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In questo progetto di ristrutturazione una non funzionale divisione degli spazi, la camera matrimoniale è sovradimensionata a discapito di una cucina ed un servizio igienico esterno di ridottissime dimensioni, rende necessaria una redistribuzione degli ambienti interni.
Tuttavia l'esigua superficie calpestabile dell'alloggio, soli 45 mq calpestabili, uniti ai dictat della committenza, ovvero il mantenimento delle due camere da letto, la redistribuzione della zona giorno al fine di separare la zona cottura e ricavare una zona soggiorno con divano, rendono più complessa l'elaborazione progettuale.
A questo punto si cerca di ottenere un'adeguata composizione degli spazi interni attraverso lo studio di diverse proposte.
La parte di adeguamento dei servizi igienici costituisce sicuramente la priorità dell'intervento in quanto l'unico bagno, in cui sono ammassati doccia, wc, bidet e lavabo a colonna, presenta la porta di accesso dal terrazzino esterno. L'intera palazzina infatti, il cui progetto risale al 1931, prevedeva i wc su balcone. Attualmente molte delle unità abitative dello stabile sono state ristrutturate e redistribuite negli spazi interni, mentre l'alloggio oggetto del nostro intervento è stato mantenuto in stato originale.
Si può facilmente dedurre quindi, e le indagini sul posto lo hanno successivamente confermato, che le uniche colonne di scarico si trovano sulle pareti perimetrali esterne in corrispondenza del bagno esistente. Per evitare problemi idraulici di pendenza degli scarichi, in particolar modo per le acque nere, le prime ipotesi progettuali non prendono in considerazione l'idea di spostare il bagno esistente, ma si basano sulla proposta di ampliarlo per evitare impegnativi lavori impiantistici.
Viene ipotizzato quindi di realizzare la porta di accesso al servizio igienico tramite un'apertura sulla parete perimetrale portante. Nel vano si redistribuiscono gli attacchi dei sanitari e vengono posizionati la doccia in fondo contro la finestra di aerazione con una spalletta in muratura e la chiusura in vetro ad un'anta, wc e bidet. Il lavabo è previsto nell'antibagno, ricavato all'interno del locale cucina. La parete dell'antibagno viene inclinata in modo da non ostacolare il passaggio della luce dall'unica portafinestra della zona giorno.
Questa ipotesi permetterebbe di non effettuare impegnative opere sulla pavimentazione e sulle altre tramezzature interne, presenta però un limite evidente nel fatto che la cucina sarebbe ulteriormente ridotta, creando non pochi problemi di vivibilità nell'appartamento.
Una successiva ipotesi, accolta definitivamente dalla committenza, prende invece in considerazione lo spostamento degli attacchi degli scarichi, che vengono fatti passare in traccia sulla parete trasversale.
Il piccolo bagno esterno viene mantenuto ma rivisto nelle parti impiantistiche. Qui vengono spostati gli attacchi della lavatrice e della caldaia, entrambi attualmente in cucina, e di un wc con piccolo lavabo angolare, in modo da renderlo un secondo bagno-lavanderia.
Il servizio igienico principale è ricavato al centro dell'appartamento, riducendo la camera da letto matrimoniale sovradimensionata rispetto agli altri ambienti. Sopra il bagno interno viene ricavato un piccolo piano soppalcato ad uso ripostiglio, accessibile per metà dalla camera da letto e per metà dalla cucina, che non viene ridotta come dimensioni, ma che viene redistribuita con due spallette di altezza 150 cm per dividere la zona cottura con la zona pranzo, in cui è stato possibile posizionare un divano ed il tavolo allungabile.
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