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Guardando con occhio critico le planimetrie di progetti esistenti, si notano spesso degli aspetti inerenti alla distribuzione degli spazi e all'arredamento che non ci convincono, a volte si tratta di semplici divergenze di gusti ed esigenze, altre volte invece di veri e propri erroriprogettuali.
Spazi sprecati o sfruttatimale, mobili disposti senza criterio, norme igieniche non rispettate, sono tutti elementi che fanno rimanere perplesso un progettista di interni e trovare male chi si trova a vivere quegli ambienti.
Il caso proposto, esaminabile attraverso una pianta in cui sono stati riportati la distribuzione degli spazi e l'arredamento allo stato attuale, evidenzia una logicadistributiva che non segue propriamente criteri funzionali e spesso risulta scomoda e poco pratica.
Guardando la pianta allo stato attuale, cioè prima della ristrutturazione, vediamo che il portone di ingresso apre immediatamente a ridosso del tavolo da pranzo così che il passaggio di chi entra non scivoli via senza intoppi e comportando un'accoglienza inappropriata nonché la mancanza di privacy dell'area pranzo la quale risulta davvero troppo a vista.
La visuale che si viene a creare, inoltre, non è sicuramente positiva avendo un ingombro subito di fronte agli occhi.
Spiccatamente insensata è la posizione della zona televisione, di fronte alla scala, che potrebbe essere utile solo alla postazione di chi è seduto a tavola e solo se girata; inoltre, se si volesse provare a vederla dal divano, nonostante la distanza eccessiva, si troverebbe interposta una zona di passaggio a fare da ostacolo, cosa che andrebbe sempre evitata secondo le regole di una buonaprogettazione.
Guardando l'area salotto, salta all'occhio la mancanza di passaggifluidi: i divani sono attaccati al camino e a ridosso della porta-finestra la quale diviene così di difficile accesso ed apertura.
Alle spalle di questa zona vi è un'area studio, ben composta se considerata come ambiente isolato, ma totalmente fuori luogo se inserita nell'insieme distributivo della casa.
Il bagno, anticipato da un disimpegno, è una buona soluzione in un soggiorno, ma sicuramente non va affiancato alla cucina senza nemmeno una porta di separazione: in questo caso è evidente come le normeigieniche non siano proprio garantite ed il rischio di ricevere odori indesiderati in cucina è elevato. I sanitari risultano, poi, troppo attaccati al muro, avendo solo 10 cm di distanza ai lati.
Le misureminime in cucina non sono rispettate, infatti la penisola con lavabo e fornelli ha una distanza troppo ravvicinata con i moduli retrostanti, rendendone difficile l'accesso; stesso problema si presenta dalla parte degli sgabelli a ridosso della porta, dando luogo ad un passaggiodifficoltoso.
Da notare poi come l'angolo a sinistra in fondo alla cucina non sia, invece, sfruttato per niente.
Passando al piano superiore, il disimpegno risulta troppo grande se lasciato privo di qualsiasi arredo.
Subito a destra si accede alla cameramatrimoniale in cui la poltrona è posizionata in modo troppo ravvicinato al letto chiudendo il passaggio,mentre nel relativo bagno, un altro angolo non risulta sfruttato.
In quest'ultimo la porta si apre contro la finestra, una soluzione scorrevole o un cambio di senso di apertura verso la camera avrebbe risolto il problema.
La camerasingola, data la metratura, poteva essere invertita con quella matrimoniale. Inoltre, presenta anch'essa qualche spazio inutilizzato e la fluidità dei passaggi va migliorata. Soluzioni salva-spazio, come la mensola a mo' di comodino dietro la testata, risultano illogiche visto le generose dimensioni dell'ambiente e un semplice comodino con cassetti sarebbe stata un' alternativa preferibile e più funzionale.
L'altro bagnetto, con accesso esterno alle camere, è poco confortevole e la doccia non rispetta le distanzeminime tra i sanitari essendo praticamente attaccata al bidet.
La successionelogica degli spazi è determinata dai percorsiinterni all'abitazione che devono svilupparsi in modo ottimale.
Prerogativa del progettista è rendere fluidi, agevoli ed immediati i collegamenti tra le aree.
Dopo aver suddiviso lo spazio abitativo in diverse zone secondo un criterio che ottimizzi lo spazio, bisogna procedere a collocare l'arredamento in modo che non ostacoli i percorsiinterni dal punto di vista logistico e dimensionale.
A tal proposito è utile accennare, sebbene l'argomento meriti un ampio spazio a parte, alle misureantropometriche (altezza, larghezza spalle, linea degli occhi etc.), di cui bisogna tener conto per la progettazione di interni.
Un passaggio agevole non deve essere inferiore a 60cm, meglio se 70 cm, in modo da poter muovere agevolmente le articolazioni. Bisogna tener conto della circolazione delle persone, una o più alla volta, ma anche delle cose; diviene così fondamentale prestare attenzione a corridoi troppo stretti o controsoffitti troppo bassi.
Altresì, è bene studiare e stabilire le dimensioni degli arredi le quali vanno adattate agli abitanti della casa e hanno subito variazioni nel tempo in linea con l'evoluzione dell'uomo (altezze di mobili e piani cucina o lavabo sono cambiate in relazione all'aumento di statura dell'uomo).
L'ingresso, che é ora ben definito ed attrezzato, ci invita all'area giorno. Entrando, di fronte a noi, vediamo un'area lettura che precede la vera e propria zona salotto con la tv visibile sia dal divano sia dal tavolo da pranzo. Questi, pur facendo un tutt'uno con l'area giorno, risulta più appartato.
Il bagno che serve il living è, adesso, separato dalla cucina e, soprattutto, non più in diretta comunicazione con essa. Inoltre è dotato di un antibagno, soluzione doverosa quando questo ambiente si affaccia direttamente alla zona giorno.
La cucina, chiusa tra 4 mura poiché i committenti volevano mantenerla come stanza a sè, diviene abitabile grazie all'inserimento di un'area adibita al pranzo.
Essa è dotata di una comoda e ampia dispensa, sempre utilissima in qualsiasi tipologia abitativa. Si può, talvolta, fare a meno di essa se abbiamo a disposizione ambienti molto grandi che compensano la sua assenza, in qualità di vano separato, con grandi armadiature contenitrici.
Il camino è stato eliminato per volere dei committenti, mentre la scala è stata riposizionata. Essa si trova, ora, appena dietro l'angolo dopo l'ingresso.
In questo modo non è immediatamente visibile dalla porta di entrata ma rimane comunque in una posizionestrategica potendo salire e scendere senza attraversare tutta la casa, scelta effettuata oltre che per esigenze distributive del piano superiore, anche per mantenere aree di privacy e logiche di passaggi.
Il primo piano continua ad avere un grande disimpegno che articola quattro stanze, ma questa volta è attrezzato con una grande armadiatura e qualche mobiletto.
I due bagni che erano presenti all'interno delle camere cedono il posto ad un'unica toilette accessibile dall'esterno e ad uso, dunque, di tutto il piano superiore. Così facendo è stato possibile ricavare una stanza in più che si è concretizzata in uno studio.
L'intervento di ristrutturazione e ridistribuzione di arredi e tramezzature ha dato luogo ad un ambiente confortevole e agevolmente vivibile, caratterizzato da passaggi fluidi, spazi sfruttati al centimetro e articolati secondo principi funzionali, accortezza di norme igieniche e di buon senso, distribuzione di arredi secondo logiche ben precise, percorsi ben studiati eliminando quelli tortuosi e inutili, visuali ampie e positive.
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