Bonus ristrutturazioni per il condominio minimo: i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate

Possibile per i condomini di un condominio minimo portare in detrazione le spese per lavori di ristrutturazione su parti comuni. Cosa dice l'Agenzia delle Entrate
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Condominio minimo: detrazioni fiscali in caso di lavori di ristrutturazione


Quali sono le modalità con le quali un condominio minimo può fruire delle agevolazioni fiscali spettanti per i lavori di ristrutturazione effettuati?
Ecco le regole e i chiarimenti forniti dall'Agenzia delle Entrate in merito a codice fiscale e bonifici qualora gli interventi siano eseguiti sulle parti comuni di un condominio minimo che sia privo di codice fiscale.

L'Agenzia delle Entrate ha fornito dei chiarimenti ad un contribuente che chiedeva spiegazioni in merito alle modalità per portare in detrazione irpef le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio eseguiti all'interno di un condominio minimo.

Detrazioni fiscali condominio minimo
Vediamo innanzitutto cosa si intenda per condominio minimo. Si definisce condominio minimo un edificio che abbia un numero di condòmini non superiore a otto. Non vi è obbligo di nominare un amministratore di stabile né di disporre di un codice fiscale.
Con la circolare 11/E del 21 maggio 2014 è stato ricordato che in presenza di un condominio minimo, risulteranno comunque applicabili le norme del codice civile in materia di condominio, a eccezione degli articoli 1129 e 1138, che riguardano la nomina dell'amministratore e il regolamento di condominio, che deve essere redatto qualora vi siano più di 10 condòmini.

In riferimento alle modalità di fruizione della detrazione fiscale, l'Agenzia delle Entrate spiega che ciascun condòmino, per beneficiare della detrazione d'imposta in riferimento alla parte di sua spettanza, potrà inserire nella propria dichiarazione dei redditi il codice fiscale del condòmino che mediante bonifico ha effettuato il pagamento dei lavori posti in essere.
Qualora ciascun condòmino abbia eseguito il pagamento dei lavori per la propria quota, dovrà indicare il proprio codice fiscale.

Importante ricordare che in fase di controlli da parte del Fisco, ciascun contribuente dovrà dare dimostrazione del fatto che il lavoro è stato eseguito su parti comuni dell'edificio. Qualora ai fini della dichiarazione dei redditi ci si avvalga della prestazione di un Caf o di un intermediario abilitato, si dovrà fornire un'autocertificazione relativa alla tipologia dei interventi effettuati e che riporti i dati catastali delle unità immobiliari costituenti il condominio.
Si dovrà inoltre fornire la documentazione necessaria per comprovare il diritto all'ottenimento dei benefici fiscali.

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Ristrutturazioni e condominio minimo: le detrazioni fiscali secondo l'Agenzia delle Entrate
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  • Steevezak
    Steevezak
    Giovedì 20 Febbraio 2020, alle ore 22:53
    Mi trovo nel caso di un codominio minimo con codice fiscale del condominio presente, perchè richiesto nei primi anni 90.
    Con lavori condominiali pagati con bonifico e citando codice fiscale del condominio, devo fare dichiarazione all'agenzia delle Entrate come se fossi un amministratore di condomino 'standard' entro fine febbraio o posso procedere semplicemente citando nella dichiarazione i dati delle quote spettanti (e mantenendo la documentazione appropriata, naturalmente) ?
    rispondi al commento
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