Chi e' il progettista a cui sara' consegnato il Leone alla carriera alla prossima Biennale di Architettura di Venezia ?
Domenica 29 Agosto 2010, è cominciata la 12.a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, appuntamento culturale di rilievo mondiale molto atteso dagli architetti ma anche da semplici appassionati della materia, dove mostre, dibattiti, forum e mille occasioni di incontro si susseguiranno sotto il tema specifico People meet in Architecture, deciso dalla curatrice di quest'anno, l'architetto giapponese Kazuyo Sejima.
Come in ogni edizione, è prevista l'assegnazione del Leone D'oro alla carriera, riconoscimento che vuole premiare le personalità del mondo della progettazione architettonica che meglio hanno saputo interpretare il proprio ruolo attraverso la qualità dei progetti e delle realizzazioni: per questa edizione il premio sarà assegnato all'architetto olandese Rem Koolhaas.
Proviamo a descrivere, in modo succinto ma, si spera, esaustivo, chi sia Rem Koolhaas. Nato a Rotterdam nel 1944, Koolhaas si è formato in Inghilterra, dove si è laureato presso la Architectural Association di Londra, e ha formato il suo studio di progettazione OMA (Office for Metropolitan Architecure), insieme con Elia e Zoe Zenghelis e Madelon Vriesendorp nel 1975.
La sua pratica architettonica anticonvenzionale e decisamente poco accademica è da sempre affiancata da una vivace, intelligente ed irriverente attività di studio e saggistica che vede il suo aggressivo inizio con la pubblicazione nel 1978 del libro Delirious New York: A Retroactive Manifesto for Manhattan, una spietata analisi delle teorie architettoniche ed urbanistiche moderne che utilizza la città degli USA come paradigma di riferimento per verificare analisi ed intuizioni sull'evoluzione del modo di progettare e costruire l'architettura e le città ai giorni nostri.
Altro saggio scritto di notevole impatto è S,M,L,XL (1995), scritto in forma di romanzo sull'architettura, che raccoglie i materiali più disparati ed eterogenei quali diari di viaggio, saggi, manifesti, fumetti in una ampia (1376 pagine!) ed appassionata riflessione sull'architettura in rapporto alla società contemporanea. Ed è questo l'aspetto preponderante della ricerca teorica e progettuale di Koolhaas: la valutazione costante e continua delle possibili implicazioni sociali (e quindi urbane) conseguenti alla realizzazione di un determinato progetto, atteggiamento che si ritrova nella pratica di studio denominata Post-occupancy, ossia un'analisi del gradimento e dei modi di vivere un edificio moderno dopo che questo è stato realizzato.
La costante attenzione di Koolhaas al valore sociale dell'Architettura supera la pedissequa e monotona ripetitività di modelli progettuali standardizzati o di stili riconosciuti, cioè non fa il verso alle forme e ai caratteri dell'architettura storicizzata ma abbraccia liberamente forme e geometrie non euclidee e valorizza con coraggio i materiali più moderni e le tecnologie più innovative, ma non rinuncia a riproporre sistemi costruttivi ormai consolidati in nuove forme e modi espressivi.
Un breve, e sicuramente non esaustivo, sunto dei suoi più importanti, discussi e controversi progetti vede insieme costruzioni in cui l'eclettismo delle forme e dei materiali è strettamente legato all'analisi delle funzioni e dei flussi di utilizzo: tra i tantissimi edifici sparsi per il mondo possiamo citare la Casa Da Musica di Oporto, l'innovativo grattacielo della CCTV ( la TV di stato cinese) a Pechino, l'edificio per la didattica McCormick Tribune Campus Center all' IIT di Chicago, l'edificio dell'Ambasciata Olandese a Berlino e la Biblioteca Centrale di Seattle.
Oltre ad aver intrapreso da anni una collaborazione con l'azienda di moda italiana Prada che abbraccia vari aspetti, dall'architettura alla moda alla comunicazione, Koolhaas non ha mai smesso di studiare, confrontarsi, scrivere ed insegnare: infatti è professore presso l'Università di Harvard dove dirige The Project on the City, un programma di ricerca che analizza, in tutto il mondo, le dinamiche di cambiamento delle condizioni urbane. Nell'anno 2000 è stato insignito del Premio Pritzker, il cosiddetto Nobel per l'Architettura.
Per maggiori informazioni:
www.oma.eu
www.labiennale.org/it/architettura