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Dal 1° gennaio 2016 è in vigore il Regolamento Europeo n.1253, col quale si obbligano i costruttori di impianti di ventilazione ad attenersi a specifici requisiti minimi di efficienza energetica per i propri prodotti.
Il rispetto dei nuovi requisiti e la loro comunicazione sull'etichetta energetica e sulla documentazione tecnica di prodotto costituisce condizione irrinunciabile per l'immissione sul mercato di qualsiasi unità di ventilazione.
Le unità di ventilazione sono apparecchi ad alimentazione elettrica dotati di almeno un girante, un motore e una cassa, destinati ad effettuare il ricambio dell'aria esausta con aria proveniente dall'esterno.
Esistono diversi tipi di unità di ventilazione.
Ci sono le unità di ventilazione dette unidirezionali, ossia quelle che producono un flusso d'aria in una sola direzione, sia essa proveniente dall'interno e diretta all'esterno (espulsione) o proveniente dall'esterno e diretta all'interno (immissione).
Il flusso d'aria generato meccanicamente è bilanciato da sistemi naturali di immissione o espulsione dell'aria.
Ad esempio, sono unità di ventilazione unidirezionali le ventole preposte al ricambio d'aria di bagni ciechi, che prelevano aria dall'ambiente interno e la conducono all'esterno.
Il flusso avviato meccanicamente causa una depressione nel bagno, bilanciata poi naturalmente con l'ingresso di nuova aria dalle stanze vicine attraverso i pertugi della porta.
Le unità di ventilazione bidirezionali, invece, producono un flusso d'aria tra interno ed esterno attraverso ventilatori sia di espulsione sia di immissione. Il flusso è quindi doppio: l'unità estrae e immette contemporaneamente aria.
Sono unità di ventilazione bidirezionali gli impianti che siamo soliti chiamare ventilazione meccanica controllata, in grado di rinnovare costantemente l'aria degli ambienti domestici. A questi apparati si associa spesso un sistema di recupero del calore nell'aria espulsa, rattenuto e utilizzato per preriscaldare l'aria immessa.
La costanza di utilizzo di sistemi di ventilazione per il ricambio d'aria di locali abitati giustifica senza dubbio un regolamento volto a contenerne i consumi energetici.
Uno studio della Commissione Europea ha evidenziato, infatti, che il consumo energetico delle unità di ventilazione costituisce la caratteristica più rilevante in termini ambientali per questi prodotti e presenta potenzialità significative di risparmio energetico.
Esiste un'ulteriore classificazione delle unità di ventilazione, molto importante ai fini dei requisiti energetici da rispettare dal 2016 in avanti:
- unità di ventilazione residenziali (Uvr);
- unità di ventilazione non residenziali (Uvnr).
Le unità di ventilazione residenziali hanno una portata massima inferiore a 250 m3/h oppure una portata massima compresa tra 250 e 1.000 m3/h con dichiarazione da parte del produttore che l'apparecchio è destinato solo alla residenza.
Le unità di ventilazione non residenziali hanno invece una portata massima superiore a 250 m3/h e, qualora essa sia compresa tra 250 e 1.000 m3/h, non presentano alcuna dichiarazione del produttore su finalità prettamente residenziali.
Il Regolamento 7 luglio 2014 n. 1253/2014/UE, in attuazione della direttiva 2009/125/Ce sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi con l'energia, fissa le specifiche di ecoprogettazione per le unità di ventilazione.
Le regole si applicano dal 1° gennaio 2016, con ulteriori restrizioni dei requisiti minimi dal 1° gennaio 2018.
Non tutte le tipologie di unità di ventilazione sono incluse nel campo di applicazione del Regolamento Europeo 1253/2014, come ad esempio le unità di ventilazione:
- unidirezionali con potenza nominale assorbita inferiore a 30 W (ad eccezione degli obblighi in materia di informazione);
- bidirezionali con potenza nominale totale dei ventilatori inferiore a 30 W per flusso d'aria (ad eccezione degli obblighi in materia di informazione);
- destinate esclusivamente per casi di emergenza e per un lasso di tempo limitato;
- che comprendono uno scambiatore di calore e una pompa di calore per il recupero del calore;
- classificate come cappe aspiranti per cucine che ricadono nel Regolamento UE n. 66/2014 sugli apparecchi da cucina.
Per quanto riguarda le unità di ventilazione residenziali, i requisiti richiesti dal Regolamento Europeo a partire dal 1° gennaio 2016 sono i seguenti:
- il valore del SEC (consumo specifico di energia, espresso in kWh/m2a) non deve essere superiore a 0 kWh/m2a;
- per le unità non da canale (ossia le unità destinate a ventilare un solo locale) il valore massimo di Lwa (livello di potenza sonora) è 45 dB;
- tutte le unità di ventilazione, tranne le unità a doppio uso (unità di ventilazione progettate sia ai fini della ventilazione che del contrasto agli incendi o estrazione fumi), devono essere dotate di azionamento a velocità multiple o variatore di velocità;
- tutte le unità di ventilazione bidirezionali devono essere dotate di un dispositivo di bypass termico.
Oltre a rispettare specifiche tecniche di progettazione, i fabbricanti e importatori sono tenuti a informare in modo chiaro gli acquirenti e potenziali acquirenti.
Le etichette energetiche delle unità di ventilazione commercializzate dopo il 1° gennaio 2016 devono contenere le seguenti informazioni:
I) nome o marchio del produttore
II) modello
III) efficienza energetica
IV) livello di potenza sonora
V) portata massima
Informazioni più precise devono poi essere disponibili nella documentazione tecnica delle unità di ventilazione e sui siti web dei fabbricanti, dei loro mandatari e degli importatori.
Per chi desidera approfondire tutti i requisiti da dichiarare, segnalo che il Regolamento Europeo 1253/2014 ne riporta la lista completa nell'Allegato IV – Prescrizioni in materia di informazione per le Unità di Ventilazione Residenziali.
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