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I bagni contemporanei diventano sempre più belli, raffinati ed eleganti e sono realizzati di maggiore dimensione, naturalmente secondo i metri quadrati che si hanno a disposizione, concepiti per assolvere diverse funzioni non solo d'igiene personale bensì di benessere, relax, a volte anche fitness.
Ogni dettaglio è curato in modo certosino, dalla disposizione studiata dei sanitari, alla geometria del rivestimento che solitamente riporta un decoro in alcune parti che si vogliono rilevare, la doccia pensata come luogo di relax in cui godere di cromoterapia, aromaterapia, di getti d'acqua dall'effetto rilassante.
Insomma, ogni singolo elemento è curato nel minimo dettaglio. Tra questi ve n'è uno che, se messo in forma tradizionale, diventa nota antiestetica ma soprattutto antigienica: lo scopino.
La sua funzione è quella di assolvere uno dei ruoli più indegni e cioè di pulire ed eliminare i residui rimasti all'interno del wc.
Quello tradizionale si compone di un'asta rigida generalmente di plastica, unita a un ciuffo di fili semirigidi, disposti a raggiera formando una specie di sfera, più un porta-scopino dalla struttura concava che lo contiene quando non è utilizzato.
Questo contenitore di base molto spesso è riempito d'acqua o di una soluzione igienizzante e detergente così da limitare quanto più possibile la proliferazione di batteri.
Fatto sta che in un bagno dalle fattezze signorili un oggetto del genere non può più essere inserito ma è opportuno valutare l'adozione di un idroscopino o scopino idraulico.
Parliamo di un membro caratterizzato da un tubo flessibile, di solito di acciaio inox, che offre la possibilità di irrorare il wc con un getto d'acqua a elevata pressione, flusso che con la sua doppia azione di rimozione meccanica dello sporco è molto efficace.
L'idroscopino è stato pensato per essere installato sia in bagni già esistenti sia nuovi, in fase di ristrutturazione o di costruzione, con adattatori e pezzi specifici alla situazione.
In bagni di nuova progettazione è possibile impiantarlo a circa 50/60 cm di altezza dal pavimento e circa 10/15 cm di distanza dal wc, predisponendo un punto acqua da mezzo pollice femmina, come si usa dire nel gergo degli idraulici, più un innesto rapido con valvola di sicurezza.
Nella situazione di bagni esistenti occorrerà individuare un sanitario, spesso il bidet, prossimo al wc dotato di erogatore d'acqua cui agganciare un raccordo a T con valvola di sicurezza.
In sostituzione del vecchio scopino c'è quello idraulico che è una specie di doccetta igienica munita di un flessibile di lunghezza inferiore rispetto a quello del gruppo doccia tradizionale e di un ugello erogatore.
Gli accessori di montaggio che sono forniti assieme all'oggetto si compongono in una presa d'acqua a chiusura manuale o automatica, corpo erogatore munito di leva.
La doccetta, realizzata in ottone nella maggior parte dei casi e a volte in ABS, non va utilizzata per usi personali ma solo per la funzione preposta.
L'ottone è una lega inossidabile composta di rame e zinco mentre l'ABS, acronimo di Acrilonitrile Butadiene Stirene, è un polimero termoplastico, in altre parole un copolimero derivato dallo stirene polimerizzato insieme all'acrilonitrile e polibutadiene.
La doccetta trova alloggio, quando non è utilizzata, in un attacco supportato dalla presa d'acqua e quest'ultimo membro è affiancato da un miscelatore monocomando a incasso.
Il tubo flessibile, di collegamento tra la doccetta e la presa d'acqua, consente di muovere la così detta lancia in tutte le direzioni mirando il getto d'acqua lì dove occorre, anche in punti difficili da raggiungere.
Il getto dell'acqua è sempre controllato con questi accessori e ne resta compatto fino a una distanza d'utilizzo di 40 cm circa.
È da un po' che esistono gli scopini idraulici ma solo oggi stanno riportando successo per la progettazione di bagni raffinati ed eleganti nei quali spazio per lo scopino tradizionale non ve n'è più.
Così gran parte delle aziende produttrici di membri idraulici ha prodotto modelli di idrogetto sempre più all'avanguardia, dal design ricercato e con una tecnologia sempre più avanzata e sicura.
Tra queste vi è ARVAG che propone una vasta gamma d'idroscopini e doccette di design che si inseriscono armoniosamente in ogni stile di arredamento del bagno, facili da utilizzare, sicuri e nel rispetto del risparmio di risorse idriche.
L'idroscopino rivoluziona il concetto d'igiene del bagno giacché con il suo getto assicura un perfetto lavaggio del vaso wc. Per installarlo occorre predisporre un punto acqua fredda e l'applicazione è possibile anche in bagni già esistenti allacciandosi semplicemente al punto acqua del sanitario più vicino.
Questo piccolo dispositivo Arvag ad alta tecnologia è un prodotto innovativo dotato di un idrogetto ottenuto con l'esclusivo Dynamic Jet, uno speciale ugello erogatore, un membro idraulico con getto a effetto laser in grado di assicurare un lavaggio perfetto in ogni angolo.
Il corpo erogatore può essere ordinato lucido o satinato, azionabile con leva, con pulsante o a rotazione, di forma classica, tonda o quadra mentre la presa acqua può essere con chiusura manuale o automatica.
Tra i diversi modelli proposti vi è Incasso, modello progettato per ambienti prestigiosi con incasso a filo muro dotato di cassaforma, all'interno della quale alloggiano i flessibili dell'idroscopino.
Altro modello è Inbox disponibile in versione acciaio inox finitura lucida oppure satinata, con una scatola all'interno della quale alloggia l'idroscopino, cassaforma da murare predisposta per l'alloggiamento dei flessibili e scatole portaoggetti da incasso filo muro o con cornice sporgente da abbinare per creare una composizione utile e raffinata a vedersi.
L'azienda Cea, acronimo di Centro Energie Alternative, entra nel mercato del design nel 2007 come testimonial d'innovazione di stile e di forme, in più per la precedente esperienza, specializzazione nel settore idrotermo sanitario le è stata riconosciuta competenza e lungimiranza tecnologica e progettuale.
Tra gli innumerevoli prodotti offerti vi è Hydroplate, design di Natalino Malasorti, uno dei soci fondatori, che consiste in una placca per cassetta wc doppio flusso di acciaio inossidabile AISI 316/L, finitura satinata e lucidata, con idroscopino a scomparsa utile sia per la pulizia del wc sia per l'igiene intima.
Della linea è possibile richiedere solo l'idroscopino, oppure quest'ultimo abbinato a un porta-rotolo di carta; inoltre la peculiarità è di poterlo installare anche in situazioni di bagni già realizzati, senza inutili interventi murali e d'impiantistica, poiché l'oggetto in questione attingere acqua dalla presa acqua della cassetta wc.
Le docce idrogetto della Bossini presentano diverse forme e materiali, ad esempio il modello Nikita ha la lancia in ottone così come Talita, differentemente da Paloma che è in ABS.
Queste sono indicate solo per la pulizia di sanitari e non per l'uso personale. Dotate di rubinetto d'arresto con vitone dischi di ceramica e supporto doccia girevole.
L'azienda consiglia, dopo aver aperto il rubinetto dell'acqua e utilizzato la doccetta a pulsante mediante una leggera pressione della levetta, di chiudere sempre il rubinetto poiché la doccetta con pulsante d'arresto, non è concepita per consentire un arresto permanente dell'erogazione d'acqua, bensì solo temporaneo.
Il corretto impiego della doccia è importante per salvaguardare il flessibile ed evitare rotture con possibili danni al bagno.
Con un bagno ricco di accessori di pregio estetico e comunque abbastanza economici, con la presenza di uno scopino idraulico, non si avrà più il timore di far entrare un'ospite, un'amica mentre si termina di asciugarsi i capelli, durante il bagnetto del proprio bebè, oppure mentre ci si abbandona a una doccia rilassante in cui gustare i dettagli pensati, progettati, realizzati con tanto sacrificio, evitando che questa visione spettacolare sia interrotta da membri richiamanti alla mente sensazioni di sozzura.
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