazione di semplicità e sublime raffinatezza.
L'origami, l'antico piegare (ori) la carta (kami) fino a trasformare la semplice superficie di un foglio in una figura tridimensionale, grazie al suo rigore e alla sua nitidezza formale, è stato già da tempo entusiasticamente accolto anche nel mondo del design, trasponendo le infinite combinazioni di pochi tipi di piegature ad una scala adatta ad accogliere oggetti e arredi di uso quotidiano.
Una delle applicazioni più riuscite coinvolge la famiglia delle sedute, realizzate con i materiali più disparati ma dotati di un unico requisito indispensabile: prestarsi ad una trasformazione pura che non si lasci imbrigliare dall'artificialità di colle e tasselli e sia sempre, per questo, reversibile; un'ecosostenibilità di antica origine, dunque, per la quale è possibile fare e disfare senza compromettere le caratteristiche della materia prima, riutilizzabile pressoché all'infinito.
I designer berlinesi dello studio anOtherArchitect ci mostrano, ad esempio, come sia possibile ricavare da un foglio d'acciaio una poltroncina dalla sagoma poliedrica assolutamente contemporanea: Hedronic, prodotta in Russia da Nayada e sottolineata, nella sua leggerezza e inequivocabile autenticità, da tratteggi che segnano le linee di piegatura e da trafori che decorano sapientemente la superficie giocando tra luci e ombre.
Dagli svedesi di Form Us With Love arriva invece l'Origami Chair, in alluminio laccato bianco e imbottitura nera sul sedile e sullo schienale; qui il contrasto black vs. white sembra delineare le due facce del foglio, portandoci ad immaginare il gioco trasformista del progetto.
Elegante come una scultura ma portatile e leggera come una sedia da giardino: ecco i pregi di Cardinedel coreano Sooin Kim, nata dalla modellazione di un semplice foglio di plastica e irrigidita solo da una chiusura posteriore con velcro, che in un attimo consente di allestirla o richiuderla a piacimento, quasi fosse un abito pret-a-porter.
Un'interpretazione tutta italiana è infine quella dell'azienda trevigiana Essedesign che con il policarbonato trasparente rosso o fumé e coprente nero o bianco modella una sedia informale, giovane e facilmente adattabile ad ogni tipo di ambiente con l'ulteriore pregio di essere compatta e impilabile.
Per informazioni consultate i siti:
www.formuswithlove.se
origamiblog.com