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Impossibile, direte voi.
Forse sì nella cinematografia, sicuramente no nel mondo del design, dove la classica sedia da regista spunta fuori ad ogni dove, in ambienti interni ed esterni e persino sulle imbarcazioni da diporto, grazie alla X strutturale che consente un rapido ripiegamento e temporaneo accantonamento.
Il fascino dell'apparire provvisorio è tale che Poltrona Frau con Aster X e Giorgio Armani con Truffaut dichiarano la tipologia ma non adottano l'applicazione folding, assestando delle vere e proprie poltroncine in cuoio e pelle sulla classica struttura, che qui ha scopo solo evocativo.
Con la prima il designer Jean Marie Massaud ammorbidisce la linea decisa e pulita con una leggera imbottitura in poliuretano espanso e ovatta poliestere, in netto contrasto con l'esile incrocio della struttura in acciaio con finitura canna di fucile; ad aumentare il comfort un sistema di molleggio del sedile e della parte superiore dello schienale, ottenuto con cinghie elastiche.
Lo stilista ribadisce invece il tema cinema con Dustin, presentata al Salone 2010 e progettata per la sua nuova barca; legno massello di mogano tinto marrone, forme smussate, tela o pelle tesa a formare lo schienale e la seduta delineano un modello piuttosto classico, facilmente inseribile in ambienti elegantemente e consapevolmente informali.
Molto vicina alla tradizione la Folding Chair di Mogens Koch per la danese Rud. Rasmussen, classe 1932, in mogano o faggio e tela o cuoio, parte di una più estesa collezione di tavoli e sgabelli.
Una X leggermente asimmetrica sottolineata dalle cerniere in acciaio inox spazzolato applicate al telaio in teak è la cifra di Sundance di De Padova braccioli in continuità con lo schienale e seduta in tessuto poliestere per esterni leggermente imbottito e completamente sfoderabile aggiungono un tocco dinamico e contemporaneo.
Acciaio, cuoio intrecciato tagliato al laser, tessuti ad alto contenuto tecnologico e progetto eccellente:April di Gae Aulenti per Zanotta e Hollywood di Antonio Citterio per Flexform interpretano il prototipo e, senza stravolgerlo, lo caricano di nuovi significati introducendo un carattere fortemente urbano con l'uso di materiali nuovi e ad alta resistenza.
L'estrema leggerezza della fibra di carbonio, l'ingombro minimo (14 cm quando ripiegata) e la tela da barca prodotta con materiali riciclati fanno della seduta di Michel Boucquillon per Serralunga la vera protagonista del set, abitazione, barca o spazio pubblico che sia; non a caso, La Regista.
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