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La Rosa di Sharon, conosciuta col nome botanico di Hibiscus Syriacus, è una pianta originaria della Siria, caratterizzata da fiori grandi dai colori molto vivaci e un portamento eretto del fusto. Dotata di numerose ramificazioni, questa specie possiede foglie verde scuro intenso di forma ovale e con il margine frastagliato. La Rosa di Sharon, una volta sviluppata, può raggiungere un'altezza media di 2 o 3 metri.
Appartenente alla famiglia delle Malvaceae, la Rosa di Sharon è famosa soprattutto per le sue infiorescenze: i boccioli, che fioriscono a partire dalla primavera inoltrata fino all'autunno, hanno un diametro di circa 8 cm e sono valorizzati dai colori sgargianti come il viola, il rosso, il giallo.
Tra tutte le varietà di Hibiscus, la Rosa di Sharon è certamente quella più rustica, dal momento che non teme il freddo ed è di facile coltivazione. Chiamata anche Hibiscus cinese, questa pianta è spesso utilizzata come specie ornamentale per abbellire sia gli spazi interni della casa che i giardini.
Come già accennato, la coltivazione delle Rose di Sharon è semplice e alla portata di tutti. Fondamentale per un corretto sviluppo della pianta è la scelta della giusta posizione.
L'Ibisco cinese predilige infatti zone luminose e soleggiate, vista la notevole resistenza della pianta nei confronti della luce diretta del sole.
La Rosa di Sharon si adatta però a qualsiasi condizione, e per questo è in grado di sopportare le basse temperature, anche per mesi interi. Anche per quanto riguarda invece il terreno, la Rosa di Sharon non ha particolari esigenze: si potrà quindi scegliere un terreno sassoso purché sia sempre ben drenato.
L'Ibisco siriaco può essere coltivato sia in piena terra che in vaso; in quest'ultimo caso, il contenitore dovrà essere molto capiente e andrà sostituito almeno ogni 2 o 4 anni.
Per il suo carattere rustico, l'Ibisco syriacus non richiede particolare attenzione per quanto riguarda l'irrigazione e la concimazione. Sarà sufficiente bagnare il terreno ogni volta che risulterà essere completamente asciutto e somministrare del concime, preferibilmente liquido, ogni 2 settimane o al massimo ogni 20 giorni, da mescolare all'acqua di irrigazione.
Molto importante è invece la potatura. La Rosa di Sharon non sopporta interventi troppo invasivi: per questo, una volta terminata la fioritura, si consiglia di eliminare soltanto le parti deteriorate.
La moltiplicazione dell'Hibiscus Syriacus può avvenire sia per seme che per talea.
Se si sceglie di procedere per seme, bisognerà iniziare nel mese di aprile, seminando direttamente nel terreno in cui si vuole mettere a dimora la pianta. Bisogna però sapere che la Rosa di Sharon, avendo fiori ermafroditi, può autoseminarsi molto facilmente.
Attraverso la semina, le nuove piante potrebbero non essere uguali alla pianta madre, soprattutto per quanto riguarda il colore dei fiori. Per avere delle piante identiche, si consiglia di moltiplicare la specie per talea, procedendo nel mese di luglio e tagliando dei germogli laterali della lunghezza di circa 8-10 cm.
Le porzioni tagliate dovranno essere messe a radicare in un mix di torba e di sabbia. Dopo la radicazione, le piantine ottenute saranno trasferite in contenitori sempre più capienti, cercando di esporre le talee a una temperatura compresa tra i 18 e i 20°C.
Robusta e decisamente resistente, la Rosa di Sharon è una pianta rustica che difficilmente viene attaccata da insetti o altri agenti patogeni.
A volte, però, può accadere che i germogli e le piante più giovani vengano colpiti dagli afidi e dalle cocciniglie o infestate dall'oidio e dal mal bianco.
Nel caso di afidi e cocciniglie, i parassiti dovranno essere asportati manualmente mentre la pianta dovrà essere trattata con insetticidi e antiparassitari specifici.
Se invece vengono rilevate sulle foglie e sullo stelo delle macchie bianche con odore di muffa, si procederà con un trattamento a base di anticrittogamici. In ogni caso, se la Rosa di Sharon non è coltivata in modo opportuno o se è sottoposta a condizioni di stress, il primo segnale sarà un'abbondante caduta dei suoi boccioli.
Il nome Rosa di Sharon viene utilizzato per indicare in modo generico una specie di piante fiorite della famiglia delle Malvaceae. Citata anche nella Bibbia, la Rosa di Sharon, nel Cantico dei Cantici viene definita rosa della valle. Nelle vicinanze del monte Carmelo e del Mar Mediterraneo, infatti, si estendava la Valle di Sharon, zona molto fertile in cui crescevano fiori unici per bellezza, colori e dimensioni.
Secondo alcuni, la Rosa di Sharon starebbe a simboleggiare la Chiesa stessa e in altri casi sarebbe un titolo con il quale vengono eseguite le lodi della Vergine Maria.
Gli interpreti sono comunque in disaccordo su quale sia la specie biblica chiamata con il nome Rosa di Sharon, dal momento che, come accennato, si tratta spesso di una denominazione generica con cui si indicano differenti varietà.
Ai nostri giorni, invece, la Rosa di Sharon è diventata il fiore nazionale della Corea del Sud.
Il fiore, conosciuto nella nazione coreana come Mugunghwa, è diventato un simbolo durante il periodo coloniale giapponese, ed è stato utilizzato spesso come emblema di indipendenza nel corso di alcune manifestazioni.
La Rosa di Sharon può essere acquistata facilmente presso vivai e aziende agricole specializzate, anche online, sotto forma di arbusto già sviluppato o in sementi.
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