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Living vintage: nell'arredare lo spazio più soft e intimo della zona giorno, ossia il salotto, il gusto vintage può essere una scelta affascinante, poiché rappresenta un modo per sentirsi attorniati da un mobilio familiare e rassicurante, che sa di vissuto.
Integrando ad arte gli arredi ispirati alle forme e colori in voga più di venti anni fa, si può inventare un singolare mix di esperienze entro un unico spazio, in un'evoluta sintesi tra la nostalgia del passato recente e la più avanzata contemporaneità.
L'importante è che vi sia sempre un'interpretazione personale mai stereotipata né dettata da canoni fissi precostituiti o da passeggere tendenze da copiare qua e là.
L'approccio vintage nel settore dell'arredo, può essere l'occasione non solo per recuperare dalla soffitta mobili e oggetti d'epoca recente a cui si è affezionati, ma anche per dare un'impronta unica ed originale agli spazi interni, in modo da sentirli veramente propri e rappresentativi dello stile abitativo della residenza.
In questo mio progetto d'arredo, ho voluto riassumere un'idea di vintage espressa anche come un ritorno alla natura, alle sue forme e colori. La tonalità di verde prato sulle due pareti è in gara con il bianco dei tessuti, contribuendo a donare un layout sintetico ma significativo di un mood tutto al naturale.
In quest'atmosfera, il legno, con la forza della sua essenza e semplicità, si rivela protagonista di sempre. Anche il pavimento si associa alla scelta total natural: è in parquet a listoni di teak, essenza assai stabile, cioè resistente all'umidità e all'acqua da contatto.
Il tappeto quadrato in lana floccata - un must degli anni '60 - fa da letto d'erba all'intera ambientazione, in un'eleganza vintage senza tempo.
La seguente inquadratura evidenzia l'arredo vintage a parete, abbinato all'angolo relax e conversazione.
Sul muro di sinistra, ho creato una controparete in cartongesso, utile altresì per l'idonea canalizzazione degli impianti; questa parete avanzata non è sviluppata fino al soffitto, ma arriva soltanto ad altezza occhi, cioè all'incirca a 160 cm.
In tal modo, viene a formarsi un movimento plastico e una bicromia alle due pareti sfalsate, le quali risultano quindi a doppia profondità.
Una mensola in legno è fissata sul bordo superiore della semiparete in cartongesso: si forma così un gradone terminale che funge da libreria e da ripiano espositore per gli oggetti cari, ricordo di famiglia.
In libero appoggio sul pavimento trova posto un mobile basso, tipo servante d'epoca recente.
Questa credenza, un cult degli anni '60, è tutt'ora riproducibile in larga scala o su misura: la struttura squadrata a parallelepipedo regolare può essere realizzata in varie essenze, ad esempio in legno di ciliegio, faggio o noce.
Le due ante a serrandina, richiudibili manualmente grazie alle due maniglie, sono composte da stretti listelli verticali.
Semplici binari posti lungo il perimetro interno del mobile stesso, permettono lo scorrimento delle antine sui fianchi e sullo schienale, proprio come se fossero delle comuni tapparelle avvolgibili.
Familiare è anche la forma dei piedini in legno di questi arredi: sono assai stilizzati e presentano la caratteristica base conica regolabile in ottone gommato.
Sul mobile serrandina, ho raffigurato una collezione di bottiglie in vetro differenziate per forma e colore; immancabile è la tipica e cangiante radio portatile, antesignana dei ben più sofisticati modelli sfornati dall'attuale tecnologia.
La poltrona in primo piano ha un layout spartano ed essenziale: la robusta struttura è in aste di legno massello tornito. Lo schienale regolabile consente di adattare l'inclinazione per la lettura o per il relax; due grossi cuscini in morbido velluto a coste di color grigio, con bordi a texture spinata, permettono un very comfortable relax di spirito vintage.
Il sofà, quale importante interprete del nostalgico gusto vintage, ha un look assai lineare e ancora attuale: la semplice struttura in legno fa da appoggio a candide cuscinature con imbottitura in poliuretano. Rappresenta uno dei primi modelli di divano letto, poiché lo schienale è trasformabile, con un semplice movimento a ribalta, in secondo posto letto aggiuntivo alla cuscinatura della seduta.
Il tavolino presenta il piano in vetro di forma triangolare con spigoli arrotondati, quasi a farlo rassomigliare a un'eterea goccia d'acqua attraversata dalla luce.
In posizione angolare, un portapiante costruito con assi in legno incrociate e regolabili, in maniera tale da adattarsi alle dimensioni del vaso decorativo in terracotta.
A parete, una composizione di quadri di varie dimensioni crea una macchia casuale e multicromatica, come un geometrico puzzle d'autore. Due sospensioni in vetro colorato dettano un asimmetrico gioco di forme e colori, in una libera e informale associazione creativa.
In quest'articolo vi ho raccontato l'ideazione di un ricercato arredo vintage, in quanto fortemente ispirato al passato recente, nei materiali, forme stilizzate e colori tipici dell'epoca.
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