Scarti edili che producono materiali

La cultura del riciclo si sta diffondendo sempre di più in virtù della salvaguardia dell'ambiente, anche in edilizia molti materiali possono essere riutilizzati.
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Vista l'attuale situazione economica in cui ci si ritrova, per cui si assiste ad un aumento del prezzo del petrolio e delle materie prime, si sente l'esigenza di ricercare delle soluzioni innovative che mirino, in parte alla riduzione della produzione di rifiuti e, dall'altra alla loro valorizzazione, cercando quindi di riutilizzarli come materie prime seconde. Le materie prime seconde, non sono nient'altro che degli scarti dai quali è possibile ricavare delle materie prime da cui poi potranno nascere altri prodotti.


riciclareCon l'evoluzione legislativa che si è focalizzata essenzialmente sul riutilizzo e sulla valorizzazione delle diverse tipologie di rifiuti si è avuto un incremento delle quantità di materiale da recuperare e riciclare.
Il campo edile allo stesso tempo costituisce un settore in cui ogni anno dall'attività di costruzione e demolizione edile, si producono ingenti quantitativi di rifiuti e un campo in cui è possibile immettere come materiali da costruzione, prodotti derivanti da processi di recupero e riciclo.


Come riciclare i rifiuti inerti


Per rifiuti inerti s'intendono tutti quei materiali di scarto provenienti da processi di costruzione e demolizione. Quando si utilizzano questi prodotti di scarto bisogna accertarsi che questi non siano pericolosi, poiché contenenti sostanze tossiche.
Se si fa una stima orientativa sul quantitativo di rifiuti inerti prodotti In Italia, si può constatare che la produzione annuale raggiunge circa 50 milioni di tonnellate, un valore considerevole se rapportato alla quantità totale di rifiuti prodotti sul territorio nazionale.
Queste 50 milioni di tonnellate costituiscono circa l'80% del quantitativo totale che proviene dalle attività di costruzione e demolizione di opere civili e stradali.

Sono rifiuti misti, costituiti essenzialmente da miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, miscele bituminose, terre e rocce. La composizione dei rifiuti inerti varia in funzione dell'origine, della tipologia e delle tecniche di costruzione adottate. In Italia, il panorama relativo al problema rifiuti ci pone un quadro piuttosto disorganizzato, infatti ad oggi in alcune città manca un'adeguata e dettagliata distinzione tra rifiuti urbani e rifiuti speciali. Inoltre non va dimenticato il problema della collocazione e dello smaltimento dei rifiuti da costruzione e demolizione, che diventa sempre più importante a causa dell'obsolescenza del patrimonio edilizio e delle nuove esigenze abitative.

Proprio per cercare di risolvere questo problema si è cercato di valorizzare i rifiuti inerti, utilizzandoli come materie prime seconde attraverso il loro riciclo. I rifiuti inerti vengono riciclati attraverso impianti tecnologicamente ed economicamente efficienti che in questo modo riducono notevolmente il prelievo di inerti naturali dal territorio e allo stesso tempo riducono la produzione di rifiuti da destinare a smaltimento in discarica.

Di questa pratica del riciclo fino ad oggi se n'è parlato molto in realtà è stato stimato che i rifiuti da costruzione e demolizione effettivamente mandati al riciclo sono solo il 10% rispetto al quantitativo effettivamente prodotto ogni anno.
Le operazioni da fare non sono nemmeno così complicate stiamo parlando infatti di riduzione granulometrica, di composti che precedentemente vengono accorpati perché omogenei tra loro, poi questi verranno trattati direttamente in cantiere e riusati.

scarti ediliGli aggregati provenienti dal riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione, in genere presentano le stesse caratteristiche prestazionali degli aggregati naturali che sono assoggettati all'obbligo di marcatura CE. Dopo il riciclo possono essere immessi sul mercato quegli aggregati che permettono alle opere di ingegneria in cui sono incorporati di soddisfare requisiti essenziali di resistenza meccanica e stabilità, sicurezza in caso di incendio, igiene, salute e ambiente, sicurezza nell'impiego, protezione contro il rumore, risparmio energetico e ritenzione di calore.

Inoltre sono inclusi tutti i materiali di scarto, a patto che non provochino lo sviluppo di gas tossici, o immettano nell'aria particelle o gas pericolosi. Sono esclusi tutti quei materiali che possono comportare inquinamento o tossicità dell'acqua e del suolo.

Affinché sia possibile ottenere la marcatura CE, gli aggregati riciclati dovranno essere conformi alle norme armonizzate prodotte dal CEN Comitato Europeo di Normazione.
Per quanto riguarda la composizione dell'aggregato riciclato, non ci sono dei limiti, infatti questo può essere realizzato al 100% da rifiuti inerti, oppure potrà essere miscelato con altri materiali di diversa origine come inerti industriali, terre e rocce da scavo naturali ecc., importante è che la percentuale di inerte riciclato da costruzione e demolizione presente sia minimo pari al 60%.
Se consideriamo il conglomerato bituminoso riciclato, il limite minimo di rifiuto inerte è pari al 20%.


Materiali in edilizia ottenuti dal riciclo


Oltre agli scarti edili sono numerosi i manufatti realizzati con materiali riciclati da prodotti comuni che poi trovano ampio uso in edilizia. I materiali con cui si realizzano questi prodotti sono plastica, carta, alluminio, gomma, acciaio, vetro e legno, che, una volta riciclati, vengono trasformati in tubazioni, vespai, pavimentazioni, casseri, pannelli isolanti, tondini, serramenti, porte, finestre, minuteria, secchi, piastrelle, imballaggi, rifiniture e altri prodotti ancora.
I vari materiali si differenziano tra loro grazie alle loro caratteristiche, funzioni e dalla loro composizione.

materiali da riciclareAd esempio per quanto riguarda la plastica, a seconda della tipologia, della provenienza e della qualità, la plastica riciclata viene utilizzata per realizzare pavimentazioni, isolanti, tubazioni, vespai, secchi, imballaggi, contenitori, accessori vari, asfalti, laterizi, segnaletica.

La carta invece, proveniente essenzialmente da imballaggi di cartone, giornali, prodotti cartari provenienti dalla raccolta differenziata urbana e industriale, viene utilizzata per realizzare casseri, pannelli fono e termoisolanti, tamponamenti, imballaggi, accessori e intonaci.
Il legno viene utilizzato per realizzare pannelli in fibre di legno, che utilizzano principalmente scarti di segheria. Per realizzare questi pannelli poi il legno viene aggregato senza aggiunta di leganti artificiali, ed utilizzato quindi nella realizzazione di sistemi isolanti per tetti, solai e pareti. Un altro utilizzo è con funzioni più strutturali per la realizzazione di pareti realizzate con blocchi costituiti da cemento e legno riciclato proveniente dal recupero di pallets e bancali.

riciclo alluminio e acciaio L'alluminio una volta depurato da corpi estranei e rifuso in lingotti, visto che conserva tutte le sue caratteristiche viene riutilizzato riciclato in edilizia per realizzare serramenti, accessori e rifiniture.

Il vetro recuperato pre-consumo è principalmente ottenuto da residui di lavorazione delle lastre, da scarti di produzione e prodotti con difetti di fabbricazione.

Questo vetro riciclato, in edilizia verrà utilizzato come piastrelle, pavimentazioni, pannelli isolanti, smalti e come inerte espanso di alleggerimento all'interno di blocchi di muratura.

L'acciaio è costituito da ritagli, lamiere, lamierini, torniture, provenienti da lavorazioni industriali, un'altra parte viene ricavata dalla rottamazione di autoveicoli, elettrodomestici o attraverso la raccolta di imballaggi di acciaio e banda stagnata.
Come per l'alluminio, sono innumerevoli le applicazioni dell'acciaio riciclato in edilizia: tondini, gabbie, travi, attrezzi vari, lamiere, strutture portanti, reti metalliche, pali, tubature, minuteria, accessori.

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