Toccando la ceramica pare impossibile che non sia un delicato tessuto, ma una robusta pasta bianca.
Parigi … troppo riduttivo definirla romantica. Se ancora non vi è capitato di andarci vi auguro di farlo presto è da lì che possono nascere spunti creativi e dare vita alla vena artistica che è nascosta nella anima di ognuno di noi.
Francesco Catalano, creatore della linea di ceramiche Florilège di Novoceram, proprio dalla magia di quei luoghi e lasciandosi trasportare dall'incantesimo di questa città è riuscito, ancora una volta, a realizzare una collezione vivace ed elegante, capace di donare, una nuova sensazione tattile che richiama le morbide setosità del tessuto, superando persino l'errato pregiudizio che associa la ceramica ad una sensazione di freddo.
A parlarmi del suo momento intimo di scoperta è proprio il designer che mi ha raccontato come è giunto alla progettazione dei bellissimi decori incisi sulle piastrelle. Solito visitare Parigi, anche per lavoro, alcuni clienti italiani vogliono mostrargli entusiasti, presso un antiquario di Rue Druot un magnifico article visto in vetrina.
A tavola con loro, in Boulevard des Capucines, la descrizione per questo objet de curiosité che li ha letteralmente stregati inizia ad accendere la sua curiosità: è un paravento a due sole ante, che raffigura un ramage di gusto orientale su sfondo rosa polvere, un po' rovinato ma carico di charme.
È una folgorazione: la precisione dei disegni e la leggerezza della composizione incantano con il loro fascino esotico anche me, in un istante, esattamente come avevano già fatto con loro con loro nel pomeriggio.
Il paravento in sé non può funzionare a casa loro: troppo rosa per la gamma colori, troppo femminile, troppo lontano dalle epoche delle tante altre presenze di antiquariato della casa per riuscire a dialogare con il resto dell'arredamento senza forzature … alla fine ci convinciamo tutti, nostro malgrado, che quel paravento non sia una scelta corretta per quella casa… ma ormai mi entrato nel cuore.
Da lì inizia l'estro creativo e la scoperta del mondo delle Chinoiserie, dei parati orientaleggianti che affascinano per la loro narrazione, soprattutto sulle grandi superfici verticali di intere stanze. Peccato che col sorgere del nuovo secolo questa sontuosa tradizione si spenga dovendo accontentarci semplicemente di rotoli dipinti a mano che, in stanze umide, perdono presto la loro bellezza.
Da qui nasce dunque l'idea di interpretare la magia e lo splendore di quei decori su ceramica in modo che possano rimanere inalterati nel tempo.
Tra cumuli di libri sull'arte cinese e raccolte di iconografie settecentesche e ora dopo ora, ramo dopo ramo, petalo dopo petalo, nasce Florilège con l'apporto di tutti gli spiriti esperti ed incapaci di accontentarsi, che insieme a me hanno collaborato a questo progetto, non avrebbe potuto vedere la luce una realizzazione così complessa dal punto di vista compositivo e così innovativa dal punto di vista tecnico.
La mia regìa ha avuto la fortuna di intrecciarsi al talento di Marinella che ne ha disegnato ogni sfumatura, accettando con fiducia di farsi guidare la mano, alla sapienza di eccezionali tecnici ceramici che hanno saputo infondervi la proprie abilità, e ovviamente al supporto di tutti i ragazzi del mio staff Davide, Stéphanie ed Arianna che hanno condiviso ancora una volta con me anche questa mia ennesima follìa, fidandosi della mia certezza che alla fine saremmo riusciti a tradurla in realtà.
Toccando la ceramica pare impossibile che non sia un delicato tessuto, ma una robusta pasta bianca.
Il disegno è infatti realizzato su una materia di base purissima tramite una delle tecnologie più innovative della decorazione ceramica che permette di ottenere immagini dettagliate e ricche di particolari associate ad un microrilievo simile a quello di una fibra tessile.
Sebbene di ispirazione dichiaratamente classica, Florilège si inserisce perfettamente in contesti contemporanei e minimali, dove le linee pulite e i colori neutri ne esaltano i toni variopinti e la decorazione minuziosa.
Ecco perché per raccontarla al pubblico è stato deciso di ambientarla in un ampio spazio living incorniciato da due divani candidi e rigorosi, per permettere alla parete, interamente rivestita di Chinoiserie, di prendere vita, ritrovando una piena contemporaneità.
Stessa logica per l'ambientazione contract, dove una cascata di gabbie in metallo di varie fogge e dimensioni diventa il punto focale di un ristorante apparecchiato unicamente per intimi tête à tête dove si ricrea la magia di una cena sotto il pergolato in un giardino fiorito.