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Impianto di riscaldamento autonomo e centralizzato: quale scegliere

Scelta tra impianto di riscaldamento autonomo e centralizzato: differenze e caratteristiche, pro e contro e tutte le informazioni dettagliate di entrambe le configurazioni
Pubblicato il / Aggiornato il

Impianto autonomo e centralizzato


L'impianto termico domestico è fondamentale per il benessere degli abitanti. Può essere di due tipologie, autonomo o centralizzato, ognuno con caratteristiche e vantaggi che possono adattarsi a svariate richieste. I due impianti soddisfano specifiche necessità, per cui la scelta dovrà essere estremamente accurata.
Prima di andarli a vedere nel dettaglio, capiamone le differenze.

Impianto di riscaldamento
L'impianto si dice autonomo se l'abitazione è regolata da una singola caldaia che produce riscaldamento e acqua calda sanitaria; parliamo invece di impianto centralizzato qualora sia prevista una caldaia in comune per tutti gli edifici.

Entrambi presentano osservanze diverse: esiste, per esempio, il divieto di collocare impianti autonomi in edifici con più di quattro abitazioni. Infatti in circostanze in cui siano presenti più nuclei familiari è maggiormente conveniente la scelta del centralizzato, per i consumi e i costi inferiori.


Analisi di un impianto di riscaldamento autonomo


Quando parliamo di impianto autonomo intendiamo una tipologia di riscaldamento in cui ogni abitante ha la totale e piena libertà di gestione. L'uso è infatti specifico per la singola unità abitativa.

La caldaia avrà dimensioni ridotte rispetto a quelle centralizzate e la tipologia terrà in considerazione diversi parametri: grandezza e posizione della casa, numero di persone presenti nell'edificio.

Data l'estrema libertà di utilizzo, esiste la possibilità di scegliere quando (e se) accendere il riscaldamento e per quanto tempo possa restare in funzione: i consumi sono dunque dipendenti dalle scelte dell'utente.

Tecnico per il controllo della caldaia
Il proprietario dell'abitazione in cui è presente il riscaldamento autonomo deve sottostare a diversi obblighi:

  • Riduzione dell'inquinamento, quindi diminuzione delle emissioni di anidride carbonica;

  • Manutenzione della caldaia almeno una volta all'anno, incaricando uno specialista nel settore.


I costi per riparare e manutenere l'impianto sono tutte a carico del proprietario di casa.

Riscaldamento autonomo: vantaggi


Esistono numerosi vantaggi che presenta un impianto di riscaldamento autonomo, tra i quali annoveriamo:

  • Impianto che, grazie alle sue tubazioni, riesce a riscaldare tutto l'ambiente interno, anche se molto ampio;

  • Risparmio energetico notevole;

  • Scelta di accensione e spegnimento;

  • Salvaguardia da possibili spese causate da inquilini morosi;

  • Regolazione autonoma della temperatura.

Riscaldamento autonomo: costi


Il costo di un impianto di riscaldamento autonomo dipende, oltre che dalla caldaia, da diversi fattori.
Generalmente il prezzo a mese per un edificio di modeste dimensioni varia tra i 30 e i 50 €, anche se tutto è dipendente dall'utilizzo del calorifero.
Se si imposta una temperatura alta, la caldaia dovrà consumare molto di più per arrivare a produrre il calore necessario.
È infatti importante regolare in maniera opportuna le ore in cui funzionerà il termostato.


Analisi di un impianto di riscaldamento centralizzato


L'impianto termico centralizzato ha un funzionamento diverso da quello autonomo. Presenta una caldaia molto grande, collocata in uno spazio specifico, che trasferisce calore, tramite le tubazioni, a tutti gli appartamenti del condominio o dell'edificio.
Ha un'efficienza più alta rispetto all'impianto autonomo ed una conseguente diminuzione dei consumi di gas.


L'unico disagio è rappresentato dalla poca autonomia di accensione, in quanto le ore di funzionamento sono scelte di comune accordo da tutti gli inquilini. Quindi l'utente singolo non potrà scegliere in maniera indipendente quando e come usare il riscaldamento.

Tale problema è superato grazie all'introduzione di un sistema di contabilizzazione e valvole termostatiche, disposte su ogni termosifone, che permettono di regolare il calore nei diversi ambienti, in tal modo l'inquilino sarà più autonomo e pagherà in base all'effettivo consumo riportato sui ripartitori.

La responsabilità di spese ed oneri per la gestione impiantistica sono a carico dell'amministratore di condominio, egli infatti coordina la manutenzione che dovrà essere periodica, effettuata da ditte che assicurano pronto intervento nel caso di malfunzionamenti.

Impianto centralizzato: vantaggi


I vantaggi di un riscaldamento centralizzato sono i seguenti:

  • Maggiore rendimento della caldaia;

  • Spese ripartite tra i vari condomini o proprietari degli edifici;

  • Basso costo di manutenzione;

  • Minori consumi.

Impianto centralizzato: costo


Il costo è estremamente variabile da condomino a condomino, per la presenza delle valvole termostatiche. Diversi sono i fattori che influenzano il prezzo, ad esempio la grandezza dell'abitazione.

Impianto termico centralizzato
È importante anche la capacità di trattenere il calore, in quanto se c'è molta dissipazione l'impianto centralizzato non risulterà molto opportuno.


Caldaia per il riscaldamento centralizzato


L'azienda Viessmann propone un'alternativa ottimale per il riscaldamento centralizzato. Vitocrossal 100 è una caldaia a condensazione piccola e facile da installare, adatta in molteplici ambiti.

Caldaia Vitocrossal
Presenta elevati rendimenti e consumi molto bassi, è inoltre estremamente affidabile. È possibile grazie ad essa usufruire del conto termico e delle detrazioni fiscali.
Parte fondamentale di tale caldaia è lo scambiatore di calore in acciaio inox che assicura massima resistenza alla corrosione.


Caldaia domestica a condensazione


Eco Wind è un prodotto dell'azienda Enerkal capace di fornire la stessa quantità di calore con un quantitativo inferiore di gas.

Interno caldaia Eco Wind
È una caldaia a condensazione di qualità e molto intuitiva, le cui caratteristiche fondamentali sono il bruciatore modulante, la valvola a gas elettropneumatica e lo scambiatore primario. Una scelta ideale per impianti domestici.


Scegliere tra impianto autonomo e centralizzato


È molto difficile decidere a monte quale sia il tipo di riscaldamento migliore, in quanto le differenti esigenze degli abitanti possono portare ad una scelta piuttosto che un'altra.

In linea di massima, l'impianto centralizzato rappresenta una scelta più indicata sia come spesa che come amministrazione, mentre l'autonomo è ottimale per abitazioni singole e in situazioni in cui non si possa utilizzare il centralizzato.

riproduzione riservata
Riscaldamento autonomo o centralizzato
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Commenti e opinioni



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Alert Commenti
  • Alessandroamati
    Alessandroamati
    Venerdì 27 Novembre 2015, alle ore 08:16
    Buongiorno , vorrei un'informazione sugli impianti centralizzati di riscaldamento . Vivo in un'appartamento in affitto con impianto centralizzato condominiale di 9 appartamenti tutti in affitto e tutti in un'unico proprietario lui dice che non li deve fare i lavori di ripartizione del calore , e vero? Io sapevo che riguardava tutti gli impianti di riscaldamento centralizzato senza differenza tra unico proprietario e tanti proprietari? Grazie .
    rispondi al commento
  • Raponi Edoaldo
    Raponi Edoaldo
    Mercoledì 15 Febbraio 2012, alle ore 11:10
    Dovuta alla mia ignoranza in materia ho istallato un impianto autonomodi riscaldamento ignorando l'approvazione del condominio.Ora pago siail riscaldamento centralizzato senza ovviamente di usufruirne e quellomio autonome.E' possibile ripristinare il centralizzato e mantenereil mio autonomo ?Grazie per la Vostra risposta Raponi E.
    rispondi al commento
  • Anonymous
    Anonymous
    Venerdì 10 Giugno 2011, alle ore 15:07
    Certamente non sarebbe regolare. La canna fumaria deve fuoriuscire dall'ultimo piano di copertura di una certa altezza, stabilita dal regolamento edilizio o, in assenza di questo, dal codice civile.
    rispondi al commento
  • Vinicio Lanteri
    Vinicio Lanteri
    Giovedì 9 Giugno 2011, alle ore 22:40
    Ho letto l'articolo. Purtroppo nel mio condominio, sito in Sanremo, la maggioranza dei condomini ha optato per il riscaldamento autonomo in luogo di quello centralizzato, con il quale era nato lo stabile (il palazzo è stato costruito nel 1965).Il colmo è che la ditta che sta progettando il sistema di trasformazione ha previsto, tra le varie possibilità, anche quella di dirigere lo "sfogo" dei fumi delle caldaie servendosi di una canna fumaria posta sul mio terrazzo (abito all'attico). Questa canna fumaria, alta circa due metri e mezzo, prima serviva per convogliare all'esterno i vapori delle cucine degli alloggi sottostanti. Ve ne sono una per attico, poste appunto sui rispettivi terrazzi.Ed io, nella dannata ipotesi, dovrei respirare i fumi delle caldaie dei nuovi impianti autonomi? Sarebbe regolare? Come posso difendermi?Vi ringrazio in anticipo.Vinicio Lanteri - Sanremo (IM)
    rispondi al commento
  • Condominiale
    Condominiale
    Mercoledì 28 Gennaio 2009, alle ore 22:31
    Giovannine abbiamo parlato decine di volte nel forum di lavorincasa:https://www.lavorincasa.it/helpcasa/viewforum.php?f=1Oltre alla normativa nazionale sono intervenute norme regionali che in determinati casi impediscono la trasformazione del centralizzato in impianti singoli se non con interventi specifici relativi al risparmio energetico.
    rispondi al commento
  • Giovanni Esposito
    Giovanni Esposito
    Mercoledì 28 Gennaio 2009, alle ore 09:54
    Buon giorno,ho letto il Vs articolo ed è molto interessante.Gradirei sapere con certezza se è possibile, soprattutto legalmente parlando, distaccarsi dal riscaldamento centralizzato unilateralmente (cioè sulla scorta di una mia decisione dopo aver informato il condominio e il suo relativo amministratore) senza l'eventuale parere favorevole dei condomini. Sentivo dire che non è più possibile. Cosa c'è di vero? Il problema risiede proprio nel fatto che tutti i condomini, tranne me, sono avversi a qualsiasi innovazione tecnologica, anche se fa risparmiare e presenta tempi di ammortamento brevissimi (valvole termostatiche). Quindi, pur rappresentando, anche con forza, la possibilità di risparmiare nella gestione del riscaldamento (che non dovrebbe guastare visto il costo irrisorio delle valvole, finanziabili ad interesse 0, soprattutto per una persona che vive di pensione) nel corso delle assemblee condominiali, non riesco a convincere i condomini (età media 60 anni) perché "hanno paura di usarle".Grazie anticipatamente per la cortese risposta.Cordiali saluti.Giovanni Esposito
    rispondi al commento
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