In cucina: come rivestire la parete tra base e pensili

Non solo piastrelle e maioliche per rivestire la cucina. Dall'acciaio alle resine, al corian, e perché no, anche rivestimenti per cucine con la carta da parati.
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Rivestimento cucina, perché è importante


Per realizzare un rivestimento per cucina considerate che non è solo il fattore estetico ad influenzare le scelte. Nel luogo deputato alla preparazione e alla cottura dei cibi la funzionalità viene prima di tutto.

Rivestimento in cucina, parati Art Kitchen di Instabilelab
Parlo soprattutto dei rivestimenti per cucine da collocare tra base e pensili, in una zona di lavoro davvero delicata da gestire in quanto è lì che si concentrano tutte le attività più pasticciate, non solo di preparazione ma anche di lavaggio.

La soluzione tuttora più adottata rimane quella dei rivestimenti realizzati con piastrelle per cucina, adattate generalmente all'estetica di quelle usate per i pavimenti, con colori e finiture simili o, viceversa, giocando su contrasti cromatici che tengono conto anche dei materiali dei mobili.

Molto spesso lo spazio tra basi e pensili viene rivestito con piastrelle per cucina come quelle usate per il top, soprattutto nel caso di modelli di cucine classiche, country o simili, dove si utilizzano le stesse finiture per il piano di lavoro, per lo spazio sottopensili e anche per i muretti, veri o finti, che vengono installati tra le basi.
Un tempo si realizzavano anche dei disegni particolari con delle piastrelle per cucina speciali in corrispondenza del piano cottura, soluzione molto apprezzata soprattutto perché non era più presente il coperchio sul piano cottura stesso.

Risulta piuttosto in disuso ora questa soluzione poiché si considera molto più pratico allestire la zona sotto i pensili con barre d'illuminazione e attrezzature varie: portabarattoli, portaspezie e portamestoli, per cui qualsiasi disegno particolare verrebbe coperto.

Oltre alle piastrelle per cucina vengono usati anche altri materiali, diversi per caratteristiche estetiche e funzionali oltre che per manutenzione. Vedremo qualche esempio, partendo da qualche regola generale da rispettare.


Quali caratteristiche devono avere i rivestimenti per cucine


Abbiamo già descritto prima come la funzionalità e facilità di manutenzione siano qualità imprescindibili per i rivestimenti per cucine ed è facile capirne il motivo. Si pensi solo ai vapori e agli schizzi dei liquidi di cottura oppure a quanto succede durante il lavaggio delle stoviglie.

Un buon rivestimento deve essere ovviamente impermeabile e resistente alle alte temperature o, meglio, ignifugo, data la presenza di fuochi nella parte retro dei piani cottura, con la fiamma pericolosamente vicina alla parete quando si utilizzano pentole con il fondo largo.

Sicuramente avrete notato la fine ingloriosa di certi rivestimenti per cucine approssimativi, tanto per usare un eufemismo, in materiale non adatto, che si sono bruciacchiati dopo poco tempo o che hanno assorbito i grassi colati in fase di cottura.

Pannello rivestimento cucina liscio, ideale in presenza di top e alzatina
Alcuni di questi rivestimenti per cucine hanno anche una manutenzione difficile perché presentano sovrapposizioni di materiali diversi e diverse giunture. Accade ad esempio quando sono presenti top in laminato con relativa alzatina e parete con pannelli lisci o con piastrelle per cucina.

Problematico in cucina il nodo tra rivestimento con piastrelle, top e alzatina.
In questi casi, soprattutto nel secondo, non si riesce a far aderire perfettamente le diverse superfici e l'alzatina, che dovrebbe fungere da elemento di rifinitura a completamento del top e di raccordo con la parete posteriore, non riesce ad assolvere completamente alla sua funzione per la presenza, ad esempio, delle fughe tra le piastrelle.

Questo problema è particolarmente accentuato quando si utilizzano le piastrelle per cucina di formato piccolo, con spigoli diamantati, esteticamente molto accattivanti ma poco pratici. In fase di montaggio della cucina molto spesso si adotta il metodo discutibile di utilizzare una gran quantità di silicone per fissare l'alzatina e, soprattutto, per riempire gli spazi tra i vari elementi che hanno spessori diversi.

Risultato? Dopo qualche tempo vedrete i pezzi di silicone ingialliti e anneriti o, peggio, saltati via con la conseguenza di vedere segni di liquidi colati dietro le basi della cucina. Non avete idea di cosa si trovi quando vengono smontate le vecchie cucine!


Rivestimento cucina evergreen: dalla ceramica al gres porcellanato ultrasottile


Nonostante tutte queste difficoltà i rivestimenti ceramici in cucina la fanno ancora da padrone, soprattutto perché sono economicamente più convenienti, a parità di altre qualità, rispetto ad altri materiali.

Le piastrelle per cucina in ceramica o gres porcellanato hanno le indubbie qualità di essere impermeabili e igieniche, resistenti a graffi e usura, facili da pulire e resistenti alla maggior parte dei prodotti detergenti, anche quelli particolarmente aggressivi.

Con qualche accortezza in fase di montaggio dei mobili e in fase di scelta dei materiali, questi rivestimenti per cucine offrono in ogni caso una soluzione pratica ed esteticamente piacevole.

La prima accortezza da adottare è quella di evitare delle fughe troppo accentuate in larghezza e profondità perché, anche volendole riempire con paste apposite, sarebbero difficili da pulire e, col tempo, tenderebbero ad assumere colori più scuri.

L'ideale è utilizzare piastrelle di dimensioni piuttosto grandi con fughe minime. Alcune aziende propongono dei falsi mosaici, in pratica delle piastrelle di dimensioni grandi composte a loro volta da pezzi ceramici più piccoli, effetto mosaico.

Un discorso a parte meritano i rivestimenti per cucine costituiti da maioliche artistiche, del tipo di Vietri per intenderci, che hanno bisogno di qualche accortezza in più perché la loro caratteristica è proprio quella di avere quelle dimensioni e quel tipo di struttura con decorazione leggermente a rilievo che, creando movimenti superficiali, va ad aggiungersi agli spazi creati dalle fughe.

In questo caso la manutenzione è piuttosto impegnativa ma ci viene in aiuto il fatto che, nella stragrande maggioranza dei casi, questo tipo di rivestimento è utilizzato anche per il top e non prevede alzatina ma un taglio speciale di piastrelle che fa da raccordo curvo tra top e parete.

Con questa soluzione la pulizia è facilitata e si evitano antigieniche e antiestetiche righe di liquidi e sporco dietro i mobili.

Laminam per rivestire in cucina il top, la parete e il pavimento
Ovviamente queste soluzioni non si applicano soltanto nel caso delle maioliche per cucine ma anche in ambientazioni più contemporanee. Il Laminam di Laminam spa ad esempio, è un materiale ottimo per rivestire sia la parete che il top, oltre che i pavimenti, con continuità tra le due superfici evitando l'utilizzo dell'alzatina.

È in ogni caso il gres porcellanato in genere ad offrire garanzie in tal senso, in quanto molto più resistente ad urti e usura rispetto alla ceramica classica, grazie alle diverse modalità produttive, di impasto e di cottura a temperature altissime.

Sono proprio queste qualità superiori che lo rendono un ottimo rivestimento per cucine, utilizzato largamente per il top da lavoro e per tutta la parete tra basi e pensili, in particolare dietro il piano cottura in quanto non teme l'azione del calore.


Rivestimenti per cucina in marmo, pietre o composti a base di quarzo


Mantenendo lo stesso criterio di montaggio è possibile rivestire questa zona della cucina con materiali cosiddetti nobili, quali i marmi e le pietre, o i quarzi e i materiali compositi a base di quarzo, come l' Okite

L'effetto estetico è indubbio, unico in alcuni casi grazie alle caratteristiche intrinseche dei marmi o dei graniti ad esempio, in quanto ogni lastra è diversa dall'altra e si possono ottenere effetti molto spettacolari. Rimangono però delle soluzioni di rivestimenti per cucine piuttosto impegnativi, sia dal punto di vista della manutenzione che da quello estetico, senza tralasciare il lato economico.

Questi materiali hanno bisogno, da un lato, di grandi estensioni per essere apprezzati, dall'altro si rischia l'effetto mausoleo se troppo estesi. In foto una originale proposta di ZAPPALORTO, la cucina Bistrò con top e rivestimento in marmo di Carrara.

Zappalorto, Bistrò con top e rivestimento in marmo di Carrara
Anche per la manutenzione bisogna stare più attenti, soprattutto per il marmo. Occhio alle macchie di liquidi quali coca cola, limone, olio, aceto, caffè, vino rosso, che risultano corrosivi soprattutto sulle superfici trattate a lucido, per cui vanno subito eliminate con acqua tiepida e sapone.Lo stesso per i detergenti con componenti che potrebbero opacizzare e creare aloni strani sulla superficie.

Nel caso dei rivestimenti in quarzo o in Okite, più resistenti, si possono utilizzare detergenti neutri con un panno umido oppure, per macchie più consistenti, detergenti un po' più aggressivi, tipo Cif, con l'accortezza di un risciacquo completo.


I rivestimenti in Corian e cemento spatolato


Sempre nell'ottica di una continuità tra top e rivestimento murale retrobasi, il Corian® rappresenta una soluzione alternativa valida, grazie alla sua natura intrinseca di materiale flessibile e facilmente lavorabile in modo da assumere qualsiasi forma.

Il vantaggio di un rivestimento cucina del genere sta nel fatto di non avere giunzioni tra i vari elementi, il che rende tutto più facile nelle normali operazioni di pulizia.

In Corian chiaro il rivestimento cucina modernaLa manutenzione del Corian® è infatti piuttosto semplice poiché si tratta di una superficie impermeabile; tuttavia, si consiglia l'uso quotidiano di un panno umido e una crema leggermente abrasiva.

Per macchie più consistenti sulla superficie bianca basterà spruzzare una soluzione acquosa a base di candeggina da far stare tutta la notte e risciacquare bene.

Da non tralasciare il fatto che questo è un materiale rinnovabile che si può riparare sul posto in caso di urti consistenti o bruciature.
D'altra parte è proprio questa caratteristica a renderlo anche vulnerabile, per certi versi, in una zona così delicata della cucina.

Così come il Corian® anche il cemento spatolato si può utilizzare per rivestire la cucina nella zona di parete sotto i pensili. Si tratta di una soluzione molto apprezzata negli ultimi tempi come rivestimento cucina moderna ma in realtà si adatta perfettamente ad ogni stile.

Anche in questo caso l'assenza di giunture rende più igienica la superficie rivestita e le operazioni di pulizia risultano più facilitate. Il cemento spatolato deve essere trattato superficialmente per diventare perfettamente impermeabile e non tutte le paste cementizie sono adatte allo scopo.

Rivestire la parete della cucina con il cemento spatolato di Microtopping
A questo proposito vi segnalo Microtopping, di Ideal Work srl, perfetto per questo scopo e utilizzabile anche in continuità degli altri elementi dello stesso ambiente. Con Microtopping si possono rivestire pavimenti, pareti e superfici di lavoro.

È particolarmente indicato nel caso oggetto dell'articolo poiché risulta molto resistente alle alte temperature, più delle resine, motivo per cui ci si possono rivestire anche i caminetti. Un test a cui è stato sottoposto ne ha rivelato la resistenza fino a 115°C senza subire alterazioni.

Questa particolare caratteristica lo rendono ideale come rivestimento per cucine della parete dietro la zona cottura lavaggio, fermo restando il consiglio di utilizzare sottopentole prima di appoggiare pentole bollenti se Microtopping riveste anche il piano lavoro.

Con uno spessore di soli 3mm si può rivestire la parete in oggetto e, addirittura, si può rinnovare la cucina stendendo uno strato di Microtopping sulle piastrelle esistenti e sul piano lavoro, rendendo la superficie unica e senza giunzioni.

Rivestimento in cemento grigio spatolato, Microtopping di Ideal Work
Un rivestimento cucina in Microtopping è anche rispettoso dell'ambiente e smart, cioè facile da gestire perché limita al minimo la produzione di polveri e materiali di risulta tipici dei lavori di ristrutturazione.

A livello estetico con questo materiale si possono ricreare effetti di cemento lisciato o spatolato. Se viene trattato con resine superficiali adatte risulta molto più resistente alla penetrazione dei liquidi quali aceto, olio, caffè o vino, rispetto ai materiali nobili di cui si è parlato in precedenza.


Rivestimento cucina moderna: resina, vetro e acciaio


Chi mi conosce e mi segue su Lavorincasa.it è al corrente della mia predisposizione all'uso dell'acciaio in cucina, sia come componente per elettrodomestici e accessori, sia come rivestimento di mobili e top lavoro.

Inox O.R. realizza elettrodomestici e rivestimenti finitura vintageNon può quindi mancare un breve cenno all'acciaio come rivestimento cucina.

Così come il vetro laccato, anche l'acciaio pare essere penalizzato nelle preferenze per motivi estetici legati al fatto che entrambi sembrano impossibili da mantenere puliti e liberi da macchie o aloni. Perfino le goccioline di acqua che rimangono dopo la pulizia scoraggiano l'uso dell'acciaio.

Per il rivestimento per cucine normalmente si utilizzano dei pannelli di altro materiale come base e si rivestono con delle sottili lamine di metallo. Molto spesso questi pannelli in acciaio o vetro sono in realtà delle alzatine di dimensioni maggiori, forniti dalla stessa azienda dei mobili della cucina, per evitare il doppio solco con il rischio di infiltrazioni di sporco.

L'igienicità dell'acciaio è nota, la sua resistenza anche. Per la pulizia quotidiana basta semplicemente acqua saponata e risciacquo avendo cura di asciugare. Se non ci sono macchie particolari di grasso ci vengono in aiuto quei semplici panni in microfibrablu che si trovano sul mercato, bagnati con acqua molto calda e strizzati molto bene, un po' come ricreare l'effetto vapore.

Per una pulizia più accurata basta utilizzare un detergente anticalcare comunemente in commercio, preferibilmente in crema e non spray, avendo cura di versarne una piccola quantità sul panno umido e non direttamente sulla superficie da trattare. Le finiture dell'acciaio sono svariate e si va da quella lucidata a specchio alle satinate o cosiddette dekor o microdekor.

Queste ultime finiture sembrano nascondere lo sporco ma mi sento di sconsigliarle perché in realtà sono più difficili da pulire in quanto lo sporco si annida nei microsolchi e si fa anche fatica a risciacquare bene il detergente.

Se siete fanatiche dell'ordine ad oltranza una finitura che vi consiglio, molto particolare e di tendenza, è la finitura vintage dell'acciaio, molto pratica e decorativa allo stesso tempo. Tra le tante versioni vi propongo in foto quella di Inox O.R..

Di ErreLab la soluzione in resina Tiles per rivestire la cucinaUn'altra soluzione per rivestire la cucina nella zona lavoro è l'uso della resina, che è, per certi versi, molto simile al cemento spatolato dal punto di vista dell'applicazione e altrettanto comoda in fase di ristrutturazione o rinnovo della cucina visto che si può applicare sui vecchi rivestimenti.

Rispetto al cemento spatolato la resina è esteticamente molto più accattivante per le svariate soluzioni che può offrire, sempre nuove e personalizzabili grazie ai pigmenti da inserire nella miscela.

Si può anche scegliere di rivestire le vecchie piastrelle da cucina dalla finitura datata mantenendone lo schema e la trama tridimensionale uniformandoli con il nuovo colore. Agisce così Tiles, la resina di Errelab applicata sui vecchi rivestimenti con pochi e semplici passaggi. Tiles è disponibile in un'ampia gamma di colori e tre finiture: lucida, satinata e opaca.

Nonostante la grande maggioranza dei piani cottura in Italia sia ancora costituita dai modelli con bruciatori a gas, i pannelli in legno, così come quelli in vetro laccato, sono comunque abbastanza utilizzati benché più delicati, vista la presenza dei fuochi a fiamma viva.

Assicuratevi dunque che siano pretrattati nella maniera adeguata, anche se molto spesso questa scelta è una conseguenza della scelta del top, realizzato con lo stesso materiale e quindi è assodato che pannello di rivestimento cucina e piano di lavoro devono garantire le stesse prestazioni.


E se il rivestimento cucina è personalizzato?


Una nuova tendenza per il rivestimento cucina è quella di personalizzare in maniera decisa lo schienale o tutta la parete. Può trattarsi di quei casi in cui l'ambiente è particolarmente datato e un po' anonimo oppure se ci si è resi conto di aver esagerato con il tutto bianco, ad esempio. Oppure per il semplice desiderio di dare un tocco diverso alla composizione della cucina che spicchi su tutto il resto.

Rivestimento in alluminio con pannello stampato Lizea
Dekoidea realizza pannelli per rivestimenti cucina da personalizzare in base ad immagini del cliente se il già ricco catalogo aziendale non dovesse soddisfare pienamente i vostri gusti.

Questi schienali vengono stampati a colori con la qualità fotografica su un pannello di alluminio composito di 3 mm di spessore che è stato preventivamente trattato per assicurare facilità di manutenzione e pulizia quotidiana.

Si tratta di pannelli resistenti al calore da poter utilizzare con piani cottura sia a fiamma che ad induzione. Ovviamente bisogna evitare che la fiamma vada a diretto contatto con il pannello.

Attenzione, per quanto riguarda il fattore estetico, alla scelta dei soggetti stampabili se avete intenzione di dotare la cucina di accessori sottopensile, rischiate di vanificare l'effetto wow del rivestimento se poi lo coprite con i mestoli di design o i portaspezie regalati dall'amica.


Carta da parati come rivestimento cucina


Un nuovo modo per rivestire la cucina aggiungendo un tocco davvero originale ed elegante è quello di utilizzare la carta da parati. Va da sé che si tratta di una soluzione altamente tecnologica poiché non tutte le carte da parati sono adatte a questo scopo.

Ci devono essere garanzie ottimali di tenuta e resistenza nel tempo in condizioni di normale utilizzo in ambienti con calore e umidità sempre presenti.

Rivestimento decorato in cucina: carta da parati Art Kitchen di Instabilelab
Art Kitchen è la collezione di carte da parati Instabilelab per rivestire la cucina.
L'azienda veneta propone diversi soggetti per poter rivestire solo lo schienale tra base e pensili oppure tutta la parete dietro la cucina.
I soggetti grafici sono svariati e tutti molto interessanti per adattarsi allo stile della vostra cucina, che sia classica, moderna minimalista oppure contemporanea vintage.

Il materiale, disponibile a rotoli come tutte le carte da parati, è in fibra di vetro protetta da resinabicomponente per resistere ad acqua e calore.
Davvero difficile scegliere qualche soggetto da proporvi, tra i tanti. Nelle immagini troverete degli spunti.

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Rivestimenti cucina alternativi alla ceramica
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