Rispunta il condono

Prontamente ritirato l'ennesimo emendamento alla manovra finanziaria, contenente ipotesi di nuovo condono edilizio.
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È sufficiente che nel corso dell'iter parlamentare della Manovra Finanziaria venga presentato qualche migliaio di emendamenti, che l'attenzione mediatica si sposti su altri temi, ed ecco che, tra i provvedimenti proposti, rispunta l'ipotesi di un condono edilizio. Salvo poi la promessa di ritirare l'emendamento incriminato da parte del primo firmatario, di fronte alle proteste dell'opposizione e allo sdegno della stessa maggioranza. Ma allora perché è stato presentato?

EdiliziaRicapitoliamo quanto accaduto: tra i circa 2550 emendamenti alla manovra presentati ieri, tre in particolare, a firma del senatore del PdL Paolo Tancredi, riguardano la sanatoria di abusi edilizi. Uno proponeva una riapertura dei termini del condono edilizio del 2003, estendendolo ad abusi commessi in aree protette, proposta prontamente bocciata dallo stesso esecutivo.

Una parte dell'emendamento, infatti, prevede che possano essere sanati anche gli abusi commessi in quelle aree sottoposte alla disciplina del Codice dei beni culturali e paesaggistici (D. Lgs. 4272004), quindi vincolate, commessi prima del 31 marzo 2010, per i quali potrebbe essere presentata domanda anche in caso di precedente diniego di condono edilizio.
La proposta prevede anche la possibile acquisizione da parte del Comune dell'edificio abusivo da rivendere all'asta con prelazione per colui che ha commesso l'abuso. Il ricavato si utilizzerebbe in bilancio ai fini del risanamento ambientale.

Tra gli altri emendamenti, uno riguarda la possibilità di sanare abusi fino al 20% e non oltre i 100 metri cubi che abbiano compatibilità paesaggistica.
L'ultimo prevede di estendere la Dia anche per la chiusura di balconi e terrazze e di aree fino a 50 metri quadri.

L'anticipazione dei contenuti ha, ovviamente, suscitato le proteste delle associazioni ambientaliste. Il Governo si è però affrettato a smentire l'accettazione della misura riguardante un condono edilizio, così come altre relative a nuovi condoni fiscali.

Atto di compravenditaMa tra gli oltre duemila emendamenti ce ne sono altri riguardanti il settore immobiliare. Ad esempio è previsto che in caso di trasferimento di un immobile, come compravendita o locazione, negli atti vadano riportati non solo i dati catastali, ma anche i riferimenti alle planimetrie conservate in Catasto e la dichiarazione di conformità di tali planimetrie allo stato di fatto.
Tale dichiarazione da parte dei proprietari potrebbe essere sostituita da una asseverazione redatta da un professionista abilitato per la presentazione di documenti tecnici e catastali.

Tra le richieste avanzate da più parti, tra cui Confindustria, inoltre, c'è quella di cui si parla da alcuni mesi, di proroga delle detrazioni fiscali del 55% per interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, in scadenza il 31 dicembre di quest'anno.
Il provvedimento, infatti, oltre ad aver rappresentato una boccata d'ossigeno per numerosi comparti industriali, ha contribuito effettivamente a migliorare l'efficienza energetica del patrimonio immobiliare esistente, aiutando l'Italia ad allinearsi ai parametri europei per la riduzione delle dispersioni energetiche.

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