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Le recinzioni delle proprietà possono essere costituite da tavolati di legno, i quali possono essere adatti in molteplici contesti residenziali o commerciali.
Posseggono l'indubbio vantaggio di offrire il massimo della privacy poiché sono estremamente schermanti.
La naturalezza del legno opportunamente trattato consente ottime performance sia sotto il profilo estetico sia in termini di robustezza strutturale, se il manufatto è eseguito a regola d'arte.
Nella seguente raffigurazione ho illustrato lo schema costruttivo per una recinzione composta da tavole parallele in legno, a formare un saldo e impenetrabile assito verticale.
Si adoperano delle specifiche tavole rastremate, ossia caratterizzate da un lato più sottile dell'altro in modo tale da renderle sovrapponibili tra loro formando una robusta struttura coprente.
Queste tavole verticali utilizzate per chiudere la recinzione devono essere inchiodate su assi orizzontali a sezione triangolare detti correnti a spigolo.
A loro volta, i correnti orizzontali devono essere incastrati nelle cosiddette mortase, cioè in appositi fori praticati entro lo spessore dei paletti verticali di sostegno; questi ultimi possono essere reperibili già provvisti di mortase ma, se si usano pali in legname comune, vi si devono praticare gli specifici fori.
Sui paletti in legno piallato si eseguono le mortase, di circa 5 x 2 cm, posizionandole 15 cm sopra il livello del suolo e sotto le teste delle tavole rastremate, in modo da predisporre l'incastro per due correnti orizzontali, così come ho indicato nel sovrastante disegno.
Nel caso di recinzioni alte più di un metro, consiglio di praticare su ogni paletto anche una mortasa intermedia per inserirvi un terzo corrente a spigolo, interposto a metà altezza fra gli altri due.
Nel seguente schema ho rappresentato l'incastro a tenone e mortasa, cioè il classico abbinamento maschio-femmina, largamente impiegato in falegnameria e nell'edilizia strutturale in genere, poiché garantisce ottima tenuta e robustezza al manufatto risultante.
I fori a mortasa devono essere posizionati a circa 2 cm dal bordo anteriore dei paletti; vengono realizzati con il trapano dotato di punta per legno, poi con scalpello e martello bisogna rimuovere il materiale segnato.
Ogni mortasa deve essere rifinita con raspa, lima o carta vetrata realizzando così pareti omogenee e lisce.
Man mano che si costruisce la recinzione, si tagliano a misura i correnti orizzontali e si eseguono i tenoni alle loro estremità.
In pratica si segna con la matita la lunghezza del tenone e si sagoma la punta con un segaccio, rifinendo con raspa o con lima a sgrossare.
È necessario applicare una specifica vernice protettiva per legno alle punte sagomate e alle mortase, prima di assemblare i correnti orizzontali.
Quindi si mette in opera il primo paletto comprimendo il calcestruzzo intorno alla sua base.
Tenuto fermo il paletto (magari servendosi di due assi provvisorie poste in diagonale) vi si infilano i correnti a spigolo; si impianta il paletto successivo picchiettandovi le estremità dei correnti orizzontali con il mazzuolo di legno.
Prima di gettare il calcestruzzo intorno al secondo paletto, bisogna controllare la perfetta ortogonalità di correnti e paletti tra di loro.
Si fissano i correnti a spigolo con un chiodo per tenone, piantato in diagonale attraverso i paletti, in modo da aumentare la resistenza strutturale in toto.
Il calcestruzzo colato intorno ai paletti deve essere compresso e lasciato indurire all'incirca per una settimana.
Prima ancora di fissare le tavole verticali, si provvede a montare una tavola orizzontale inferiore, ossia un vero e proprio zoccolo di protezione, onde evitare che le tavole verticali possano marcire, se lasciate con le loro estremità a diretto contatto del suolo.
Queste tavole inferiori di protezione vanno inchiodate ai paletti tramite appositi tacchi in legno inchiodati a loro volta ai piedi di ogni paletto, in modo da ottenere un solido ancoraggio.
Si tagliano su misura le tavole rastremate (cioè con un lato più spesso dell'altro), avendo cura di trattare con vernice protettiva la grana esposta delle estremità.
La prima tavola deve essere posizionata in verticale sullo zoccolo di protezione, con il bordo a spessore maggiore contro il paletto.
Si inchioda la tavola ai correnti a spigolo mediante chiodi zincati piantati a circa 2 cm dal bordo più spesso.
Si posiziona la tavola successiva, sovrapponendola al bordo sottile di quella già fissata, poi si punta il chiodo oltre la sovrapposizione stessa; in altri termini, i chiodi vanno piantati solo tra ogni tavola e i correnti orizzontali, mai attraverso le due tavole altrimenti il legname non potrebbe dilatarsi e restringersi liberamente.
Per ottenere una spaziatura regolare delle tavole, si può realizzare un rudimentale distanziatore semplicemente con un blocchetto di legno, così come ho indicato nel disegno.
Si posa l'ultima tavola accostandola al paletto vicino, poi la si fissa con due chiodi per corrente.
Una volta ultimata la recinzione, la si rifinisce superiormente con una copertina di protezione, inchiodata direttamente sulle teste delle tavole verticali.
La copertina ha la funzione di proteggere la struttura dalla pioggia, conferendo anche ulteriore stabilità. Infine, si provvede a tagliare l'estremità di ogni paletto su misura, in senso diagonale.
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