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Le pavimentazioni realizzate in lastre di marmo, per intrinseche condizioni strutturali, sono facilmente aggredibili da agenti chimici e frequentemente soggette ad usura, con conseguente deterioramento della superficie.
Le principali cause che ne determinano il degrado sono imputabili all'aggressione chimica, derivante dall'azione di prodotti contenenti acidi, o all'aggressione meccanica, soprattutto dovuta al calpestio e all'usura.
La superficie di un pavimento in marmo, sottoposto a simili aggressioni, mostrerà inevitabilmente la perdita di lucentezza, compromettendo la naturale bellezza di questo materiale così pregiato.
La continua manutenzione e l'uso di opportuni prodotti, accuratamente applicati, assicura una vita sicuramente più lunga al materiale lapideo, ponendo dei freni al processo di deterioramento.
Negli interventi di ristrutturazione ci si trova fin troppo spesso di fronte a pavimenti in marmo usurati, ma dall'incredibile valenza estetica.
Questo ci sensibilizza a promuovere metodi volti al recupero di superfici tanto pregiate, ormai difficilmente impiegate nelle nuove costruzioni, visti gli elevati costi di produzione e di posa in opera.
Gli interventi per recuperare le pavimentazioni in marmo sono di diversa natura e dipendono essenzialmente dal tipo di materiale, dalla consistenza e dallo stato in cui versa lo strato superficiale.
Primo tra tutti, un buon intervento di risanamento deve essere condotto da personale qualificato e deve essere pilotato in maniera specifica, in funzione del tipo di marmo da trattare.
Questo poiché va assicurata la totale eliminazione del degrado e delle eventuali porosità riscontrate a livello superficiale.
I metodi di intervento per assicurare un recupero della brillantezza dei pavimenti in marmo sono molteplici e vanno individuati in base al tipo di problema che di volta in volta si riscontra sul materiale lapideo.
Le fasi di lavorazione sono fondamentalmente tre e hanno inizio con l'arrotatura.
L'arrotatura è il primo processo di trattamento cui è sottoposto un pavimento in marmo danneggiato.
Con questo trattamento si interviene a livello superficiale e si assicura al pavimento una superficie ben livellata.
L'arrotatura consiste in una lavorazione superficiale meccanica, con la quale il marmo viene trattato fino al punto in cui si ristabilisce continuità tra le varie lastre, ottenendo così una superficie assolutamente integra e uniformemente continua, priva cioè di dentelli o sconnessioni varie.
Ultimata la fase propedeutica dell'arrotatura, si può dare corso alla seconda fase, quella cioè denominata fase di levigatura.
Questo trattamento si effettua a mezzo di macchina levigatrice che impiega elementi diamantati.
Si tratta di un sistema che non necessita di attrezzature particolarmente voluminose e rumorose.
Inoltre, sul mercato, le aziende di settore impiegano generalmente macchinari a 220V e che non necessitano, per funzionare, di grandi quantitativi d'acqua.
La fase di levigatura assicura che il pavimento venga risarcito delle piccole porzioni mancanti, attraverso la realizzazione di una stuccatura, seguita dalla levigatura vera e propria.
I dischi diamantati vengono scelti a seconda del tipo di graffi e/o segni più o meno profondi.
Se il pavimento versa in buone condizioni, la levigatura dovrà essere leggera e poco incisiva, pena la rimozione eccessiva di materiale a discapito della struttura.
La finalità della levigatura è quella di ottenere una superficie del tutto liscia e compatta, priva di scabrosità.
Si parla di micro-levigatura quando, con appositi dischi diamantati, si eliminano piccoli segni di superficie.
Ultima fase di lavorazione per portare il pavimento lapideo al suo originario splendore è la lucidatura.
Questa è la fase finale che avviene utilizzando apposite creme lucidanti che rendono il pavimento lucido, per un lungo periodo di tempo.
Si tratta di una lavorazione meccanico-chimica, attraverso la quale si raggiunge la classica brillantezza delle pavimentazioni in marmo.
Le cause che determinano il deterioramento della superficie del pavimento in marmo sono strettamente connesse all'uso improprio di detersivi impiegati per la pulizia.
Questi, infatti, se aggressivi, ne corrodono la superficie, agendo negativamente sulle tensioni superficiali, facendo scaturire i processi del degrado lapideo.
Per tale ragione, dopo la pulitura, occorre provvedere ad una corretta lucidatura, come quella suggerita dalla Gs Trattamenti, azienda operante nel settore e specializzata in questo tipo di intervento.
I metodi di lucidatura sono diversi e, se condotti da professionisti del settore, producono effetti sicuramente più duraturi.
È vero anche che alcuni metodi tradizionali riescono a offrire un grado di lucentezza accettabile, a costi magari più contenuti. Vediamo insieme come.
Un metodo di semplice esecuzione è quello di utilizzare una cera, in vendita nei negozi specializzati, e di cerare l'intera superficie in marmo. Una volta stesa la cera uniformemente, basterà passare una spugna sull'intera superficie.
Altro metodo, completamente naturale, è quello adottato delle nostre nonne, ossia l'uso della cenere. Basterà insaponare una spugnetta e ricoprirla con cenere per poi passarla sull'intera superficie lapidea, successivamente ben risciacquata.
Altro metodo da poter provare per contrastare l'effetto sgradevole del giallo, che spesso si manifesta sulle superfici marmoree scure, è quello di impiegare dell'acqua in cui è stato diluito aceto di vino bianco.
Una volta che l'intera superficie è stata trattata con questa soluzione, si potrà procedere al risciacquo finale, evitando di utilizzare solventi.
I pavimenti realizzati in materiali lapidei, quali marmi o graniti, perdono, con il trascorrere del tempo, la loro naturale lucentezza. Novalux, azienda operante nel settore dal 1982, per ripristinare la bellezza di tali pavimenti, impiega le più moderne attrezzature. Si avvale di mole abrasive diamantate con le quali assicura la rimozione di qualsiasi tipo di graffio o imperfezione dalla superficie.
Il processo di lavorazione ha inizio con la sgrossatura che si effettua con mole abrasive di grana grossa.
Si procede così alla stuccatura, mediante mastice bicomponente dello stesso colore del pavimento.
Di seguito, con vari passaggi di mole con abrasivo sempre più sottile, si effettua la lucidatura finale con speciali paste lucidanti.
L'azienda è in grado di levigare e lucidare anche in presenza di ambienti arredati.
La pulizia delle superfici lapidee deve essere condotta esclusivamente con prodotti a Ph neutro.
L'uso di detergenti alcalini, o acidi, produrrebbe soltanto delle lesioni alla superficie del marmo, compromettendone la lucentezza. Questo poiché sono prodotti altamente aggressivi e chimicamente dannosi per la composizione strutturale di marmo e granito.
Infine va ricordato di non impiegare mai prodotti anti-calcare, irrimediabilmente dannosi per il marmo e per tutte le superfici lapidee contenenti calcio.
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