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Coloro che eseguono dei lavori rientranti nei bonus casa devono essere a conoscenza di quella che è la procedura per poter fare richiesta dello sconto in fattura.
Il susseguirsi di norme sull'argomento non rende facile districarsi nell'ambito di un settore che è in continua evoluzione e i cui aspetti burocratici rendono il tutto alquanto complicato.
Per iniziare, vediamo in cosa consiste lo sconto fattura.
In base all'articolo 12 comma 1 del Decreto Rilancio che ha introdotto il Superbonus 110%, in alternativa alla detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi, è possibile fruire dello sconto in fattura o della cessione del credito.
Il cosiddetto sconto in fattura da parte dell'impresa che esegue i lavori è un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore del servizio.
Siamo dunque di fronte a un vero e proprio sconto applicato dalla ditta esecutrice fino a un importo che non può superare il costo dell'intervento.
L'impresa, in pratica, anticipa al committente/contribuente la spesa che sarebbe detraibile.
La ditta che ha applicato lo sconto per i suoi servizi, a sua volta recupera il corrispettivo sotto forma di credito di imposta nei confronti dell'Agenzia delle Entrate.
Il credito potrà essere utilizzato in compensazione oppure potrà essere ulteriormente ceduto a terzi (incluse banche o altri intermediari finanziari).
Come funziona lo sconto in fattura?
Facciamo qualche esempio pratico per capire meglio il funzionamento dello sconto in fattura.
In caso di Superbonus 110% si può optare per la restituzione in 5 anni del 110% della somma da corrispondere all'impresa oppure si può richiedere al fornitore direttamente lo sconto in fattura, ovvero l'anticipo del 100% della spesa per l'intervento.
In caso di bonus casa diverso dal Superbonus 110%, ipotizziamo il Bonus ristrutturazioni, per una spesa pari a 10.000 euro si può fruire della detrazione sulle tasse pari al 50% oppure dello sconto in fattura sempre pari al 50%.
In pratica si spendono solo 5.000 euro e i restanti 5.000 euro vengono anticipati dall'impresa che a sua volta cede il credito d'imposta a terzi.
Un altro aspetto da chiarire concerne i bonus casa per i quali è prevista l'opzione dello sconto in fattura. Oltre al Superbonus 110%, l'opzione dello sconto in fattura (così come della cessione del credito) può essere effettuata per Bonus fiscali diversi dal bonus 110%, relativi agli interventi di:
Al fine di contrastare gli abusi verificatisi nell'ambito delle agevolazioni fiscali per interventi edili, sono state introdotte importanti novità con il decreto legge 157 del 2021, poi recepito nella Legge di bilancio 2022, qualora si opti per lo sconto in fattura o per la cessione del credito di imposta.
Se per i bonus minori, diversi dal Superbonus 110%, gli adempimenti necessari sono previsti solo in caso di sconto in fattura o cessione, in riferimento al Superbonus 110% le cautele sono maggiori. Essi sono previsti anche qualora si utilizzi la detrazione fiscale riconosciuta tramite la dichiarazione dei redditi.
Uno degli adempimenti richiesti in caso di sconto in fattura, per Superbonus 110% e per i Bonus minori, è il visto di conformità da parte di un professionista abilitato (commercialista, consulente del lavoro, Caf, ecc...) con il quale si attestano tutti i presupposti di diritto per il riconoscimento del beneficio fiscale.
Altro adempimento, ora esteso anche ai Bonus minori, è quello dell'asseverazione da parte di un tecnico abilitato che certifichi la congruenza dei costi e la rispondenza dell'intervento ai requisiti tecnici. In riferimento ai bonus diversi dal Superbonus 110%, è sufficiente la mera attestazione della congruità dei prezzi.
L'asseverazione può avere per oggetto gli interventi conclusi o uno stato di avanzamento dei lavori, nei limiti previsti all'art. 119, comma 13-bis del decreto rilancio.
La prima cosa da fare nel momento in cui si ha l'intenzione di fruire dello sconto in fattura al posto della detrazione fiscale, è rivolgersi alla ditta che eseguirà i lavori e far presente che si è scelta tale opportunità.
Dobbiamo tener presente che però l'impresa non è obbligata ad accettare lo sconto in fattura. Siamo di fronte a un'opzione che il contribuente può effettuare solo previo consenso del fornitore del servizio.
In caso di riscontro positivo da parte della ditta, lo sconto che verrà applicato sulla fattura al momento del pagamento del lavoro, sarà pari alla detrazione spettante al contribuente, secondo le diverse percentuali applicabili.
Nel caso di Superbonus lo sconto sarà del 100%, quindi non ci sarà alcun tipo di esborso a carico del committente dei lavori.
Come seconda incombenza ci sarà quella di rivolgersi a un professionista abilitato (ingegnere, architetto, geometra, ecc..) per il rilascio dell'asseverazione tecnica e a un altro professionista per il rilascio del visto di conformità.
Ultimo passo è la comunicazione all'Agenzia delle Entrate della scelta effettuata.
La comunicazione deve essere fatta esclusivamente in via telematica, entro il 16 marzo (data spostata al 29 aprile) dell'anno successivo al sostenimento della spesa.
Dovrà essere effettuata avvalendosi della procedura web sul sito internet dell'Agenzia delle Entrate, direttamente dal beneficiario della detrazione fiscale oppure incaricando un intermediario abilitato.
Per ottenere il riconoscimento della detrazione fiscale, anche sotto forma di sconto in fattura, il pagamento deve essere effettuato osservando delle formalità ben precise.
La cifra che deve essere eventualmente versata al netto del beneficio fiscale dovrà essere corrisposta mediante bonifico parlante (bonifico bancario o postale).
Dal bonifico devono risultare i seguenti elementi:
Tra i documenti da conservare certamente le fatture o le ricevute fiscali del bonifico bancario o postale sono prove delle spese effettivamente sostenute e pertanto devono essere debitamente conservate.
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