Ricostruire una capriata degradata

Come conservare una vecchia capriata sostituendo solamente le parti di legno ormai degradate e che non sono più in grado di assolvere alla funzione strutturale.
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Mapei: capriata ligneaLa capriata è un elemento strutturale in legno a sostegno della copertura e presente in molti edifici storici.

Fino a poco tempo fa, in occasione di manifestazioni di degrado, si è provveduto alla completa sostituzione di intere capriate, talvolta per valutazioni troppo superficiali o anche per la mancata conoscenza di tecniche alternative.

In realtà esistono alcune modalità di conservazione delle capriate che consentono di soddisfare sia le esigenze tecniche strutturali, che quelle di conservazione.
L'argomento è abbastanza delicato, perché coinvolge competenze proprie di diversi professionisti: da una parte l'architetto specializzato in restauro e dall'altra l'ingegnere strutturista.

Vediamo ora in che modo è possibile consolidare una capriata lignea degradata.


Tecniche superate per il recupero delle capriate


Inizialmente la ricostruzione delle parti degradate avveniva con un getto di betoncino epossidico.

Oggi invece questa tecnica sta cadendo in disuso, perché il materiale citato ha mostrato poca compatibilità con il legno.

Il betoncino, una volta gettato, resta un elemento fermo e può andare in contrasto con il legno, che invece è vivo e subisce continui ritiri o rigonfiamenti al variare di temperatura e umidità.


Restauro capriate tecniche odierne: protesi in legno


cogne acciai speciali: barre ad aderenza migliorataUltimamente si preferisce allora utilizzare protesi in legno massiccio o lamellare (a seconda dei casi) connesse al legno originario mediante le classiche barre in acciaio ad aderenza migliorata che si usano per il cemento armato, come di
Cogne acciai speciali che vediamo nell'immagine riportata qui accanto.

L'inserimento delle barre avviene creando delle scanalature nel legno sano lungo la direzione delle fibre e incollandole con adesivi epossidici specifici per il legno.
Le barre vengono poi coperte e nascoste da un listello di adeguato spessore, in modo da limitare l'impatto estetico dell'intervento.
Ne vediamo qui di seguito un esempio realizzato da Legnodoc.

Legnodoc: ricostruzione testata di capriataL'inserimento delle barre parallelamente alle fibre è di particolare importanza.

Questa direzione, cioè quella in cui le modifiche dimensionali del legno dovute alle condizioni termoigrometriche sono trascurabili, garantisce la compatibilità fra acciaio e legno.

Se dovessimo inserire le barre nella direzione sbagliata, cioè quella ortogonale alle fibre, contrasteremmo le naturali variazioni del legno causando così tensioni sfavorevoli alla tenuta dell'incollaggio.


Parti della capriata più soggette al degrado


Molto spesso la zona degradata corrisponde a quella di appoggio inserita nella muratura, cosa che ne richiede lo smuramento.
In qualche caso, però, è possibile evitare questa operazione, affiancando alla parte degradata delle protesi che da una parte si inseriranno nella muratura e dall'altra saranno fissate alla parte sana, lasciando così intatta la capriata originale, ma facendola lavorare strutturalmente in modo diverso.

Altro caso che si verifica spesso nelle capriate è il degrado del solo dente di incastro fra puntone e catena, l'incrocio fra l'elemento inclinato e quello orizzontale per intenderci.
In una situazione di tal genere è sufficiente sostituire la parte rovinata con una protesi.


Ricostruzione delle capriate: fasi di lavoro


Mapei: capriata degradataPer ricostruire una parte di capriata bisogna inizialmente individuare con precisione la zona di legno degradata e quella che invece è ancora sana, alla quale ci si può ancorare.

Qui a fianco vediamo un esempio di capriata degradata riportata da Mapei.

La capriata va opportunamente puntellata e sostenuta in modo da permettere il distacco dell'incastro fra catena e puntone o di quella parte che si intende sostituire.

A questo punto si disegna sulla capriata la linea che si dovrà seguire con il taglio e si procede poi con il taglio effettivo preferibilmente con una motosega elettrica.
Poiché questo strumento tende a lasciare tracce unte, sarà opportuno ripassare le superfici ottenute con una fresa o uno scalpello in modo da eliminare tutti i residui di olio.

Si procede poi con la realizzazione dei fori e delle scanalature per l'alloggiamento delle barre d'acciaio.
Un utile accorgimento è cercare di non compattare la polvere sul fondo con l'aria compressa, ma di aspirarla ed eliminarla completamente.
I canali di alloggiamento vanno riempiti di adesivo epossidico e successivamente si inseriscono le barre, spingendole bene in profondità e lasciando infine asciugare per il tempo necessario.

Nei casi in cui si prevede la demolizione delle parti non portanti del tetto che vengono appoggiate sopra la capriata (coppi, assito, ecc), è da valutare anche il completo smuramento della capriata stessa, soprattutto se le condizioni di lavoro possono pregiudicare il risultato finale.
Potrebbe infatti essere più comodo lavorare a piè d'opera o addirittura in officina. In questo caso sarà il direttore dei lavori a valutare la soluzione migliore.

Mapei: capriata ricostruitaLa tecnica che abbiamo visto di sostituzione delle parti ammalorate con protesi lignee permette in genere di risparmiare circa la metà rispetto alla sostituzione dell'intera capriata.

Questo va sicuramente anche a vantaggio della conservazione dell'aspetto storico dell'edificio.

Fin qui abbiamo approfonditi i lavori di carattere strutturale. Ci sono poi altri trattamenti da valutare volta per volta e mirati a preservare il legno dalla marcescenza e dagli attacchi biologici e che necessitano di approfondimenti a parte.

Lo stesso vale per tutte le opere edilizie che preservano la struttura ed ogni altra parte del fabbricato, ad esempio eliminando la possibilità di infiltrazioni d'acqua.

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Ricostruire le parti degradate di una capriata
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