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Se intendi ristrutturare il bagno di casa è bene che tu sappia che è possibile fruire del bonus barriere architettoniche al fine di beneficiare di una considerevole riduzione dei costi da sostenere.
Si tratta del bonus finalizzato all'eliminazione e superamento delle barriere architettoniche che spetta a tutti i contribuenti per lavori eseguiti su immobili esistenti, accatastati o in via di accatastamento.
Per avvalersi dell'agevolazione fiscale che ti permetterà di portare in detrazione il 75% delle spese effettuate, occorre il rispetto di alcuni requisiti tecnici.
I requisiti tecnici per accedere al bonus 75% con il rifacimento bagno sono fissati dal Decreto Ministeriale n. 236 del 14 giugno 1989 in materia di accessibilità, adattabilità e visitabilità degli edifici.
La legge non indica dei lavori specifici ma pone dei requisiti necessari a consentire il raggiungimento dell'obiettivo della norma: quello di incentivare quei lavori che permettono il miglioramento della qualità di vita di soggetti affetti da disabilità.
L'intervento agevolato deve infatti essere finalizzato a migliorare l'accessibilità del bagno da ristrutturare così da consentire una migliore movibilità alle persone con handicap, a prescindere dal fatto che il committente dei lavori sia o meno un soggetto disabile.
Lo ha reso noto l'Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 17/E del 26 giugno 2023 nella quale viene specificato che possono rientrare in questo bonus tutti i lavori eseguiti nell'edificio che siano volti a migliorare movibilità e accessibilità.
Ammesse anche le opere correlate e di completamento all'esecuzione dei lavori di abbattimento.
Il bonus barriere architettoniche 75%, introdotto inizialmente solo per il 2022, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025.
Vi rientrano i seguenti lavori:
In caso di opere di sostituzione, possono rientrare nel bonus le spese sostenute per lo smaltimento e la bonifica dei precedenti impianti e dei materiali.
Quando si utilizza il bonus barriere architettoniche 75% per ristrutturare bagno occorre avere bene presenti i limiti di spesa.
Il tetto massimo di spesa da rispettare varia in funzione della tipologia di immobile all'interno del quale vengono eseguiti i lavori:
Aspetto positivo del bonus 75% per rifare il bagno, oltre all'aliquota applicata, è che mediante la detrazione nella denuncia dei redditi, si potrà ottenere un rimborso Irpef da ripartire in 5 quote annuali di pari importo (anziché 10 come avviene per altri bonus casa).
Inoltre, altro elemento allettante, in riferimento a tale bonus, la legge consente di avvalersi ancora dello sconto in fattura e della cessione del credito di imposta.
Il primo è lo sconto del 75% sul prezzo applicato in fattura emessa dalla stessa impresa che ha dato esecuzione ai lavori, la quale in un secondo momento recupererà tale importo mediante cessione del credito.
La seconda opzione consiste nella cessione del credito maturato nei confronti del Fisco, a fronte del diritto alla detrazione, effettuata in favore delle banche o assicurazioni che sono disposte ad acquisire il credito per poi ottenere il rimborso da parte dello Stato.
Per quanto concerne le modalità di pagamento occorre utilizzare il bonifico parlante.
Qualora non ci fossero i presupposti per avvalersi del Bonus barriere architettoniche 75% sarà possibile valutare la riconducibilità dell'intervento eseguito per il rifacimento del bagno al Bonus ristrutturazioni.
Tale bonus potrà essere utilizzato solo qualora il lavoro effettuato sia di manutenzione straordinaria.
Nel caso si tratti invece di un intervento di manutenzione ordinaria potrà essere agevolato soltanto nel caso rientri in un più ampio intervento di ristrutturazione.
In entrambi i casi si potrà portare in detrazione il 50% dei costi da sostenere, entro il limite massimo di spesa pari a 96000 euro, a prescindere dal tipo di abitazione.
Il Bonus ristrutturazioni, è ammesso per immobili esistenti solo di tipo residenziale e a favore delle persone fisiche. Garage, studi, uffici professionali e locali commerciali sono dunque esclusi.
Si evidenza la validità del bonus ristrutturazioni fino al 31 dicembre 2024.
Il rimborso Irpef, a differenza del bonus 7%, sarà spalmato in 10 anni per quote annuali di pari importo.
Per il Bonus ristrutturazioni non sono più ammessi sconti in fattura e cessione del credito.
A differenza del Bonus barriere architettoniche per gli interventi rientranti nel Bonus ristrutturazione è richiesta la Cila al Comune da parte del tecnico abilitato.
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