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Salire le scale, per un bimbo, è un esercizio davvero arduo. Ma costituisce anche – e soprattutto – uno stimolo a misurare la capacità del proprio corpo di rapportarsi allo spazio domestico o pubblico.
La costanza del rapporto alzata / pedata, infatti, è uno dei fattori più importanti da tenere in considerazione quando si progetta una scala.
Non c'è niente di più spiacevole, salendone una di corsa (quante volte vi è capitato?), che inciampare e cadere rovinosamente a terra solo perché un gradino – vuoi per difetti di costruzione, vuoi per assestamenti dovuti all'età avanzata dell'edificio – differiva dal precedente o dal successivo di pochi centimetri.
Per comprendere il valore educativo, a livello psicomotorio, delle scale, basta dare un'occhiata alle aree giochi che vengono faticosamente sottratte alla congestione cittadina per regalare un po' di respiro ai piccoli e agli anziani.
Non ce n'è una che non contempli, piazzato al centro in bella vista, magari proprio accanto all'altalena, il classico castello in legno e plastica, accessoriato con percorsi più o meno articolati fatti di rampe, scivoli e scale, alcune addirittura con gradini mobili o oscillanti.
Scommetto però che per le mamme e i papà che leggono (e mi ci metto anch'io che scrivo, tra le mamme), basti la sola parola scala per scatenare nella mente immagini di pericolose arrampicate dei pargoli, peggio ancora se eseguite a frotte disordinate nelle quali – tra una spinta e uno sgambetto – basta poco per scatenare i più impensabili incidenti.Per evitarli è necessario porre attenzione non solo alla forma geometrica della scala e dei gradini in pianta e in alzato, ma anche alla corretta scelta dei materiali per il rivestimento delle alzate e delle pedate, nonché alla ponderata definizione e modulazione degli elementi di protezione:
i parapetti.
Un interessante opuscolo tecnico divulgato dall'upi, il centro svizzero di competenza per la prevenzione degli infortuni, che illustra le disposizioni contenute nella norma SIA 358 Ringhiere e parapetti.
Sebbene queste non siano vigenti nel nostro paese, credo che possano essere considerate un utile riferimento per chi è alle prese con la progettazione degli elementi architettonici che completano una scala e la rendono sicura, soprattutto per i bambini.
L'ente svizzero rapporta il livello di pericolosità e il rischio di caduta alla destinazione d'uso dell'edificio nel quale è situata la scala, all'eventuale presenza di personale addetto alla sorveglianza (nelle scuole, ad esempio) e, infine, alle caratteristiche geometriche del parapetto o della ringhiera.
Quest'ultima può infatti essere agibile, scalabile o arrampicabile e, per costituire un valido dispositivo di protezione collettiva, la sua altezza deve essere misurata a partire dall'ultimo livello praticabile (qualsiasi superficie larga almeno 12 cm, dove il piede può trovare valido e stabile appoggio).
È bene inoltre ricordare che, ai sensi del D.M. 236 del 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche), quando un parapetto è costituito da elementi orizzontali (tipico il caso dei cavi tirati in acciaio) la distanza tra di essi deve essere inattraversabile da una sfera con diametro pari a 10 cm.
Ma se abbiamo una scala in casa che, ad esempio, collega una zona giorno posta al piano terra con le camere da letto e il bagno al piano superiore, come possiamo tutelarci dagli incidenti domestici legati alla presenza di bambini piccoli?
Il mezzo più semplice è, senza dubbio, ostacolare l'accesso alle rampe con elementi di arredo mobili, adattabili al contesto e rimuovibili una volta cessata la loro ragione d'essere. Parlo ovviamente dei diffusissimi cancelletti che tutti – non ho dubbi – ricordate o vivete come intrusi in plastica di dubbio valore estetico, installati un po' a malincuore, a scopo di sicurezza, per proteggere i vostri bambini dalla pericolosa ascesa alla scala di design accuratamente scelta e fatta installare.
Se però una proposta di questo tipo non arriva dal solito grande magazzino del fai da te ma, nientemeno, da una delle aziende italiane leader nel settore scale, forse potete accettare il compromesso e introdurre il dispositivo ai piedi e in cima alle vostre amate rampe.
Questo dispositivo si chiama Kalypto ed è di
Fontanot Spa.
Già questo nome vi deve far drizzare le antenne in direzione design; si tratta infatti di un'azienda che ha fatto - e fa - scuola in tema scale e, con il recente brevetto del sistema di gradini ergonomici 2:Easy, le ha rese user friendly anche per i bimbi, gli anziani e le fanatiche dei tacchi alti.
Il cancelletto è costituito da una semplice e discreta cornice in tubolare di plastica rigida; al suo interno è saldamente fissato un foglio di tessuto elasticizzato che, come una tela, si presta a essere decorato con simpatiche figure adesive di animali, applicabili con l'aiuto dei vostri bambini.
Più tradizionale ed economico, ma realizzato in un bel legno massello verniciato lucido e lasciato al suo colore naturale, è il cancelletto Bravo in vendita (a 44 euro) sul sito di Onlywood
Non va fissato ai montanti della scala e, promettendo di coprire una larghezza variabile tra i 65 e i 110 cm, funziona semplicemente a pressione.
Va tolto e ricollocato ogni qualvolta è necessario passare ma, visto il costo contenuto e la semplicità e velocità dell'operazione, vale la pena di farci un pensierino.
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