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Il rifacimento delle facciate esterne di un edificio è un lavoro che oltre a modificare sensibilmente l'aspetto estetico della nostra abitazione, permette di proteggere le strutture riportando in vita l'intero immobile.
Il comma 219 della legge di bilancio 2020 ha introdotto lo sconto in fattura nel Bonus facciate con lo scopo di restaurare e rinnovare le facciate esterne degli edifici esistenti.
Tra le agevolazioni fiscali, il Bonus facciate consiste in una detrazione d'imposta, da ripartire in 10 quote annuali costanti, pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 e nel 2021, e del 60% delle spese sostenute nel 2022, per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati nelle zone A e B del territorio nazionale (indicate nel decreto ministeriale n.1444/1968).
Sono agevolabili i lavori realizzati per il rinnovamento e il consolidamento della facciata esterna, inclusa la semplice pulitura e tinteggiatura, e gli interventi su balconi, ornamenti, fregi, lavori su grondaie e pluviali, su parapetti e cornici e le relative spese correlate.
Il progetto preso in esame (ante 2022, quindi detrazione al 90%) prevede la pulitura e tinteggiatura esterna, non oltrepassando la spicconatura del 10% dell'intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell'edificio.
I lavori sono finalizzati al recupero delle facciate esterne del fabbricato che in tal caso risulta ubicato in ZONA B, come da CDU richiesto al Comune di competenza per confermare la zona in cui ricade il fabbricato.
Condizioni stato del fabbricato ante rifacimento facciata
In fase di rilievo, il fabbricato presenta un basamento rivestito con pietra naturale, mentre tutta la restante superficie risulta essere rivestita con intonaco al quarzo.
Tutti i piani sono circondati da balconi che seguono l'andamento delle murature retrostanti.
Le condizioni di conservazione dello stato attuale del fabbricato non sono ottimali, soprattutto l'intonaco dei prospetti, alcuni frontalini dei balconi dove sono visibili i ferri ossidati delle armature e i parapetti, caratterizzati da macchie e rigonfiamenti sullo strato ormai ridotto al minimo della vernice.
La diversa esposizione dei vari prospetti ha poi portato nel tempo a un'alterazione cromatica, dovuta non solo all'esposizione solare, ma anche all'azione delle acque meteoriche, provocando un degrado anche del basamento in pietra causato da umidità di risalita.
Le pareti perimetrali sono particolarmente soggette a deterioramenti causati da aggressioni provocate dalle condizioni ambientali e da altre cause concomitanti.
Questi deterioramenti non interferiscono sul comportamento statico dell'edificio, ma producono spesso il degrado, più o meno rapido e più o meno vistoso, dell'aspetto della superficie esterna.
Balcone ante rifacimento facciata
L'inizio lavori parte con la prima fase, durante la quale vengono preparate tutte le superfici interessate mediante la raschiatura in modo da eliminare vecchi intonaci, pitture o strati di muffa dalla facciata, dai frontalini dei balconi con annessi marcapiano, dai cornicioni e dai soffitti dei balconi.
In seguito alla demolizione del basamento in pietra naturale, si è realizzata la spicconatura delle intere superfici opache esterne.
Al fine di ridurre anche l e imperfezioni sia estetiche che strutturali dei frontalini e marcapiano dei balconi, si è predisposto anche l'intervento di rifacimento di questi ultimi.
Per tale motivo, quindi, sono stati demoliti i pavimenti, i battiscopa, i correnti in marmo e i massetti.
Le superfici delle facciate e i frontalini dei balconi e marcapiano sono ora pronti ad essere trattati.
In primis si prevede il ripristino superficiale degli elementi di calcestruzzo ammalorato con lo scopo di ridare un'adeguata copertura all'armatura metallica e di ricostituire un'efficace aderenza tra metallo e malta di ripristino, in modo da garantire la protezione dalle aggressioni dell'ambiente.
Risanamento calcestruzzo ammalorato per ristrutturazione facciata
Le fasi di ripristino sono le seguenti:
Le crepe visibili in facciata sono dovute ai movimenti del materiale isolante, i quali risentono delle escursioni termiche, oppure a fenomeni di ritiro.
Per rinforzare il supporto murario di pareti esterne si procede all'armatura di intonaci mediante l'applicazione della rete in fibra di vetro del tipo RINFORZO V 50 di kerakoll (alternativa può essere MAPENET 150 di Mapei).
Applicazione rete porta intonaco per rinforzo supporto murario
La sua particolare struttura quadrangolare, con maglie molto fitte, si presta all'azione contenitiva e di contrasto alla formazione di crepe, in particolare la sua funzione è quella di incrementare le prestazioni di elasticità, compattezza e resistenza alle più critiche temperature d'esercizio.
Previa pulitura del supporto murario, si realizza una mano di biointonaco deumidificante BENESSEREBIO di Keracoll, oppure RISANAFACILE di F FASSA BORTOLO.
Questo fornisce una protezione totale dall'umidità e mantiene nel tempo il potere termo-evaporante.
Sulla prima mano di prodotto ancora fresco si applica la rete di armatura, con sormonto di 10 cm, facendola annegare con la pressione della spatola.
Infine, si passa alla seconda mano di intonaco fino a coprirla.
In seguito alla rimozione dei pavimenti e dei massetti dei balconi si è passato al rifacimento di questi ultimi.
Lo scopo di tale intervento è ridurre, se non eliminare, le infiltrazioni nel vecchio e inefficiente pavimento.
Ristrutturazione balconi per rifacimento facciata
Si è quindi realizzato il getto del nuovo massetto di cemento di circa 3 cm per la posa pavimenti. Rientra in questo intervento anche la posa in opera dei correnti in marmo dei balconi.
In fase di progettazione degli interventi da realizzare, si è constatato che la causa della presenza di macchie di umidità e di bollature presenti sull'intradosso dei balconi del secondo piano era proprio la cattiva condizione dello strato impermeabile della copertura dovuta al degrado.
Rifacimento stato impermeabile della copertura
Per tale motivo questo strato è stato asportato e rifatto ex-novo con due strati di guaina per un totale di 8 mm.
In tal modo si limitano le infiltrazioni future e tutto ciò che ne consegue.
Grondaie e pluviali proteggono la facciata raccogliendo l'acqua piovana, incanalandola eventualmente verso un collettore per poi riutilizzarla e, allo stesso tempo, impediscono possibili infiltrazioni. In più, contribuiscono a tutti gli effetti all'estetica della facciata.
Per tale motivo si è predisposto il rifacimento delle vecchie e logore grondaie e pluviali in modo da ridurre al massimo i fenomeni sopra elencati.
Rifacimento e posizionamento pluviali e grondaie
Effettuati tutti gli interventi volti a limitare tutte le patologie sopra indicate, si è passati al ciclo pittorico. Quest'ultimo è stato preceduto dalla realizzazione di uno strato di finitura di tipo RC 150 di PREMAR.
La zona inferiore del fabbricato (basamento) è stato rivestito, come ante intervento, da frammenti di lastre di pietra.
La restante parte della facciata esterna è stata tinteggiata con la pittura SANDTEX FINISH di Sandtex del gruppo Covema Vernici, una pittura additivata per assicurare una perfetta adesione e un'elevata resistenza a muffa e batteri.
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