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Il salice piangente ed il ginko sono due piante dalle noteveoli dimensioni ed impatto estetico nei grandi giardini. Il salice ha un crescita rapida mentre il ginko una estremamente lenta, ne segue una descrizione delle principali caratteristiche.
Il Salix babylonica è noto a tutti come salice piangente, facilmente riconoscibile per le caratteristiche forme pendule di rami e foglie, appartiene alla specie salicacea. La triste dizione di salice piangente e di uso comune e rende bene il concetto di una pianta che con lunghi, giovani rami ricadenti, tipicamente sinuosi ed estremamente flessibili. Un leggero alito di vento rende i rami e le foglie ondeggianti conferendo maestosità e vivacità all'albero.
Le foglie possono raggiungere lunghezza anche fino a 15 cm, la cui caratteristica principale è quella di essere fortemente lanceolate, con l'apice rivolto verso il basso, esse sono sono di colore chiaro e la fitta peluria della pagina inferiore le rende ancora più chiare.
Alcune varietà ornamentali hanno il fogliame dorato, mentre altre hanno rami e foglie contorte.
In ogni caso, le foglie mantengono sempre le spiccate caratteristiche decorative anche nel periodo invernale. Mentre nel periodo primaverile, le piante maschili sono caratterizzate da una intensa fioritura composta con lunghi e tipici penduli, generalmente, di colore giallo.
II salice e sostanzialmente una pianta robusta e rustica, come tale non ha molte esigenza sia in relazione alle caratteristiche del clima che del terreno dell'ambiente che la ospita. Il salice riesce infatti ad adeguarsi sia ai climi montano che a quelli dei litorali marini, sopportando bene anche brevi periodi di siccità.
Il fusto può raggiungere altezze di 10 12 metri, la posizione ideale è quella del salice isolato, in mezzo ad un grande prato, rispettando le dovute distanze il salice può essere piantato anche vicino alla casa, esso è caratterizzato da una crescita molto veloce, le distanze appropriate sono dell'ordine di una decina di metri dai muri perimetrali, infatti, la proiezione a terra della chioma può raggiungere un diametro di circa metri.
II ginkgo, tecnicamente Ginkgo biloba può essere considerato un vero e proprio fossile vivente, infatti sono state ritrovate tracce di specie appartenenti alla famiglia delle Ginkgoaceae risalenti ad oltre 100 milioni di anni fa. Di esse ne è sopravvissuta una unica specie dalle notevoli caratteristiche ornamentali. Il ginko è sostanzialmente una conifera che perde le foglie nella stagione autunnale e non è caratterizzata dai tradizionali aghi del fogliame ma da forme fogliari arrotondate.
Queste ultime sono disposte in ciuffi, con colorazioni diverse variabili di stagione in stagione. Tipicamente il verde chiaro si manifesta in estate per trasformarsi in tinte dorate nel periodo iniziale dell'autunno.
L'intensità di tali tinte dorate aumenta prima della caduta del fogliame, la crescita del ginko è estremamente lenta, tuttavia può raggiungere dimensioni notevoli.
Queste ultime sono dell'ordine di una trentina di metri in altezza e di una decina di metri di diametro. L'origine del ginko non ancora certa, sembra essere collocata nell'estremo oriente, tra Cina e Giappone.
I frutti del ginko, di colore marrone hanno un aspetto simile a piccole prugne, prodotti naturalmente dalle piante femminili, quando maturano e cadono a terra diffondono tutto intorno uno sgradevolissimo odore pungente e molto persistente.
Il ginko può essere posto a dimora sia in pieno sole sia a mezz'ombra, è inoltre, una pianta attaccabile da poche e rare sono le malattie, tuttavia alcuni funghi possono ledere al legno e al fogliame.
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