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La ristrutturazione del bagno di casa è un'opportunità per valutare diversi incentivi:
I benefici elencati non sono concessi indistintamente per qualsiasi opera realizzata sul servizio igienico, poiché per ognuno di essi sono istituite regole specifiche.
Cominciamo ad analizzare il più importante: la detrazione sul recupero del patrimonio edilizio esistente, detta anche detrazione ristrutturazione 50%.
Nel caso in cui l'intervento sia semplicemente limitato alla sostituzione dei sanitari, della rubinetteria e delle piastrelle del bagno, quindi senza sostituire l'impianto idrosanitario, la detrazione fiscale sul recupero del patrimonio edilizio esistente non è, purtroppo, attuabile.
Questi lavori si configurano come interventi di manutenzione ordinaria, e in quanto tali non sono contemplati dal beneficio quando eseguiti all'interno di singole unità abitative. Per situazioni analoghe, vedremo più avanti la possibilità del bonus idrico.
Qualora gli stessi interventi prima citati, classificabili come manutenzione ordinaria, siano eseguiti, anziché all'interno di un'abitazione, su parti comuni di edifici residenziali, rientriamo allora nella possibilità di detrarne tutte le spese al 50%.
Parlo, ad esempio, di lavori eseguiti su un bagno comune nel condominio, oppure sul bagno del portinaio.
Quando i lavori di sostituzione di piastrelle e sanitari sono realizzati in concomitanza col rifacimento dell'impianto idrosanitario o altre opere che possano far classificare l'intervento come manutenzione straordinaria, è possibile accedere alla detrazione fiscale sul recupero del patrimonio edilizio esistente (50%).
Questo per tutte le spese sostenute, sia che le opere siano realizzate su abitazioni private, sia su parti comuni di edifici residenziali.
Abbiamo visto che la sostituzione di piastrelle e sanitari presa singolarmente si configura come manutenzione ordinaria e non può godere della detrazione sul recupero del patrimonio edilizio esistente quando eseguita su abitazioni private.
Tuttavia, se la sostituzione di piastrelle e sanitari rientra in un intervento più ampio che comporta altri lavori ritenuti agevolabili (come il rifacimento dell'impianto idrosanitario, anche limitato al solo servizio igienico), è possibile accedere alla detrazione sul recupero del patrimonio edilizio esistente (50%).
Quindi, è possibile detrarre tutte le spese solo se i lavori comprendono il rifacimento dell'impianto idrosanitario, anche limitato al servizio igienico.
La Legge di Bilancio 2021 ha istituito il nuovo Bonus Idrico.
Parliamo della Legge 30 dicembre 2020, n. 178 – Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, con riferimento, in particolare, all'Articolo 1, commi da 62 a 65.
Il Bonus Idrico non è una detrazione fiscale bensì un contributo fino a 1.000 euro per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d'acqua.
Nel bonus sono comprese le opere idrauliche e murarie per lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti, sia vasi che rubinetteria.
Le modalità e i termini per accedere al Bonus Idrico saranno definiti con decreto del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Ecco come funzionano le detrazioni fiscali per il rifacimento bagno adattabile a persone con difficoltà motorie.
Gli interventi mirati all'eliminazione delle barriere architettoniche e la realizzazione di ogni strumento che sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all'abitazione per le persone portatrici di handicap gravi, ai sensi dell'articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992, rientrano nella detrazione sul recupero del patrimonio edilizio esistente (detrazione ristrutturazione 50%).
Pertanto, in occasione del rifacimento di un bagno, oltre alle opere che già sappiamo essere detraibili, lo saranno anche quelle finalizzate a favorire la mobilità di persone in difficoltà.
Cito, ad esempio:
L'incentivo permette di detrarre il 50% delle spese sostenute, con ripartizione della detrazione in 10 quote annuali di pari importo.
Questi interventi sono agevolabili anche senza rientrare obbligatoriamente nella casistica della manutenzione straordinaria e quindi senza dover rifare necessariamente l'impianto idro-sanitario.
Tuttavia è importante che le opere siano conformi alla normativa vigente sull'abbattimento delle barriere architettoniche.
La Legge di Bilancio 2021 ha poi introdotto un'importante novità per coloro che accedono al Superbonus 110% e che contemporaneamente realizzano interventi mirati all'eliminazione delle barriere architettoniche.
Faccio riferimento all'Articolo 1, comma 66, lettera d) della Legge 30 dicembre 2020, n. 178.
Se, contestualmente ai lavori di efficientamento energetico che accedono al Superbonus 110%, come l'isolamento dell'involucro edilizio e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernali, sono realizzati interventi finalizzati all'eliminazione delle barriere architettoniche o sono installati strumenti che favoriscano la mobilità di persone con difficoltà motorie, anche questi ultimi interventi possono beneficiare del Superbonus 110%.
In questo caso la detrazione non sarà più pari al 50% da ripartire in 10 quote annuali, ma pari al 110% da ripartire in 5 quote annuali.
Si evidenzia che la detrazione sul recupero del patrimonio edilizio esistente (50%) è concessa per l'eliminazione delle barriere architettoniche solo per persone portatrici di handicap gravi ai sensi dell'art.3, comma 3 della Legge 104/1992.
Parliamo di situazioni di disabilità certificate.
Invece, il Superbonus 110% considera sia situazioni di handicap grave certificato, sia interventi da effettuare a favore di persone di età superiore a 65 anni, purché, ovviamente, tali opere siano rispettose delle norme inerenti le barriere architettoniche.
Ipotizziamo a questo punto di realizzare l'isolamento a cappotto delle pareti esterne e il rifacimento completo del bagno, compresi alcuni accorgimenti mirati all'eliminazione delle barriere architettoniche a favore di persone con più di 65 anni di età.
Qualora l'isolamento a cappotto permetta di accedere all'Ecobonus 110, potranno rientrare nel bonus anche gli accorgimenti per l'eliminazione delle barriere architettoniche del bagno, come la realizzazione del piatto doccia a filo pavimento o l'installazione di maniglioni.
Le restanti opere eseguite sul bagno che non riguardano l'eliminazione delle barriere architettoniche potranno, invece, accedere alla detrazione per ristrutturazioni 50%.
Faccio riferimento alla:
Installando un vaso sanitario in ceramica a scarico ridotto e rubinetteria a limitazione di flusso d'acqua, si potrebbe inoltre valutare il bonus idrico.
Ci sono poi dei veri e propri contributi per interventi atti al superamento delle barriere architettoniche su immobili ove risiedono portatori di limitazioni o menomazioni funzionali permanienti certificate.
Si tratta di erogazioni, non di detrazioni, la cui entità dipende dalla spesa sostenuta.
La richiesta va presentata presso il Comune in cui si trova l'immobile entro il 31 marzo di ogni anno.
Questi contributi possono risultare interessanti per coloro che non hanno la possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali in quanto incapienti. Tuttavia le tempistiche di erogazione non sono immediate.
Il decreto 63/2013, con la successiva conversione in Legge 90/2013, ha introdotto, per i contribuenti che usufruiscono della detrazione per il recupero del patrimonio edilizio esistente (50%), la possibilità di detrarre dall'Irpef anche le spese sostenute per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici finalizzati all'arredo dell'unità abitativa oggetto di intervento.
La detrazione prevista dal Bonus mobili è pari al 50% della spesa sostenuta.
Attenzione: fino al 31 dicembre 2020 il tetto massimo di spesa su cui calcolare la detrazione ammontava a 10.000 euro.
Dal 1° gennaio 2021 il tetto di spesa massimo su cui calcolare la detrazione è stato innalzato a 16.000 euro.
Per le abitazioni private l'acquisto di mobili è agevolabile solo qualora gli interventi edilizi eseguiti ricadano nelle seguenti categorie:
La manutenzione ordinaria sulle singole abitazioni è, quindi, esclusa come intervento base ai fini del bonus mobili.
Pertanto, se eseguo una semplice sostituzione dei rubinetti o delle piastrelle, oltre a non poter beneficiare della detrazione 50% per i lavori, non potrò nemmeno accedere al bonus mobili.
In merito all'acquisto dei mobili del bagno, è possibile beneficiare del bonus mobili per interventi edilizi (manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia) eseguiti all'interno del bagno stesso o su qualsiasi altra parte della medesima unità abitativa.
Posso, ad esempio, rifare il bagno (impianti, sanitari, piastrelle) beneficiando della detrazione 50% per i lavori ed acquistare il mobiletto del bagno beneficiando del Bonus Mobili; ma posso anche rifare il tetto, quindi senza intervenire sul bagno, beneficiando della detrazione 50% per i lavori ed acquistare il mobiletto del bagno usufruendo del Bonus Mobili.
Se sei in procinto di effettuare lavori di ristrutturazione del bagno, o di un altro ambiente della tua abitazione, Lavorincasa mette a disposizione dei suoi utenti la possibilità di contattare le aziende certificate operanti nel settore dell'edilizia, sia pubblica, sia privata, per ricevere un preventivo.
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